Il Governo affida ai privati la gestione dell'acqua. Impediamone la mercificazione!
Nonostante oltre 400.000 cittadini abbiano sottoscritto (anche in Abruzzo) una legge d’iniziativa popolare per
l’acqua pubblica, che riconosce il diritto all’acqua, il Governo il 10 Settembre 2009 approva il Decreto Legge
135/09 e sottrae ai cittadini l’acqua potabile di rubinetto, il bene più prezioso, per consegnarlo, a partire dal 2011,
agli interessi delle grandi multinazionali e farne un nuovo business per i privati e per le Banche. (Vedasi l’Art. 15 che
modifica la disciplina già introdotta con l’Art. 23 bis della Legge 133/2008).
Se entro il 24 Novembre il Parlamento convertirà in legge questo provvedimento in Italia i poteri locali, i Consigli
Comunali, i Sindaci eletti dai cittadini saranno espropriati dalla gestione dell'acqua potabile che per legge sarà
privatizzata e consegnata al mercato. Anche in Abruzzo si avrà la cessazione degli affidamenti con la conseguente
privatizzazione dei servizi idrici.
In Abruzzo, grazie alle lotte di molti e dell’impegno di intere comunità territoriali, siamo riusciti a preservare le
falde acquifere del Gran Sasso impedendo la costruzione del Terzo Traforo, abbiamo bloccato la vendita
(mascherata dalla giunta Pace con l’aiuto idrico alla Puglia) di 1/3 dei fiumi Pescara, Vomano, e Sangro. Si è evitato
che i privati mettessero le mani sull’acqua e abbiamo difeso la qualità dell’acqua e della salute contro i disastri
ambientali come quello di Bussi anche quando a gestire la risorsa sono stati enti pubblici incapaci ed a volte anche
corrotti.
Per noi la gestione pubblica dell’acqua ha sempre significato la partecipazione di cittadini, associazioni ed
enti locali alla sua gestione e difesa e non occupazione privatistica del potere pubblico da parte di burocrazie
e lobby.
A maggior ragione oggi non possiamo permettere che le nostre acque cadano in mano di imprese multinazionali e
banche: il provvedimento del Governo mercifica un diritto umano universale un bene essenziale alla vita di ogni
essere vivente e consegna la gestione a regole di mercato e profitto.
Con questo appello ti chiediamo di partecipare in prima persona e di unirti alla campagna che
stiamo promuovendo. Le azioni da fare sono molteplici, dipende da te, l’acqua è nelle tue mani:
* Se sei il Presidente della Regione Abruzzo puoi presentare ricorso di costituzionalità contro
l’Art.15 del D.L. 135/09 a tutela della autonomia degli Enti Locali sulla base del principio di sussidiarietà
riconosciuto dalla Costituzione come ha fatto già la Regione Puglia
* Se sei parlamentare puoi chiedere il ritiro delle nuove norme che privatizzano l'acqua e di escludere il
servizio idrico dai servizi pubblici locali di rilevanza economica riconoscendo l’autonomia di scelta dei modelli
di affidamento da parte degli ATO ed Enti locali.
* Se sei consigliere comunale puoi prendere posizione contro l’Art.15 del D.L 135/09 e assumere
l’impegno ad inserire nello Statuto Comunale il riconoscimento che l’acqua è “un bene comune e un diritto
umano universale” e che il servizio idrico è “un servizio privo di rilevanza economica” da gestire in forma
pubblica e con la partecipazione delle comunità locali. In ogni caso puoi presentare e far votare odg e mozioni
per chiedere il ritiro delle nuove norme di privatizzazione
* Se sei un cittadino o un’associazione puoi firmare la petizione on-line sul sito
www.acquabenecomune.org, scaricare e affiggere il manifesto della campagna che trovi sullo stesso sito,
informarti sul nostro sito www.abruzzosocialforum.org, fare passaparola, organizzare un’assemblea,
sostenere e promuovere la campagna “Salva l’acqua”.
Non esitare a scriverci all’indirizzo acquabenecomune@yahoo.it
o a contattarci direttamente al num. 338-1195358
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