Come si può conciliare la prospettiva militare con la logica evangelica dell’amore e del perdono? Rilettura della tradizione cristiana, a partire da alcuni primi martiri.
La «disinformazione» di guerra: i «10000 morti» e le «fosse comuni»; la «caduta» nelle mani degli insorti della tranquillissima Sirte, la città simbolo (e natale) di Gheddafi.
Dopo mesi dallo scoppio della cruenta rivolta libica e dopo l'inzio della «guerra umanitaria», è di sollievo sapere che ormai è passata, anche da noi, la consapevolezza del «cortocircuito» sofferto (o cercato?) dalla informazione sulla guerra libica.
Da Jean-Paul Pougala un'analisi del perché la Libia fa così paura al "democratico" Occidente e un appello a tutto il popolo africano a riappropriarsi della propria dignità e rispettabilità.
All’inizio di marzo, in una fattoria nello stato del Jalisco, sono stati trovati dai Guerreros buscadores, uno dei tanti gruppi auto-organizzati dei familiari dei desaparecidos, centinaia di corpi carbonizzati all’interno di un vero e proprio campo di sterminio
Durante il corteo è risuonata forte la denuncia dei crimini contro l’umanità, più volte, invano, denunciati dalle organizzazioni internazionali, Onu in primis. E' stato lanciato anche un forte messaggio contro la corsa al riarmo.
Sosteniamo ogni iniziativa che contrasti il riarmo dell'Europa, in questa ora buia per tutti. La deriva militarista sta travolgendo le istituzioni europee. L'Europa, da culla del progetto di pace nato dopo le tragedie del Novecento, rischia oggi di trasformarsi nel suo opposto.
In Marocco, la protesta anti-genocidio si è trasformata in un gesto di coraggiosa disobbedienza: i lavoratori dei porti, sostenuti da migliaia di manifestanti, hanno rifiutato di caricare componenti militari destinati all'aviazione israeliana.
Sociale.network