La Coordinadora Nacional de Resistencia Popular si oppone alla ratificazione del TLC con gli Stati Uniti e riafferma la libertà dei popoli di decidere il loro destino
il 2004 sara' un anno decisivo per l'attuzione dell' ALCA che gli USA tentano di imporre a tutti i paesi del continente e per il governo brasiliano che dovra' definire la sua veritiera posizione rispetto a questo tentativo
Nell'incontro dell' Avana si sono fatti passi avanti nella lotta contro l'ALCA. Tutti i presenti hanno convenuto che solamente le mobilitazioni massive e simultanee permettera' di rafforzare la lotta e sconfiggere il progetto imposto dall'ALCA
per i commentatori brasiliani la realizzazione dell' ALCA ha un orizzonte morto e non solo per colpa degli USA, ma anche perche' il Brasile non offe nulla per ottenere maggiore accesso al mercato nordamricano
Pronunciamento pubblico fatto in occasione delle manifestazioni popolari di protesta del 5 febbraio della Coordinadora Nacional e Centro Occidental de Resistencia Popular
5 febbraio 2004 - Coordinadora Nacional de Resistencia Popular
Dopo le grandi manifestazioni di agosto e ottobre 2003, nuovi blocchi stradali, marce e comizi.
Organizzazioni popolari, indigene, contadine, sindacali e studentesche da oggi in strada per protestare contro le politiche neo-liberali del governo di Ricardo Maduro e costruire un paese che difenda i diritti della sua gente.
Il vento di Peacelink è nato nel 1991 da un gruppo di visionari con l’idea che la conoscenza dovesse essere libera e che l’informazione potesse diventare arma di riscatto. Erano anni difficili: pochi mezzi, qualche computer, e tanta ostinazione.
Il ministro Urso, dopo aver parlato del "forno a freddo" per l'ILVA, ha poi annunciato erroneamente la "piena decarbonizzazione": gas al posto del carbone. Però per la scienza la "decarbonizzazione" non è l'eliminazione del "carbone" ma del "carbonio", elemento presente anche nel metano.
Si è parlato di 18 mila lavoratori, un numero inventato che stride con le fonti ufficiali. I dati veri sono ben diversi. Acciaierie d’Italia gestisce lo stabilimento e ha dichiarato 8.178 occupati a Taranto nel 2022. Ma se non si conoscono gli occupati come si possono stimare gli esuberi?
Nel primo turno del 17 agosto scorso, i due candidati di sinistra raccolgono briciole a causa di un vero e proprio suicidio politico del Mas, frammentato a causa di una sempre più inspiegabile guerra senza quartiere tra evismo e arcismo
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