"Ma di che pace stiamo parlando?" è la domanda che sorge spontanea in queste ore in cui ci prepariamo ad assistere con il fiato sospeso alla scomparsa della Palestina.
E’ possibile forzare un popolo intero a sottostare ad una occupazione straniera facendolo morire di fame? [...] prendono parte all'esperimento Ehud Olmert e Condoleeza Rice, Amir Peretz e Angela Merkel, Dan Halutz e George Bush, per non menzionare il premio Nobel per la pace Shimon Peres
PeaceLink invita cittadine e cittadini a firmare e diffondere la richiesta di revoca dell’accordo militare con Israele, chiedendo ai parlamentari di agire prima della scadenza dell’8 giugno. Un gesto concreto per non essere complici di crimini contro l’umanità.
Sabato 24 maggio saranno esposti ovunque dei lenzuoli bianchi per le vittime palestinesi. Occorre sospendere i rapporti militari con Israele. L’Italia li ha formalizzati in un Memorandum che si rinnoverà automaticamente il prossimo 8 giugno se non ci sarà una decisione politica di revoca.
La maggioranza ha votato sì all'acquisto di tecnologia militare israeliana ma forte è stata la reazione dell'opposizione. Mentre a Gaza la popolazione viene uccisa in una morsa disumana, il governo continua la collaborazione con un apposito Memorandum militare con Israele.
La fame nel XXI secolo non è solo un'emergenza, è – come ha detto il segretario generale dell'ONU Guterres – "un fallimento dell’umanità". E se oggi cresce, non è perché mancano le risorse, ma perché mancano la volontà politica, la solidarietà concreta e un nuovo ordine di priorità.
Martedì prossimo il voto in Commissione Difesa sull'acquisto di tecnologia militare israeliana. Puoi scrivere un messaggio al presidente della Commissione, l'onorevole Antonino Minardo. Ecco cosa puoi fare per chiedere di rompere i legami militari con il complesso industriale-militare israeliano.
Sociale.network