Padre Giacomo Rossini, Missionario Rogazionista, dirige da circa 4 anni, a Kabul in Afghanistan, un centro per bambini affetti da gravi disabilità mentale e porta la sua testimonianza nella puntata dello scorso 20 ottobre di “Mentre”, la novità editoriale di TV2000 condotta da Maurizio Di Schino.
Le forze occidentali non hanno portato sicurezza in Afghanistan e non hanno investito nella ricostruzione, dice il giornalista pakistano Ahmed Rashid, uno dei maggiori esperti della storia afghana Le forze occidentali Le forze occidentali negoziano con i capi tribù, e attraverso loro trattano con i ribelli: «Un pericoloso segno di debolezza». A Kabul molti temono il ritorno dei Taleban, e il ritiro delle forze Nato da un distretto del sud è visto come un segnale politico
19 ottobre 2006 - Marina Forti
Da Persona a Persona: Newsletter della Fondazione Pangea Onlus - Numero 19 del 31 Marzo 2005
Domenica è stato davvero uno spettacolo vedere quasi 200 mila persone. Un arcobaleno di bandiere che a migliaia sventolavano lungo i 24 chilometri della Marcia. Ancora una volta da Assisi si è levata una voce forte: la pace è questione quotidiana di scelte quotidiane che coinvolgono tutti e tutte.
Richiesta di informazioni sull’esercitazione nucleare NATO “Steadfast Noon 2025” e sui possibili impatti per la popolazione civile circa gli scenari ad alta intensità simulati
Il silenzio delle istituzioni italiane è assordante benché essa riguardi l’evento più catastrofico immaginabile per la sopravvivenza dell’umanità. Ossia la simulazione della Nato alla guerra nucleare. Per questo motivo PeaceLink ha inviato un messaggio ufficiale alle Commissioni Difesa.
Un’esponente dell’odio anti-musulmano non può essere accostata a figure come Martin Luther King Jr. e ad altri meritevoli vincitori del Premio Nobel per la Pace. La Machado ha fornito sostegno al Likud di Benjamin Netanyahu.
10 ottobre 2025 - CAIR (Council on American-Islamic Relations)
Mentre tantissimi pacifisti marciano da Perugia ad Assisi, si scaldano i motori di 71 jet che saranno impegnati a simulare scenari di guerra ad "alta intensità", compresi quelli che prevedono l’uso di armi nucleari. Ecco perché la marcia di oggi assume un valore ancora più grande e attuale.
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