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Reality su caso Genchi e italcementi Isola delle Femmine

Sicilia, polvere e rancore

Un inceneritore bloccato, un cementificio in atesa dell'ok definitivo per l'uso di un certo combustibile, un piano regolatore per la tutela dell'ambiente copiato, in molte sue parti, da quello del Veneto, rancori e denunce: succede in Sicilia.
9 gennaio 2008

Italcementi Nel programma Reality andato in onda oggi 9 dicembre 2007 si tenta di delineare un quadro, breve ma significativo, del problema ambientale di Isola delle Femmine e dei risvolti sociali ed occupazionali legati alla tutela dell’ambiente in Sicilia.

La nota problematica è legata all’uso, mai autorizzato, di un combustibile particolarmente tossico, il pet-coke, che può essere consentito non con un semplice confronto dell’eventuale rispetto dei limiti di legge, ma con una valutazione completa, che tenga conto della localizzazione, delle tecnologie applicate, delle vocazioni del luogo, dello sviluppo dello stesso.

Le immagini del filmato mostrano il cumulo a cielo aperto del pet-coke in località Raffo Rosso, ciò nonostante le diverse diffide operate dall’Assessorato territorio Ambiente che imtimano alla Italcementi di stoccare movimentare trasportare bruciare il pet-coke.

C’è da aggiungere che il deposito è limitrofa ad una vasta area considerata dalla Comunità Europea ad alta protezione ambientale. Oltre al fatto che l’area ove sorge il deposito di pet-coke per il Piano Regolatore Generale adottato dal Comune di isola delle Femmine è classificata come area destinata a “VERDE AGRICOLO2. quindi la licenza concessa nel 2001 risulta essere illegittima.

In sostanza il pet-coke e’ l’ultimo prodotto delle attività di trasformazione del petrolio e viene considerato lo scarto dello scarto dell’oro nero tanto da guadagnarsi il nome di “feccia del petrolio”.

Per la sua composizione, comprendente oltre ad IPA (in particolare benzopirene), ossidi di zolfo e metalli pesanti come nichel, cromo e vanadio, va movimentato con cura per evitare di sollevare polveri respirabili. Il vanadio in polvere è infiammabile e tutti i suoi composti sono considerati altamente tossici, causa di cancro alle vie respiratorie quando vengono inalati. Il più pericoloso è il pentossido di vanadio.

Per questi motivi per esempio l’utilizzo del pet-coke è stato vietato in Giordania e l’Eni, che brucia il pet-coke nella raffineria di Gela ha riconosciuto che malformazioni e tumori numerosissimi nella popolazione locale sono causate dal pet-coke».

A fronte di questa situazione viene da chiedersi : “Cosa fanno le nostre istituzioni?”

Dalle immagini che vediamo nel filmato i dirigenti dell’Assessorato Territorio Ambiente che dovranno elaborare il loro parere all’interno dell’istruttoria A.I.A. della Italcementi, sono gli stessi dirigenti impegnati ad elaborare grandiosi piani per la qualità dell’aria, che secondo informazioni di stampa e televisioni sembrano copiati totalmente da piani elaborati in precedenza dall’Assessorato Regione Veneto.

Di fronte a siffata situazione il Comitato Cittadino Isola Pulita esprime forti preoccupazione circa la regolare e corretta prosecuzione dell’istruttoria dell’AIA richiesta dalla Italcementi.

Ci attendiamo che dopo la visione di queste immagini, dopo le diverse interrogazioni parlamentari e dopo l’interessamento diretto del Ministro dell’Ambiente che ha richiesto l’intervento dei Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico, il nostro Sindaco Professore Gaspare Portobello immediatamente come primo atto verifichi la legittimità della licenza edilizia concessa nell’anno 2001 alla Italcementi per la costruzione di un deposito di pet-coke.

Comitato Cittadino Isola Pulita
http://www.isolapulita.it

Note: Guarda il Video "Sicilia, polvere e rancore"

http://www.la7.it/approfondimento/dettaglio.asp?prop=reality&video=6641

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