Abbiamo bisogno - in questi tempi bui di scoraggiamento e di ingiustizia - di costruire comunità di resistenza, per evitare di cadere nelle solitudini e nel fatalismo. Resistere è la difficile missione della nostra vita e richiede una vera e propria pedagogia della resistenza.
Viviamo in una zona di confort irreale, come se esistessimo solo noi. Non conosciamo gli eroi del nostro tempo, sono perseguitati e non li sosteniamo. Da questa letargica indifferenza ci risvegliamo quando la TV ci fa sentire in colpa e magari organizza un nuovo criminale "intervento umanitario".
A grande distanza di tempo i vincitori fanno grandi brutte figure se si scrive bene la storia e se si aggiunge anche la dimensione letteraria, la voce, i sentimenti di chi ha perso ma con dignità. Chi scrive può rendere immortale la memoria.
20 maggio 2021 - Alessandro Marescotti
La presenza, in filigrana, dell’Inferno di Dante nel romanzo di Primo Levi "Se questo è un uomo"
Il filtro letterario permette forse al sopravvissuto, al testimone, di sopportare la portata del proprio dolore, e crea quel passo di distanza che consente di intuire per un attimo il senso di quel "naufragio" che ha coinvolto le vittime, gli oppressori, i complici, gli indifferenti.
Il “capitalismo narco-militare” reprime ed è funzionale all’estrema destra che vuol imporre un governo autoritario al più grande paese dell’America latina
Associazioni e singoli stanno chiedendo alle procure di Brescia e di Pordenone trasparenza sulla presenza di ordigni nucleari presso le basi di Ghedi e Aviano. L'8 dicembre a Pordenone un convegno con tecnici, scienziati, giuristi e attivisti aperto a tutta la cittadinanza
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