Disarmo

Lista Disarmo

Archivio pubblico

Una riduzione dell’arsenale nucleare degli U.S.A. può aiutare a ridurre il deficit

Un modo in cui il presidente Obama potrebbe aiutare a ridurre il deficit è apportando tagli ai fondi destinati, nei prossimi 10 anni, a creare, mantenere e rendere operativo il programma di armamento nucleare U.S.A.
Ciò porterebbe ad un risparmio di 100 milioni di dollari nell’arco di quel periodo. Il problema del deficit si risolverebbe? No, ma sarebbe un aiuto. Questi risparmi si accumulano.
21 novembre 2012
Walter Pincus
Tradotto da Rossana Grilli per PeaceLink
Fonte: The Washington Post - 13 novembre 2012

US nuclear warheads Più di tre anni fa a Praga Obama disse che voleva “mettere fine al pensiero della Guerra Fredda…[e] ridurre il ruolo delle armi nucleari nella nostra strategia di sicurezza nazionale.” Insieme col presidente russo Vladimir Putin, Obama fece un primo passo quando entrambi firmarono il New Strategic Arms Reduction Treaty il 8 Aprile 2010 a Praga. Il Senato lo approvò a Dicembre di quell’anno.

Il trattato prevedeva di ridurre entro il 2018 il numero di testate nucleari schierate a 1550 e il numero di missili balistici intercontinentali (ICBM), schierati e non schierati, e di bombardieri a 800. Non poneva un limite al numero di testate nucleari non schierate e di bombe; gli Stati Uniti ne hanno più di 2500. Il trattato inoltre non riguardava le armi nucleari tattiche a raggio più corto e i missili da crociera.

Una delle ironie nelle negoziazioni di Obama con i Repubblicani per ottenere il loro appoggio sul trattato fu il suo consenso a spendere fino a 200 miliardi di dollari per rimodernare il sistema di produzione di armi nucleari e costrutire una nuova generazione di sottomarini strategici, bombardieri e ICBM che sarebbero durati almeno altri 30 anni. Per ridurre il numero di armi nucleari nell’immediato dovette promettere di essere in grado di costruirne altre in futuro. Ciò richiederebbe una ulteriore spesa di 150 miliardi di dollari nell’arco di 10 anni per gestirle e mantenerle.

Mentre i Repubblicani hanno criticato la dichiarazione di Obama a Praga, che gli Stati Uniti perseguono “un mondo senza armi nucleari”, hanno tralasciato ciò che ha aggiunto quando l’applauso finì. “Non sono ingenuo,” ha detto. “Questo obiettivo non sarà raggiunto velocemente – forse non in questa vita.”

Il programma nucleare statunitense lo conferma.

Alla data del 1 settembre, secondo il Dipartimento di Stato, gli Stati Uniti avevano 1722 testate schierate, 806 ICBM da terra o da sottomarini e bombardieri strategici schierati, e 228 sistemi di lancio non schierati. I russi ne avevano molte di meno: 1499 testate schierate, 491 sistemi di lancio schierati e 393 non schierati.

La competizione durante la Guerra Fredda, su chi era più forte in termini di testate nucleari strategiche, è finita. Come dice un nuovo rapporto del Rand Corporation, è tempo di “riconsiderare la direzione strategica di difesa US.A.” Mentre la maggior parte di questo interessante studio tratta i tagli alla difesa, riguardanti l’esercito, la marina e l’aeronautica, viene anche fatto notare che “la Russia rappresenta sempre meno un fattore importante nella scelta e nel conseguimento della strategia di difesa USA o nella spesa per la difesa statunitense”

Inoltre descrive le forze nucleari russe come “in declino…che sta tentando di arrestare.”

La Cina, scrive il rapporto, è differente. “I suoi obiettivi, la sua strategia e la sua condotta limiteranno progressivamente le scelte degli U.S.A. e modelleranno i requisiti della sua difesa,” nota Rand..

Ma la Cina ha solo 50 ICBM che possono raggiungere gli Stati Uniti; la maggior parte dei suoi circa 250 missili nucleari armati sono a corto raggio, molti dei quali diretti verso Taiwan. La sua manciata di sottomarini capaci di lanciare missili sono anche a corto raggio, sebbene entro due anni sono previsti sottomarini in grado di colpire gli Stati Uniti.

A parte la Cina e la Russia, secondo l’associazione no profit Arms Control Association, “nessun altro paese armato nuclearmente ha l’abilità di produrre armi nucleari o missili da crociera in grado di raggiungere gli Stati Uniti. L’arsenale della Corea del Nord è limitato per dimensioni (ha materiale fissile sufficiente per 10 bombe) e assortimento.”

Il semplice fatto è che durante la crisi missilistica cubana del 1962, sia i leader americani che quelli russi temevano l’uso anche di una sola arma nucleare. Robert McNamara, l’allora segretario della difesa, mi disse tempo dopo che aveva sempre pensato che 500 armi nucleari erano sufficienti, anche se Mosca ne aveva migliaia.

