Campagna "Diritto al cuore" a Pescara

Strad(a)e contro la guerra

Il fondatore di Emergency: "Non sono un pacifista, sono semplicemente contro la guerra"
27 settembre 2006

Sabato scorso Gino Strada, chirurgo di guerra e fondatore di Emergency, è stato a Pescara. L'incontro, organizzato dalla Camera del Lavoro della CGIL e dal locale gruppo Emergency, è stato l'occasione per promuovere la campagna "Diritti al cuore" dell'associazione umanitaria. Durante la giornata si sono alternati momenti di intrattenimento musicale con la visione del video "Kamille va alla guerra". Musica che ha poi concluso la serata con le note di Fabrizio Dé Andre, portate sul palco dall'artista pescarese Antonello Persico. Ma ovviamente il clou della serata è stato l'intervento di Gino Strada.
Ore 21 si comincia, e la platea subito s'infiamma con un lunghissimo e calorosissimo applauso, ne seguiranno almeno altri 8 durante la serata(personalmente ho perso il conto all'ottavo ma altri ne sono succeduti ...). Davanti ai nostri occhi scorrono i numeri che documentano l'intervento in questi anni di Emergency nel mondo. Cambogia, Sudan, Iraq, Afghanistan, Sierra Leone, oltre 2 milioni di persone curate dal 1995. Negli anni l'intervento è stato perfezionato e ampliato. Dall'iniziale soccorso alle vittime di guerra si è passati alla cura e riabilitazione dei feriti da mina. Passando per la realizzazione di ospedali di altissima eccellenza(Gino l'ha confessato, gli piacerebbe vederne anche in Italia di ospedali così ...) e al sostegno(anche economico) perché chi è stato ferito in guerra possa continuare a vivere dignitosamente, a lavorare e ad avere un futuro. In mezzo la guerra, l'attività più sporca e crudele mai realizzata dall'uomo. Scende un silenzio totale in sala mentre scorrono foto e immagini simbolo della tragedia. Negli ultimi 60 anni, dopo la seconda guerra mondiale, la guerra è mutata totalmente: prima coinvolgeva soprattutto i belligeranti e solo residualmente civili. Oggi la situazione è specularmente rovesciata: il 90% delle vittime di un conflitto sono civili, il 36% bambini. Ricordiamocelo sempre. Non esiste guerra umanitaria, per la pace, chirurgica o altro. Esiste la guerra, punto. La più crudele e inumana delle violazioni dei diritti umani. Sul video scorre la "Dichiarazione Universale dei Diritti Umani", solennemente firmata dagli Stati della Terra, la "pomposa e roboante" comunità internazionale(come proprio Gino l'ha definita in un suo libro), nel 1948. Ma sempre disattesa. Oggi i diritti umani sono privilegio di pochi, di elite dei paesi ricchi. Il lavoro di Emergency è proprio questo: far si che i diritti umani siano per tutti.
La campagna "Diritti al cuore", lanciata all'inizio di quest'anno, punta proprio a questo. Il Centro Salaam(Pace in arabo), che è in costruzione grazie ai fondi raccolti, dovrà essere un centro di cardiochirurgia gratuito e di altissima eccellenza, pronta per servire una regione immensa(http://www.emergency.it/dirittoalcuore/salam_xche.php). In questi mesi tanti hanno sostenuto il progetto, ma anche molto sono state le critiche. Emergency è stata accusata di costruire un ospedale di lusso, inutile e costoso in una zona del mondo martoriata da povertà e varie emergenze sanitarie. Gino s'infiamma di fronte a quelle che definisce parole "razziste dal vago sapore colonialista". Gli abitanti del Sudan e delle zone circostante sono persone che meritano dignità e diritti come tutti gli abitanti del pianeta Terra. E tra questi diritti vi è quello alla salute, ad una sanità gratuita e di alto livello, come solennemente sancito nell'articolo 26 della Dichiarazione Universale. Questo ha spinto Emergency a costruire il Centro Salaam(i cui dettagli sono nel sito dell'associazione alla pagina http://www.emergency.it/dirittoalcuore/salam_strut.php ).
Stimolato dalle domande del pubblico Gino è andato oltre, toccando temi i più disparati, dal pacifismo all'informazione, dal rapporto con la politica alle ambiguità di tanti carrozzoni presunti umanitari.
Importante la dichiarazione sul pacifismo: Emergency ha deciso di non dichiararsi più pacifista ma semplicemente "contro la guerra". Qui c'è una piccola parentesi da aprire sulla serata: poco prima dell'inizio del suo intervento mi son permesso di avvicinare Gino Strada per chiedergli un autografo come ricordo della serata(non si chiedono mica solo ai cantanti rock gli autografi ... ci sono persone molto più importanti di veline e grandifratelli isolafamosisti ...). Mi era sembrato significativo portare la bandiera arcobaleno della Pace, la stessa che ha sventolato sul mio balcone fino alla distruzione. Le parole che ha pronunciato sono state dure e nette nei confronti delle ambiguità di alcuni pacifisti. "Questa bandiera non ha più senso. La portano tutti, anche i politici che poi mandano i soldati a sparare. Io non mi considero un pacifista, per questo ti ho scritto NO ALLA GUERRA. Io sono semplicemente contro la guerra. Non usatela più questa bandiera, inventatene un'altra". Davanti al divismo e all'ambiguità(appunto) di tanti queste parole meritano di essere riportate. Si può condividerle o meno(caro Gino scusami ma non ce la faccio, i politici di vario colore ci hanno rubato tutto, non lasciamogli anche i nostri ideali ...) ma sono importanti e vanno rispettate. Rappresentano il pensiero di chi vuole essere rispettato per le sue idee e non ammirato e osannato dalle folle per le proprie ambiguità.
La serata si conclude con alcune risposte alle domande del pubblico. Dichiarazioni pesanti sull'informazione(non leggo più i giornali da quando qualche anno fa ho deciso di essere informato), chiare sul rapporto con la politica(Emergency non ha la sindrome del governo amico ed infatti è lontana sia da questo governo che dal precedente, ha i propri ideali e su questi basa il giudizio sul loro operato) e con i partiti(al contrario di quel che dicono gli opinionisti Emergency non fa parte della galassia della sinistra radicale perché non ha nulla a che fare ne con la sinistra ne con i radicali), sul rapporto con altre organizzazioni(a Kabul ci sono tutti i giorni tavole rotonde di coordinamento, noi non andiamo mai. Molte delle partecipanti vengono al seguito dei marines).
Alla fine della serata usciamo dalla sala più consapevoli, molto più informati(sicuramente più di anni di esposizione ai patinati mass media) e coscienti di quella terribile macchina di morte che è la guerra, delle violazioni dei diritti umani che comporta e del suo orrore. Ma sicuri che esistono piccoli granelli di sabbia nell'ingranaggio del complesso militarista e bellico che tenta di fermare la morte e di ricostruire la vita. Questa sera abbiamo conosciuto uno di questi piccoli granelli: Gino Strada ed Emergency.

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