Washington ha rifiutato l'idea di regolamentarne l'uso attraverso uno "strumento giuridicamente vincolante" proponendo invece un "codice di condotta non vincolante". Un certo numero di paesi hanno chiesto il divieto totale di qualsiasi arma che potrebbe usare la forza letale senza una supervisione.
“sistemi di apprendimento autonomo, processi decisionali collaborativi uomo-macchina, operazioni umane assistite, operazioni avanzate con sistemi senza equipaggio e reti di armi autonome”
3 maggio 2018 - Rossana De Simone
C'è un buco legislativo rispetto ai ‘Robot Killer’
La prossima generazione di armi negli arsenali militari potrebbe essere costituita da “robot killer”, macchine che selezionerebbero e distruggerebbero un target specifico senza bisogno dell’intervento umano. Ma se un robot infrangesse la legge, chi ne sarebbe ritenuto responsabile? Bisognerebbe mandare davanti ad un tribunale il programmatore, il produttore, il comandante militare o... il robot?
11 aprile 2015 - Russell Christian (HRW), traduzione di Carmela Palombi
La prossima generazione di armi negli arsenali militari potrebbe essere costituita da “robot killer”, macchine che selezionerebbero e distruggerebbero un target specifico senza bisogno dell’intervento umano. Ma se un robot infrangesse la legge, chi ne sarebbe ritenuto responsabile? Bisognerebbe mandare davanti ad un tribunale il programmatore, il produttore, il comandante militare o... il robot?
11 aprile 2015 - Russell Christian (HRW), traduzione di Carmela Palombi
Yeheli Cialic è il coordinatore di Mesarvot, una rete di giovani obiettori di coscienza israeliani. Lo abbiamo incontrato e intervistato a Bologna, dove ha partecipato a un evento organizzato da Assopace Palestina.
Il mutato clima politico intorno alla questione palestinese costringe il Ministero dell’Istruzione e del Merito ad archiviare unprocedimento disciplinare, avviato precedentemente, che attaccava la libertà d’insegnamento di un docente.
15 aprile 2024 - Comitato contro il bavaglio nelle scuole sul genocidio in Palestina
Il Financial Times rivela che le sette principali banche europee - tra cui anche UniCredit e Intesa Sanpaolo - hanno registrato in Russia un profitto combinato di oltre 3 miliardi di euro nel 2023. Una cifra tripla rispetto a quanto guadagnato nel 2021.
Siamo di fronte al fallimento di un'intera strategia che doveva portare alla vittoria e sta portando alla sconfitta. In questo contesto, i pacifisti emergono come l'unica voce ragionevole. Tanto che anche partiti che li deridevano oggi li cercano per dare un po' di lustro alle loro liste elettorali.
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