Una buona notizia. La Rai apre in Africa. Finalmente.
E grazie al lavoro di pressione fatto da tante testate minori.
Ora il Sud del mondo è entrato nel servizio pubblico.
Ci è consentito sognare. Che qualcuno racconti dagli schermi televisivi un’Italia meno finta. Che i servizi pubblici siano tali. E che l’informazione faccia il suo dovere.
Abbiamo potuto seguire di persona La Musica contro il Silenzio a Varese e a Brescia e abbiamo conosciuto gli organizzatori. Così abbiamo proposto loro un’intervista per raccontare meglio questa splendida iniziativa contro l’apartheid e il genocidio in Palestina. Ne è nata un’intervista a più voci.
Riusciranno i posteri a decifrare quanto della nostra civiltà abbiamo scritto - digitato - archiviato nei tanti "formati" di bit, via via sempre diversi e incompatibili?
È il dipendente perfetto per un Paese che investe più in armi che in stipendi. Basta abituarsi al ronzio, che poi anche tanti colleghi umani mica sono poco rumorosi. Non chiede aumenti, non ha figli da mantenere, non si lamenta. Ed è sempre puntuale, non discute e agisce con precisione.
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