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  • CyberCultura
    I paradossi di questa guerra

    L'invio di armi a Kiev difende la vita degli ucraini?

    Presentate come strumenti di difesa della popolazione, sono diventate invece con il tempo il mezzo per combattere e sconfiggere i russi. E così le armi hanno accresciuto le perdite in termini di vite umane invece di ridurle, svolgendo un ruolo opposto a quanto dichiarato in origine.
    19 marzo 2024 - Redazione di PeaceLink
  • Conflitti
    Incursioni in territorio russo

    Partigiani o neonazisti?

    Battaglioni di "partigiani russi" che combattono per Kiev hanno varcato la frontiera e dichiarano di aver occupato tre villaggi russi vicini al confine ucraino. Ma chi sono e che idee politiche hanno?
    18 marzo 2024 - Alessandro Marescotti
  • Cultura
    Sean Ono Lennon sul palco degli Oscar 2024

    "War is Over!", il corto di animazione ispirato alla celebre canzone

    La guerra, gli scacchi, due sconosciuti che si affrontano in una partita a distanza
    La storia si preannuncia toccante e potrà servire a stimolare dibattiti e passi in avanti nella risoluzione dei vari conflitti, piccoli e grandi, "if you want it"
    18 marzo 2024 - Maria Pastore
  • CyberCultura
    Lo abbiamo chiesto all'Intelligenza Artificiale generativa di Gemini

    Perché Putin ha stravinto?

    L'obiettivo di questo articolo è quello di individuare gli errori di Zelensky e della Nato e che hanno portato a rafforzare Putin invece che indebolirlo. Vi è poi il capitolo delle sanzioni che dovevano bloccare l'economia russa e fiaccarne la macchina bellica, cosa che non è avvenuta.
    18 marzo 2024 - Redazione PeaceLink
  • Latina
    Norma Sancir, da nove anni, attende di essere scagionata dalle accuse di “disordine pubblico”

    Guatemala: la vita impossibile dei giornalisti comunitari

    Arrestata nel 2014 mentre copriva una protesta degli indigeni maya, in qualità di operatrice dell’informazione comunitaria, la giornalista si è sempre battuta per i diritti della popolazione maya ch´ortí´, denunciandone gli abusi da parte dello stato guatemalteco.
    18 marzo 2024 - David Lifodi

Campagna: Syria no war. Siria: no alla guerra, sì ai diritti umani

Campagna conclusa

Promossa da: PeaceLink
ENDORSED BY: Associazione PeaceLink; Albassociazione; U.S. Citizens for Peace & Justice–Rome; Fiom-Cgil; Associazione nazionale di amicizia Italia Cuba - Circolo di Roma; Rete No War Roma; Comunità Internazionale di Capodarco - CICa; Contropiano; Associazione U.V.A; associazione Liberigoj; associazione Un Ponte per; Associazione Yakaar Italia Senegal; WILPF - Women's International League for Peace and Freedom - Italy; Ialana Italia - International Association Of Lawyers Against Nuclear Arms; Rete romana di solidarietà con la Palestina; Ecoistituto del Veneto Alex Langer; Rete Disarmiamoli; Comitato con la Palestina nel cuore; Associazione Culturale Chico Mendes; Associazione per la Pace; Associazione Gattapelata; Federazione Italiana Lavoratori Emigranti e famiglie; Ufficio Missionario diocesano Pinerolo; Arci Arezzo; Forum ambientalista; Pgs-Agis; Fucina per la nonviolenza; Comunità di Sestu; Filef Buenos Aires (Argentina); Palestine Civil Rights Campaign (Lebanon/Usa); Pdci; Rete dei Comunisti; Coordinamento donne Trieste; Afs Intercultura Ci Salerno; Circolo Legambiente Alta valle del Tevere; Ashram Santa Caterina Napoli; Comitato per la pace; Associazione Germogli; Auci-Rm; Senza paura onlus; Associazione Stelle cadenti; Comitato Legamjonici; Il Dialogo; Casa della pace e della nonviolenza; Canadians for Action on Climate Change (Canada); Humanist Association (Hong Kong); Comitato pace convivenza solidarietà Danilo Dolci; Unacremona onlus; Circulo Bolivariano Antonio Gramsci Caracas (Venezuela); Plataforma "No a la Guerra Imperialista" de Madrid (Spain); Amici di Cuba gruppo "Italo Calvino" Piombino (LI); Amici della Mezza Luna Rossa Palestinese; Rete Romana di Solidarietà con il popolo palestinese; Coordinamento Donne Trieste; AFS Intercultura C.L.Salerno; Comitato per la pace Faenza; Centre de Recerca Humanisme Emergent (Spain); Peace of the Action (USA); Associazione Radda per l'Ecuador; Circolo della Decrescita "Invertire la Rotta" e Cantieri Sociali del Chianti; International-Lawyers.Org (Switzerland); Associazione Terra Santa Libera; Associazione La Strada; Asociacion civil “LPG 2007” (Venezuela); Associazione Pellerossa Cesena; Egerthe; Centro Documentazione Manifesto Internazionalista; Circolo culturale Popilia; H.E.W.O.-Bagnoregio onlus; Gap Parma; Trentino Solidale. Information about this urgent appeal: Marinella Correggia mari.liberazioni@yahoo.it
(English, Italian, Spanish, French translation)
Urgent Appeal by Associations, Ngos and people's groups to Stop Foreign Military Intervention in Syria and to restore human rights and respect for legality.
 
