Il Vangelo è una delle forme più alte di comunicazione delle più profonde speranze umane corrisposte da Dio. Tutto passa attraverso la narrazione. E il contatto.
Uno scritto di don Tonino di 20 fa ci può aiutare a vivere i nostri giorni, segnati
dallo spread, dalla crisi e da tante analisi, magari difficili da comprendere, e ci indica una strada, davanti ad alcuni dati che riguardano il nostro Paese: 8 milioni di poveri, oltre 36% i giovani senza lavoro.
Don Tonino saluta per l’ultima volta, in quel febbraio 1992, il suo amico padre David Maria Turoldo. Tra ruggiti e poesia, traspariva la sua irrefrenabile voglia
di cieli nuovi e terra nuova.
Don Tonino è ancora vivo. E la forza poetica e profetica delle sue parole risuona dentro di noi e ci dà lo slancio per costruire, impastandoli di sogni,
nuovi orizzonti d’impegno.
Tonio Dell'Olio e Renato Sacco
Gabrielli Editore propone un Libro di Paolo Dall’Oglio, Prefazione di Paolo Rumiz, Recensione di Laura Tussi
Come in un intenso sommario descrittivo, in un diario narrativo, Padre Paolo Dall'Oglio consegna nell'opera “La sete di Ismaele” le personali riflessioni sull'attualità e sull'esperienza direttamente vissuta dalla comunità del monastero di Mar Musa in Siria.
È tempo di rivedere la logica sacrificale che sottende la fede cattolica. È tempo di valorizzare la felicità delle Beatitudini, di ritrovare il volto autentico della Chiesa nella gioia e nella misericordia.
Ci ha accompagnato per un intero anno in questa rivista. Ora i suoi articoli, Parole a rischio, sono raccolti in un libro edito dalla comunità di Romena.
Kiev affronta una situazione sempre più difficile nello scontro militare con la Russia. I giovani ucraini non vedono più una prospettiva d’uscita ma solo la retorica della vittoria che cozza contro una serie di continue e sanguinose sconfitte.
Preoccupa il fatto che l'ampiamento della discarica riguardi anche la tipologia di rifiuti speciali pericolosi. La richiesta di ampliamento di conseguenza farebbe aumentare la quantità di rifiuti in arrivo nel territorio fra Taranto e Statte già martoriato dall’inquinamento ILVA.
Michele Riondino, regista e attore protagonista, ricostruisce una pagina buia dell'ILVA di Taranto. Palazzina LAF è un "film necessario" ed è una "storia universale" che aiuta a riflettere sul potere e sulle sue vittime ma anche sulla capacità di riscatto dei lavoratori.
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