Rileggendo il discorso della montagna, affiora una nuova visione del mondo.
Un abbraccio onnicomprensivo che include ogni dimensione e ogni aspetto della vita. Per sconfiggere, alle origini, la violenza. Di qualunque colore essa sia.
Concluso il Sinodo luterano 2012, con uno sguardo puntato sulle migrazione di uomini e donne: quale il ruolo di una Chiesa?
Rosa Siciliano
la Facoltà di Filosofia dell’Università Pontificia Salesiana, con l’Accademia di Scienze Umane e Sociali istituisce una Summer School dedicata all’approfondimento di una cultura del dialogo sia all’interno della Chiesa che tra le religioni.
La Summer School mira a dare una formazione su tutte e cinque le principali tradizioni religiose del mondo e a fornire delle competenze specifiche che rendano capace di operare in maniera competente nel campo del dialogo interreligioso. Predisporre dei percorsi formativi che diano le competenze utili e necessarie ad affrontare i conflitti interreligiosi che attraversano l’epoca presente, è indubbiamente una delle urgenze del nostro tempo.
Un’esperienza significativa di dialogo tra cristiani e musulmani in Nigeria. Il racconto di una delegazione composta da credenti di religioni diverse, unite nell’invocazione alla Pace.
L’impegno delle Chiese per l’affermarsi di una pace giusta e nonviolenta. Ricordiamo l’incontro di Assisi del 2002, tappa importante del percorso ecumenico.
Il dialogo tra le persone e tra i popoli necessita di pluralismo e democrazia, il nostro comune orizzonte, dove il termine dialogo presuppone lo strumento della ragione, del logos umanistico, che sia mezzo critico per porre le istanze e le rivendicazioni dei diritti umani dei più deboli, degli oppressi e degli emarginati, in rapporto dialettico con le istituzioni e i governi, tramite spinte e pressioni rivoluzionarie e di cambiamento dal basso, con azioni di disobbedienza civile, di cittadinanza attiva, tramite movimenti nonviolenti per la pace che rivendichino il diritto umano al bene comune e alla felicità.
Il pluralismo consiste nella rinuncia a credere di possedere la verità ultima della realtà e nella resa alla pretesa di poter imporre una opinione assoluta
Questo evento, che unisce arte, memoria e impegno ecopolitico, rappresenta un’occasione unica per portare in Europa la voce di Taranto e denunciare la tragedia ambientale che da decenni segna il destino della città.
La presenza militare statunitense a Vicenza è stata fortemente contestata e ha visto l’opposizione di comitati e cittadini. Vi è poi la base di Istrana, vicino a Treviso, con caccia Eurofighter, coinvolti in scenari NATO di “difesa avanzata” nell'Est Europa.
A Ghedi, in provincia di Brescia, c'è una base con le bombe atomiche B61-12. A Solbiate Olona, in provincia di Varese, c'è un quartier generale delle forze NATO. Ma esiste anche un'altra Lombardia: quella delle associazioni che si oppongono al riarmo.
In Piemonte sono presenti diverse basi e caserme militari, oltre a poligoni di tiro e fortificazioni storiche, che rappresentano nodi importanti della presenza militare italiana sul territorio. Tra queste, spicca lo stabilimento di Cameri, in provincia di Novara, dove si assemblano gli F35.
Oggi 8 giugno 2025 scade il Memorandum. Dopo di che vi sarebbe il rinnovo tacito. Secondo il governo tale rinnovo avverrebbe invece il 13 aprile 2026. Cerchiamo di capire perché e cosa possiamo fare per revocare il Memorandum che ci rende complici con il governo israeliano e le sue forze armate.
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