Quindi perchè abbiamo bisogno di 1000 o più testate da guerra? Perché avere tre tipi di sistemi di sgancio – la triade di sottomarini, bombardieri e missili di terra – che hanno tutti bisogno di essere rimodernati? In origine la triade serviva per scoraggiare un primo attacco da parte dei sovietici – un attacco che, ora sappiamo, non avevano mai contemplato e non sarebbero mai stati in grado di eseguire.

Il modo di pensare della Guerra Fredda è l’unica giustificazione del fatto che gli Stati Uniti avessero più delle 500 armi volute da McNamara. Sono armi di terrore, usate più per prestigio politico e diplomatico piuttosto che per la guerra.

Se riducessimo il numero di armi nucleari, potremmo ridurre la triade ad un duo – bombardieri e sottomarini da lancio – ed eliminare i ICBM basati sulla terraferma.

21 anni fa il presidente George H.W. Bush annunciò unilateralmente l’eliminazione di migliaia di armi nucleari tattiche di terra posizionate in Europa, e la fine dello schieramento di armi nucleari tattiche sui ponti delle navi, su sottomarini da attacco e su aerei della marina basati a terra. Miliardi sono stati spesi negli anni su tali armi, ma non c’erano mai stati piani reali su come usarle. Da allora molte sono state disarmate, e gli Stati Uniti non sono più deboli di allora.

Anche Obama ha la possibilità di ridurle ulteriormente, - non zero o poco più. Ma potrebbe operare un taglio consistente e ridurle a 500.

Lo scopo delle armi nucleari statunitensi è “di scoraggiare attacchi nucleari non solo sul nostro paese, ma anche sulle nostre truppe oltreoceano, e sui nostri amici e alleati,” secondo la direttiva presidenziale desecretata del 25 Luglio 1980 del Presidente Jimmy Carter sulla “Politica sull’impiego di Armi Nucleari.”

L’arsenale U.S.A. non scoraggia i terroristi, ne l’Iran sta tentando di procurarsi delle armi. Obama è libero di rinunciare alla necessità di mire nucleari, e così dovrebbe fare. Gli Stati Uniti hanno solo bisogno di numeri che fungano da deterrente.

La sua guida presidenziale volge al termine. Quest’anno non solo si potrebbe scoraggiare una guerra nucleare, ma ciò potrebbe anche aiutarci ad evitare il precipizio fiscale.

Tradotto da Rossana Grilli per PeaceLink. Il testo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali citando la fonte (PeaceLink) e l'autore della traduzione.

Articoli correlati

  • "La Cina è un affronto all'idea egemonica degli Stati Uniti"
    Economia
    Intervista a Jeffrey Sachs sulla guerra in Ucraina, la Nato, l'Europa, gli USA e la Cina

    "La Cina è un affronto all'idea egemonica degli Stati Uniti"

    "Gli Stati Uniti hanno chiamato il primo ministro Meloni e hanno detto di uscire dalla Via della Seta. Pensate che abbia avuto da sola quell’idea? L'idea statunitense è che nessuno debba rivaleggiare con la potenza degli USA. Dovremmo invece puntare a costruire un mondo multipolare e cooperativo".
    6 febbraio 2024 - Jeffrey Sachs
  • L'Italia è in difficoltà ma la Meloni vuole il caccia di sesta generazione
    Disarmo
    Il movimento pacifista deve essere capace di chiedere lo stop sul nascere di questo programma

    L'Italia è in difficoltà ma la Meloni vuole il caccia di sesta generazione

    Stiamo ancora pagando gli F-35, la società è attraversata da proteste di ogni genere, la crisi economica attanaglia i cittadini. E nonostante questo è stato messo in agenda il Combat Air Programme (GCAP) con il caccia di sesta generazione Tempest. Costo 6 miliardi di euro solo nella prima fase.
    11 febbraio 2024 - Alessandro Marescotti
  • Nuovo spreco di risorse nei caccia di sesta generazione
    Disarmo
    L'accordo sul Global Combat Air Programme (Gcap) è stato firmato a Tokyo anche dal governo italiano

    Nuovo spreco di risorse nei caccia di sesta generazione

    La sostituzione di 240 jet Eurofighter con il nuovo caccia rappresenta per noi pacifisti un impegno non condivisibile che sposta risorse dal campo civile a quello militare. La cooperazione internazionale per la lotta ai cambiamenti climatici e alla povertà estrema viene prima di ogni altra cosa.
    14 dicembre 2023 - Redazione PeaceLink
  • Ridurre la spesa militare è fondamentale per contrastare i cambiamenti climatici
    Ecologia
    Webinar su COP 28, militarizzazione e ambiente

    Ridurre la spesa militare è fondamentale per contrastare i cambiamenti climatici

    Co-organizzato da quattro prestigiose organizzazioni - l'International Peace Bureau, Global Women’s United Against NATO, No to War, No to NATO e l'Asia-Europe People’s Forum - questo webinar cerca di favorire una comprensione più profonda della complessa interazione tra militarizzazione e ambiente.
    10 dicembre 2023
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)