Il Presidio “No discariche” si mobilita contro inceneritori, discariche e piattaforme. In occasione della manifestazione si affronterà nuovamente il problema della discarica grottagliese.
Da Grottaglie la ribellione si è spostata al comune vicino, il sostegno dei commercianti. Da molti mesi il «Presidio permanente» manifesta senza interruzioni contro l'entrata in funzione del terzo lotto della discarica.
E' dal marzo 2004 che "Vigiliamo" sensibilizza sul rischio discarica la popolazione a livello locale e regionale - raccogliendo tremila firme per la petizione ignorata dal Sindaco di Grottaglie e oltre 16.000 firme per la legge approvata dal Consiglio regionale
Il Presidio Permanente chiede di fare luce sui fatti del terzo lotto. In alcuni video l’atto d’accusa: «La Polizia si è accanita contro gente inerme». E la discarica resta presidiata dalle Forze dell’Ordine
I manifestanti bloccano i tir. La polizia sgombera. Dieci feriti, cinque fermati. Un manifestante: «Ci hanno trattati come animali mentre noi stavamo solo esercitando il nostro diritto al dissenso». Gli scontri sono avvenuti durante una manifestazione di protesta contro l'apertura di una nuova discarica. La manifestazione era stata organizzata dal comitato nato circa un anno fa contro l'ampliamento della discarica per rifiuti industriali già esistente: essa è situata sottolineano i manifestanti - in uno dei tratti più belli della macchia mediterranea»
Sabato 30 agosto, ore 11, conferenza stampa al presidio permanente (località La Torre Caprarica, Grottaglie San Marzano di San Giuseppe), davanti ai cancelli della discarica per rifiuti speciali gestita dalla Ecolevante Spa.
PeaceLink partecipa come parte civile per chiedere giustizia e ribadire la dura condanna inflitta in primo grado ai responsabili del disastro ambientale di Taranto. Il processo coinvolge anche alcune figure chiave del mondo politico, fra cui l'ex presidente della Regione Puglia Nichi Vendola.
Di fronte al rischio di un'escalation suicida, i vari gruppi pacifisti nel mondo, a partire da quelli israeliani, hanno il compito di unire le voci e richiamare i governi a isolare Netanyahu. Ancora insufficiente è l'attenzione del movimento ecologista sui rischi nucleari della guerra
Si apre l'appello del Processo Ambiente Svenduto con una grave mancanza: il non aggiornamento dello studio fondamentale per comprendere il nesso causa-effetto tra gli inquinanti prodotti dall'ILVA e la salute dei cittadini.
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