Riflessione sul futuro dell'UE. Nonostante il no irlandese al Trattato di Lisbona l'opinione pubblica europea è sempre in attesa di un progetto che sia all'altezza del momento.
Peacelink pubblica la risposta di Guido Montani all'articolo di Ulrich Beck sul Corriere della Sera. Beck afferma che il federalismo non sarebbe necessario per far progredire l'Unione europea e per affermare il cosmopolitismo. Montani replica che il pensiero federalista è necessario per progettare una comunità cosmopolitica formata da popoli che regolano i loro rapporti sulla democrazia, il diritto e la pace. Senza un chiaro progetto politico sovranazionale la politica resta prigioniera del nazionalismo metodologico.
Con questa lettera vorrei replicare alle provocazioni di Gianni Baget Bozzo pubblicate su La Stampa del 23 ottobre nell'articolo "In morte dell'Europa federale". Vorrei smentire la tesi di fondo indicata chiaramente nel titolo dell'articolo e, in particolare, alcune valutazioni che ritengo infondate e senza alcun riscontro con la realtà.
Il contributo fa parte del documento, composto da 8 articoli, sulla "Cittadinanza federale" redatto collettivamente dalla Gioventù Federalista Europea e presentato in occasione del Seminario di dibattito MFE-GFE (Napoli, 16-17 ottobre 2004). Europace pubblicherà a cadenza settimanale tutti i contributi.
In vista delle elezioni regionali del 2005 in Lombardia oltre 200 firmatari promuovono il documento Spunti programmatici per un'alternativa al centrodestra in Lombardia. Uno degli impegni fondamentali resta la costruzione democratica e dal basso di un'Europa federale.
Abbiamo potuto seguire di persona La Musica contro il Silenzio a Varese e a Brescia e abbiamo conosciuto gli organizzatori. Così abbiamo proposto loro un’intervista per raccontare meglio questa splendida iniziativa contro l’apartheid e il genocidio in Palestina. Ne è nata un’intervista a più voci.
Riusciranno i posteri a decifrare quanto della nostra civiltà abbiamo scritto - digitato - archiviato nei tanti "formati" di bit, via via sempre diversi e incompatibili?
È il dipendente perfetto per un Paese che investe più in armi che in stipendi. Basta abituarsi al ronzio, che poi anche tanti colleghi umani mica sono poco rumorosi. Non chiede aumenti, non ha figli da mantenere, non si lamenta. Ed è sempre puntuale, non discute e agisce con precisione.
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