Petizione internazionale urgente alle Nazioni Unite sostenuta da diverse organizzazioni non governative umanitarie e a difesa dei diritti umani.
 
Petición internacional urgente contra cualquier injerencia exstranjera en Siria y para que se restablezcan los derechos humanos y la legalidad
Syrie NO WAR
Appel  urgent pour mettre fin à l'intervention militaire étrangère en Syrie et  rétablir les droits humains et le respect de la légalité
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Syria NO WAR
Urgent Appeal to Stop Foreign Military Intervention in Syria  
and to restore human rights and respect for legality 
 
We, the undersigned non-governmental, human rights associations and groups, urge you to mobilize the United Nations and the international community to take immediate action to halt any foreign military intervention against Syria, and instead, to act in good faith for a true mediation.  Time is of the essence.  We ask to act in good faith in favor of a true and peaceful mediation.  
Over the past few months we have observed a steadily increasing media campaign that presents a partial and unverified account of what is happening in Syria. The same thing occurred in the lead-up to foreign intervention in the case of Libya as well.  
We know that there are violent clashes between government troops and the armed insurgents of the self-proclaimed “Syria Liberated Army” with bases in Turkey, near the Syrian border.  And we know that such conflicts are provoking an enormous death toll among civilians as well.  Innocent civilians are the first victims of every conflict.  It therefore seems clear that in Syria both armed sides bear responsibilities.  
But external military interference is absolutely not the way to protect civilians and human rights.  
WE STRONGLY AFFIRM THAT:  
1) the proposed so-called "humanitarian military intervention" in Syria is by far the worst option and can claim no legitimacy whatsoever; protection of human rights is not obtained through armed intervention;  
2) indeed, recent history shows that the inevitable results of foreign armed intervention are massive human rights violations, as in Libya;  
3) smuggling weapons into an area of conflict only fuels a "civil" war and must be stopped;  
4) the Libyan scenario must not be allowed to take place in Syria, i.e. a “no-fly zone” which turns  into direct military intervention followed by massacres and massive human rights violations.  
WE THEREFORE URGE THE INTERNATIONAL COMMUNITY TO FAVOR:  
1) a ceasefire on both sides and neutral mediation between the parties: we remind that a proposal made by some Latin American countries from the Alba group seems to be welcomed also by the non-armed opposition  
2) action to stop foreign military and political interference in Syria aimed at destabilizing the country (and possibly the entire region);  
3) reinstatement of Syria into the Regional Block;  
3) a halt to current sanctions which are harming civilians;  
4) an international investigative mission by neutral countries and organizations to ascertain the truth about the conditions of life in Syria;
5) an investigation by neutral international observers into the accusations and news reports coming out of Syria and which at present it has not been possible to verify.

  
PROMOTED BY  
Peacelink Association, Italy
volontari@peacelink.it
NO ALLA GUERRA IN SIRIA 
SI' AI DIRITTI UMANI E ALLA LEGALITA’
 
