Sono molti i paesi latinoamericani che confidano nella “bukelizzazione” della sicurezza senza considerare le violazioni dei diritti umani, civili e politici
3 marzo 2025 - David Lifodi
Il sacerdote tsotsil è stato assassinato il 20 ottobre scorso dalla criminalità organizzata
Ispirato dalla Teologia della Liberazione, da sempre schierato a fianco degli oppressi e delle comunità indigene e contadine, aveva denunciato il legame tra narcotraffico e istituzioni e denunciato più volte paramilitari e multinazionali estrattiviste.
26 ottobre 2024 - David Lifodi
Sottomesso ancora oggi alle politiche coloniali, il paese è divenuto uno stato fallito
Tra i responsabili, la criminalità organizzata, gli Usa e tutte quelle dittature e interventi stranieri che si susseguono in questo poverissimo paese provocando un'emergenza politica e umanitaria.
6 maggio 2024 - David Lifodi
La strategia repressiva di Noboa non è servita a fermare la violenza dei cartelli della droga
La criminalità organizzata, nonostante i numerosi arresti dell’ultimo periodo, si è impadronita del paese sfruttando le politiche neoliberiste da cui è derivata la crescita di imprese offshore e delle attività di riciclaggio di denaro sporco che le hanno permesso di ramificarsi tra le istituzioni.
Il traffico dei migranti, la tratta degli esseri umani e il diritto internazionale sono dalla parte di chi oggi respingiamo con forza.
Ripartiamo dalle Nazioni Unite.
Un incendio sui terreni confiscati alla mafia e gestiti dalla cooperativa sociale “Placido Rizzotto-Libera Terra” nel giorno in cui si ricordano le vittime della strage di Via D'Amelio. Ma non basta per troncare le speranze…
Si è parlato di 18 mila lavoratori, un numero inventato che stride con le fonti ufficiali. I dati veri sono ben diversi. Acciaierie d’Italia gestisce lo stabilimento e ha dichiarato 8.178 occupati a Taranto nel 2022. Ma se non si conoscono gli occupati come si possono stimare gli esuberi?
Nel primo turno del 17 agosto scorso, i due candidati di sinistra raccolgono briciole a causa di un vero e proprio suicidio politico del Mas, frammentato a causa di una sempre più inspiegabile guerra senza quartiere tra evismo e arcismo
Lubna mi scrive per la prima volta il 21 settembre 2024. Le sue parole fanno male: «Soffriamo da tanti anni, soprattutto nella Striscia di Gaza, ma quello che accade ora è più di quanto qualsiasi essere umano possa sopportare».
Intervista allo storico dirigente mapuche, in esilio in Belgio dal 1976 al 2007 dopo aver subìto le torture della dittatura pinochettista e, successivamente, in prima fila per proteggere il lago Neltume (nel sud del Cile) dalla voracità di Enel
Sociale.network