David McBride, un nuovo caso Assange
PeaceLink si schiera con fermezza al fianco di David McBride, l'ex avvocato militare australiano condannato a cinque anni e otto mesi di carcere per aver rivelato informazioni sui crimini di guerra commessi dalle truppe australiane in Afghanistan. La sua condanna rappresenta un attacco intollerabile alla libertà di informazione e un ostacolo alla ricerca della verità e della giustizia.
In passato, PeaceLink ha criticato apertamente la guerra in Afghanistan, definendola un'operazione fallimentare che ha causato immense sofferenze e destabilizzato la regione. Oggi, le rivelazioni di McBride confermano le nostre preoccupazioni: la guerra non è stata combattuta per i diritti umani, ma per violarli.
Il coraggio di McBride nel denunciare crimini di guerra è un atto encomiabile. Egli ha agito con integrità morale, spinto dal senso del dovere di proteggere i civili innocenti e di smascherare le ingiustizie. La sua condanna è un'offesa a tutti coloro che credono nella giustizia e nella trasparenza.
PeaceLink chiede che vengano tutelati i whistleblower che denunciano abusi di potere. Non possiamo permettere che la verità venga soffocata e che chi la difende sia perseguitato.
Dobbiamo denunciare le violazioni dei diritti umani e a sostenere chi, come McBride, ha il coraggio di sfidare il potere in nome della verità.
Invitiamo tutti a chiedere che David McBride non finisca in prigione, contattando l'ambasciata australiana in Italia. Occorre difendere il diritto alla libertà di informazione. La verità non può essere incarcerata.

Indirizzo: Via Antonio Bosio 5, 00161 Roma
Telefono +39 06 85 27 21
Fax +39 06 85 27 2300
E-mail info-rome@dfat.gov.au
Testo che puoi inviare
Gentile Ambasciatore,
Le scrivo per esprimere la mia profonda preoccupazione per la condanna a cinque anni e otto mesi di carcere di David McBride, ex militare australiano processato per aver rivelato informazioni su presunti crimini di guerra commessi dalle truppe australiane in Afghanistan.
La condanna di McBride rappresenta un attacco alla libertà di informazione e un ostacolo alla ricerca della verità e della giustizia. Egli ha agito con integrità morale, spinto dal senso del dovere di proteggere i civili innocenti. La sua condanna è un'offesa a tutti coloro che credono nella giustizia e nella trasparenza.
Le chiedo di intervenire presso il governo australiano per comunicare la mia contrarietà come pure quella di altri cittadini. Chi ha commesso i crimini è libero e chi li denuncia va in carcere? Così non va bene, signor ambasciatore.
Firma: nome e cognome
Articoli correlati
Il ricorso dell’ex avvocato militare australiano è stato respinto dall’Alta CorteDavid McBride: due volte obiettore di coscienza, due volte punito
Aveva denunciato i crimini di guerra australiani in Afghanistan. Ed era finito in carcere. McBrite aveva fatto ricorso. Ora abbiamo due cattive notizie. La prima è che il ricorso è stato rigettato e che McBride rimane in carcere. La seconda è che i pacifisti non si sono mobilitati per lui.11 ottobre 2025 - Alessandro Marescotti
E' in carcere per aver rivelato i crimini di guerra australianiUn altro caso Assange
Si chiama David William McBride, ha perso il lavoro ed è in prigione per aver rivelato la verità. Dice che il sacrificio ne vale la pena: dobbiamo lasciare un mondo dignitoso ai nostri figli. Il 9 ottobre apparirà in tribunale per fare appello: sosteniamolo!4 ottobre 2025 - Ida Merello
L'arresto richiesto dal presidente della Corte Penale Internazionale del premier NetanyahuQuando cade un tabù: una democrazia può commettere crimini di guerra?
La reazione indignata del primo ministro israeliano Netanyahu, che ha respinto con veemenza il paragone tra lo "Stato democratico di Israele" e Hamas, tocca la diffusa convinzione che una nazione considerata "democratica" sia immune dall'accusa di crimini contro l'umanità. Il caso di David McBride22 maggio 2024 - Alessandro Marescotti
Sit organizzato dall'Associazione socioculturale NewrozContro l'apartheid di genere in Afghanistan e la persecuzione delle donne hazara
Gli Hazara sono un popolo nativo dell'Afghanistan e costituiscono più di un quarto della popolazione. Sono più di centotrenta anni che vengono massacrati nella loro patria; le loro terre sono state confiscate e sono stati sfrattati con la forza dalle loro case con omicidi mirati.25 gennaio 2024 - Patrizia Sterpetti
Sociale.network