Le sottoscritte organizzazioni non governative umanitarie e a difesa dei diritti umani chiedono con forza alle Nazioni Unite e alla comunità internazionale di agire immediatamente per fermare ogni tentativo di intervento militare straniero contro la Siria e di favorire una vera mediazione svolta in buona fede.  Questa imperdonabile negligenza non può continuare.
Com’è noto, nei mesi scorsi c’è stata una crescente campagna mediatica internazionale sugli eventi in Siria, spesso basata su resoconti parziali e non verificabili, com’è già successo nel caso della Libia.
Quello che si sa è che sono in corso violenti scontri fra truppe governative e le truppe di insorti dell'autoproclamato Esercito di Liberazione della Siria, con basi in Turchia al confine con la Siria, e che questo crescendo di violenze ha già provocato enormi perdite anche di civili. I civili innocenti sono le prime vittime di ogni guerra.  Entrambe le parti armate hanno dunque responsabilità.
Ma l'intervento militare esterna non è assolutamente il modo per proteggere i civili e i diritti umani.
AFFERMIAMO CON FORZA CHE:
1) Il cosiddetto “intervento militare umanitario” è la soluzione peggiore possibile e non può ritenersi legittimo in nessun modo; la protezione dei diritti umani non viene raggiunta dagli interventi armati;
2) al contrario le guerre portano, come inevitabili conseguenze, ad imponenti violazioni dei diritti umani (come si è visto nel caso della “guerra umanitaria” in Libia);
3) l'introduzione di armi dall’estero non fa che alimentare la “guerra civile” e pertanto dev'essere fermato;
4) non è tollerabile che si ripeta in Siria lo scenario libico, dove una “no-fly zone” si è trasformata in intervento militare diretto, con massacri di civili e violazioni dei diritti umani.
VI CHIEDIAMO CON FORZA DI FAVORIRE:
1) una mediazione neutrale tra le parti e un cessate il fuoco: ricordiamo che la proposta avanzata da alcuni paesi latinoamericani del gruppo Alba è gradita anche all’opposizione non armata;
2) un’azione per fermare l’interferenza militare e politica straniera, volta a destabilizzare il paese;
3) il reintegro della Siria nel Blocco Regionale;
4) lo stop a tutte le sanzioni che attualmente minacciano il benessere dei civili;
5) una missione d’indagine internazionale parallela da parte di paesi neutrali per accertare la verità;
6) l'invio di osservatori internazionali che verifichino fatti e notizie che circolano attualmente privi di verifiche e di verificabilità.
PROMOSSO DA  
Peacelink, Italy
volontari@peacelink.it

PETICIÓN INTERNACIONAL URGENTE CONTRA CUALQUIER INJERENCIA EXSTRANJERA EN SIRIA Y PARA QUE SE RESTABLEZCAN LOS DERECHOS HUMANOS Y LA LEGALIDAD

 

Las presentes organizaciones no gubernamentales en defensa de los derechos humanos piden con fuerza que las Naciones Unidas y las Comunidades Internacionales actúen ya para que se detenga cada intento de intervención militar extranjera contra Siria y se favorezca de buena fe una verdadera mediación. Esta negligencia muy grave no puede seguir.   

Ya hace meses se está desarrollando una creciente campaña mediática internacional acerca de los acontecimentos en Siria, que por la mayoría de las veces se fundamenta en noticias parciales y que no son fidedignas, como ya sucedió en Libia.

Lo que se conoce es que se están multiplicando enfrentamientos muy violentos entre las tropas del gobierno y las de los rebeldes, quienes se autoproclamaron“Ejército de liberación de Siria”, y que tienen sus bases en territorio turco fronterizo con Siria. Estas violencias ya ocasionaron pérdidas muy grandes, incluso civiles inocentes, los que siempre pagan el precio más alto en toda guerra. Entonces ambos bandos armados tienen su responsabilidad.

Sin embargo una intervención militar extranjera de ninguna manera puede representar un amparo para los civiles y los derechos humanos.  

AFIRMAMOS CON FUERZA QUE:

1) la llamada “intervención miltar humanitraria” es la peor solución posible y no se puede considerar legítima de ninguna manera. La protección de los derechos humanos no se logra a través de la guerra;

2) al contrario, ésa solo produce violaciones de los derechos humanos muy graves como consecuencia inevitabile (como ya sucedió en la “guerra humanitaria” en Libia);

3) se detenga la penetración de armas desde el exterior, pues eso hace que se fomente la “guerra civil”;

4) no es tolerable que en Siria se repita el escenario libio, donde una “no fly zone” se convirtió en intervención militar, con masacres de civiles y violaciones de los derechos humanos.

LES PEDIMOS CON FUERZA QUE FAVOREZCAN:

1) una mediación neutral entre los dos bandos y un alto el fuego: recordemos que la propuesta de algunos países de Ámerica latina que integran la Alba fue aceptada también por la oposición pacífica;

2) una acción para detener la injerencia militar y política extranjera que quiere desestabilizar el país;

3) la reincorporación de Siria en el Bloque Regional;

4) el levantamiento ya de todas sanciones que amenza el bienestar de los civiles;

5) una comisión internacional de investigación integrada por países neutrales para que se averigüe la verdad;

6) el envío de observadores internacionales que conprueben hechos y noticias que están circulando en los grandes medios.  

 PROMOVIDO POR:

Associazione Peacelink, Italia
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Syrie NO WAR

 

Appel  urgent pour mettre fin à l'intervention militaire étrangère en Syrie et  rétablir les droits humains et le respect de la légalité.

