Voltana

Gli ideali della sua storia

Un libro su Voltana

Le ragioni della lotta di Resistenza, le testimonianze e la memoria. Immagini e protagonisti a 80 anni dalla Resistenza in una frazione del comune di Lugo di Romagna.
15 aprile 2025
Redazione PeaceLink

Il 25 aprile 2025 segna un anniversario speciale: sono passati 80 anni dalla Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. È una ricorrenza che ci invita non solo a celebrare, ma a riflettere profondamente. E a Voltana, piccola comunità della Bassa Romagna, questa memoria si fa viva, concreta, radicata nel territorio e nei volti di chi ha vissuto quegli anni, grazie a un progetto che unisce storia, arte e impegno civile.

A tenere vivo il ricordo è un lavoro iniziato nel 1974, in un’Italia scossa dalla la strage neofascista di Brescia. In quel clima denso di inquietudine e tensioni, Luciano Marescotti avviò un’attenta raccolta di testimonianze orali sui protagonisti della Resistenza locale. Le interviste furono trascritte dal figlio Alessandro, mentre Marinella, l’altra figlia, ne curava la parte grafica con disegni personali. Un lavoro familiare e collettivo, intessuto di memoria viva, affetto e responsabilità civile.

Un archivio della memoria Logo Archivio Luciano Marescotti

Quel lavoro è confluito nel progetto “Idee per un Libro su Voltana”, promosso dall’associazione PeaceLink. Il progetto si compone di tre sezioni e costituisce un vero e proprio archivio della memoria, accessibile anche online, per tramandare alle nuove generazioni le storie e i valori della Resistenza. E' un libro che si compone di 143 pagine e che è allegato a questa pagina web.

La prima parte, intitolata “Per ricordare” e firmata da Enzo Falcone, è un omaggio artistico-culturale alla comunità voltanese. Attraverso testi e immagini, Falcone restituisce la memoria del periodo fascista e della lotta di Liberazione, alternando riferimenti simbolici e narrazioni visive: da Marzabotto ai fratelli Cervi, dalle Fosse Ardeatine alla voce di Sandro Pertini, con la sua lapidaria verità: “Fascismo è sempre e solo violenza”.

La seconda parte, “Voltana: protagonisti raccontano”, raccoglie le interviste realizzate da Luciano e trascritte da Alessandro. Un tesoro prezioso, perché dà voce diretta a chi c’era: uomini e donne che hanno resistito, lottato, sperato. È una sezione che trasmette umanità, coraggio quotidiano e amore per la libertà. Le immagini di Marinella accompagnano queste storie, rendendole ancora più vicine, più vere.

La terza parte, infine, è un’appendice illustrata: “Disegni sulla Resistenza a Voltana”, opera sempre di Enzo Falcone. Le sue tavole sono state presentate in una mostra nel 1998, organizzata con il sostegno di Luciano Marescotti. Sono disegni che parlano al cuore per educare al senso della memoria.

La digitalizzazione della memoria

Ma c’è un elemento in più che rende questo progetto particolarmente attuale: tutto il materiale è reso disponibile sul sito di PeaceLink, creando così un archivio digitale fruibile da tutti. È un modo per contrastare l’oblio, per fare della memoria una risorsa condivisa e attiva, soprattutto in un’epoca in cui la riscrittura revisionista della storia distorce la consapevolezza civile.

“Idee per un Libro su Voltana” è dunque più di una raccolta storica. È un atto d’amore verso una comunità, un impegno intergenerazionale, un ponte tra passato e futuro. È un modo per dire ai ragazzi di oggi: ecco chi ha lottato per la libertà, prendetevi cura di ciò che è stato conquistato a caro prezzo.

In questo 80° anniversario della Resistenza, questo progetto ci ricorda che la Liberazione non è un evento chiuso nel tempo. È un'eredità viva. E il 25 aprile, oggi più che mai, è un’occasione per rinnovare l’impegno a costruire un mondo più giusto, più libero, più umano.

La Resistenza in Romagna: terra di impegno e solidarietà

In Romagna il movimento antifascista fu tra i più attivi e radicati. La pianura e le colline tra Faenza, Lugo, Ravenna e Forlì videro nascere numerosi gruppi partigiani e reti di appoggio civile. Spicca in particolare la Brigata Garibaldi, guidata da Arrigo Boldrini, nome di battaglia Bülow, figura carismatica e punto di riferimento per la lotta al nazifascismo nella regione. Boldrini, nato a Ravenna nel 1915, sarebbe diventato una delle voci più autorevoli della memoria resistenziale nel dopoguerra.

Accanto a lui, centinaia di antifascisti scelsero di unirsi alla lotta, in forme diverse, dalle azioni armate al supporto logistico. Tra questi, Luciano Marescotti, nato nel 1921 a Voltana, in provincia di Ravenna. Nel clima teso e drammatico degli ultimi anni della guerra, aderì alla Resistenza contro l’occupazione tedesca.

Una memoria che si fa progetto educativo

Dopo la Liberazione, Luciano Marescotti non smise mai di raccontare e trasmettere l'importanza di quelle scelte. Raccolse e conservò le memorie locali, documentando vicende e volti della sua comunità. Diede vita a un piccolo ma prezioso archivio della Resistenza voltanese, fatto di racconti orali e testimonianze.

Questo lavoro, iniziato negli anni Settanta, non fu mai pensato come un'opera celebrativa, ma come un modo per non dimenticare, per dire “noi c’eravamo” e offrire strumenti di comprensione a chi oggi si interroga sul senso della libertà e dell’impegno civile.

La mostra e il libro: quando la memoria diventa linguaggio universale

Nel 1998, con l'aiuto del maestro Enzo Falcone, fu realizzata una mostra didattica che illustrava, attraverso tavole disegnate e quadri, le storie dei resistenti voltanesi. Un linguaggio visivo, immediato ed emotivo, pensato per parlare al cuore delle persone. La mostra fu inaugurata alla presenza di Arrigo Boldrini.

Oggi, quel patrimonio rinasce in forma digitale, con il supporto di PeaceLink. Si tratta di una raccolta di materiali, documenti e testimonianze che confluiscono in un archivio accessibile a tutti: un’iniziativa che mette insieme storia e cittadinanza attiva, pensiero critico e impegno educativo. A 50 anni dalla Resistenza

Luciano Marescotti è scomparso nel 2017 a Taranto, ma la sua voce continua a vivere. Continua a essere testimone di una scelta semplice e radicale: custidire la memoria, attualizzandone i valori.

Oggi come allora: resistere è difendere la pace

Raccontare la Resistenza oggi significa tenere viva una coscienza collettiva. Non per glorificare la guerra, ma per ricordare che la pace si costruisce anche attraverso la responsabilità, la disobbedienza civile, il rifiuto dell’ingiustizia.

Significa dire che la libertà è una conquista fragile, che va custodita giorno per giorno. E che le radici della nostra Costituzione si trovano anche là, in quella Romagna resistente che seppe alzare la testa e dire no al nazifascismo.

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