Nel nostro morbido bozzolo di indifferenza e di ignavia
All'inizio pensavo che troppe persone fossero indifferenti verso la morte dei bambini di Taranto. E mi chiedevo perché.
Poi ho visto che tantissime persone sono indifferenti verso la morte dell'ingegnere afghano centrato in pieno, assieme ad altri nove civili, fra cui sette bambini, da un drone americano mentre cercava di portare dell'acqua alle persone di Kabul.
Poi ho visto che quasi nessuno in Italia sta chiedendo la liberazione del giovane americano che è in carcere per aver rivelato i crimini commessi con i droni, e ho toccato con mano l'indifferenza causata dalla mancanza di informazione.
Poi ho scoperto che una moltitudine di persone, anche istruite, non sa neppure che è esistita per venti anni una prigione dove - dopo l'11 settembre 2001 - sono state torturate persone arrestate senza accuse formalizzate, e che quel carcere è ancora aperto nell'indifferenza di larga parte dell'opinione pubblica, e che quella prigione è a Guantanamo, e che è gestita dalla CIA. Ce ne siamo dimenticati o non lo abbiamo mai saputo?
C'è stata in questi anni un'impressionante e diffusa violazione dei diritti umani in nome di ragioni ritenute superiori a ogni altra cosa, dall'ILVA di Taranto fino all'Afghanistan, dove in carcere - fra le viscere della terra - sono stati torturati anche i bambini perché sospettati di terrorismo da un governo afghano (ora caduto) che abbiamo sostenuto con le nostre tasse. Ci siamo interessati dei manuali di tortura della CIA o dei droni che ci sono stati presentati come infallibili? O dei lager libici finanziati da noi?
Infine ho scoperto di essere stato anche io, nel mio piccolo, disinformato e indifferente verso tante persone di cui non conoscevo neppure il nome. Alcuni sono eroi perseguitati, casi che fanno sussultare la coscienza, come Assange. E, credetemi, mi sono vergognato di questa indifferenza che spiega tante cose, da Taranto a Guantanamo, e ci avvolge in un morbido bozzolo di indifferenza, in una zona di confort irreale e ipocrita, dandoci l'impressione che esistiamo solo noi, con i nostri problemi, e noi soltanto. Come è possibile che la gente presti attenzione si bambini di Taranto se non non abbiamo alcuna attenzione al mondo, ai suoi drammi e ai suoi eroi quotidiani che non conosciamo neppure?
E quello che mi fa star peggio è che da questa letargica indifferenza ci risvegliamo, con il telecomando in mano, quando la TV ci fa sentire in colpa e organizza un nuovo criminale "intervento umanitario" per scendere con il piede sbagliato dal nostro soffice letto di ignavia.
Rilfessioni a 700 anni dalla morte di Dante. Per non abituarci al male.
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