 

Nous, soussignés organisations humanitaires ( ONG)  pour les droits humains, vous exhortons à mobiliser les Nations Unies et la communauté internationale à prendre des mesures immédiates pour faire cesser toute intervention militaire étrangère contre la Syrie, et au contraire,  d'agir de bonne foi pour une honnete médiation. Il est essentiel d’agir rapidement. Nous demandons d'agir de bonne foi pour rejoindre une vraie médiation  pacifiques.

Au cours des derniers mois, nous avons observé une augmentation constante des campagnes de presse qui présentent seulement une vision partielle et pas vérifiée ce qui passe en Syrie. La même chose s'est produite aussi dans le cadre des préparatifs à l'intervention étrangère en Libye.

 

Nous savons qu'il ya des affrontements violents entre les troupes gouvernementales et les insurgés armés de l'auto-proclamé " Armée Libérée Syrienne " avec des bases en Turquie, près de la frontière syrienne. Et nous savons que ces conflits provoquent une énorme nombre de morts parmi les civils, qui sont toujours les premières victimes de n’importe quel conflit. Il semble donc clair que les deux côtés armées ont des responsabilités.

Mais un'ingérence militaire étrangère  n'est pas une bonne façon de protéger les droits civils et humains.

 

NOUS affirmons avec force que:

 

1)         le projet de «intervention militaire humanitaire» en Syrie est la pire des solutions et il ne peut pas revendiquer aucune légitimité, car on ne peut pas obtenir la protection des droits humaines par un'intervention armée;

2)         En effet, l'histoire récente montre que, les résultats inévitables de l'intervention armée étrangère, sont des violations massives des droits, comme en Libye;

3)         La contrebande d'armes dans une zone de conflit alimente seulement  une guerre «civile» et ce doit être arrêtée;

4)         On ne peut pas autoriser que une scénario libyenne prende place en Syrie aussi, c'est à dire une «no-fly zone" qui se transforme en une intervention militaire directe suivie par des massacres et des violations massives des droits.


                                   Nous exhortons donc la COMMUNAUTÉ INTERNATIONALE pour favoriser:

 

1.         Un cessez le feu sur les deux côtés et une médiation neutre entre les parties: nous rappelons que la proposition faite par certains pays d'Amérique latine à partir du groupe Alba semble être accueilli aussi par l'opposition non-armée

2.         Des mesures pour arrêter l'ingérence militaire et politique étrangère en Syrie visant à déstabiliser le pays (et éventuellement  toute la région);

3.         Restauration de la Syrie dans le bloc régional;

4.         Fin  des sanctions actuelles qui portent atteinte à des civils;

5.         Une mission internationale d'enquête par les pays et les organisations neutres pour établir la vérité sur les conditions de vie en Syrie;

6.         Une enquête menée par les observateurs internationaux neutres sur les accusations et sur les nouvelles rapports en provenance de Syrie et qui, à présent, il n'a pas été possible de vérifier. 

 

 

PROMOTED BY  
Peacelink Association, Italy
volontari@peacelink.it

Hanno già aderito: Association des amis de Mar Moussa , Centro Sereno Regis , Kathy Ford, Amedeo Barigozzi, antonella laganà, Bruno Antonio Prof.Bellerate, Concetta Centonze, eleonora bellini, Eliades Acosta, LUCIANO Corradini, luigi pedrabissi, Patrick Boylan, Roberta Sangriso

Adesioni dal 26 novembre 2011: 2019 persone , 109 associazioni

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    Presentate come strumenti di difesa della popolazione, sono diventate invece con il tempo il mezzo per combattere e sconfiggere i russi. E così le armi hanno accresciuto le perdite in termini di vite umane invece di ridurle, svolgendo un ruolo opposto a quanto dichiarato in origine.
    19 marzo 2024 - Redazione di PeaceLink
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    La storia si preannuncia toccante e potrà servire a stimolare dibattiti e passi in avanti nella risoluzione dei vari conflitti, piccoli e grandi, "if you want it"
    18 marzo 2024 - Maria Pastore
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    L'obiettivo di questo articolo è quello di individuare gli errori di Zelensky e della Nato e che hanno portato a rafforzare Putin invece che indebolirlo. Vi è poi il capitolo delle sanzioni che dovevano bloccare l'economia russa e fiaccarne la macchina bellica, cosa che non è avvenuta.
    18 marzo 2024 - Redazione PeaceLink
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    Norma Sancir, da nove anni, attende di essere scagionata dalle accuse di “disordine pubblico”

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    Arrestata nel 2014 mentre copriva una protesta degli indigeni maya, in qualità di operatrice dell’informazione comunitaria, la giornalista si è sempre battuta per i diritti della popolazione maya ch´ortí´, denunciandone gli abusi da parte dello stato guatemalteco.
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