A 22 anni da Chernobyl riparte l'imbroglio nucleare

A 22 anni dalla catastrofe nucleare di Chernobyl accaduta il 26.04.86 il cesio 137 sparso per mezzo globo è ancora attivo, il cesio decade, in effetti, in 30 anni.
24 aprile 2008
Felice Santarcangelo

- Mentre sono conclamati i danni nella Bielorussa dove all’ospedale di Kiev sono ancora operati bambini di pochi mesi per casi di tumore a causa del terreno e del cibo troppo contaminato (nemmeno le nuove generazioni ne avranno pace), in Italia non sapremo mai gli effetti provocati sulla popolazione da quell’evento.

Anzi la contaminazione di Chernobyl è diventato un paravento per giustificare i dati sulla radioattività ambientale vicino ai centri nucleari di mezza Europa dopo gli incidenti locali (denunciati e non) che fanno parte del rischio dei processi di gestione delle centrali e dei depositi radioattivi. Il 4 Aprile in Spagna e’ stato data la notizia di una fuga radioattiva avvenuta il 26 novembre 2007 nella centrale nucleare di Asco', nella provincia di Tarragona: lo ha riferito il quotidiano 'El Pais'. Secondo il Csn, tuttavia, l'entita' della fuga sarebbe stata minimizzata nella comunicazione di Endesa. (ossia come accade in tutti gli incidenti nucleari e come si verificò anche in Giappone).

Intanto in Italia si fanno solo spot pubblicitari per rilanciare il nucleare come per vendere un frigorifero o un telefonino, costa poco, inquina meno perché c’e’ la 4 generazione. La sicurezza dei reattori di quarta generazione non può limitarsi alle protezioni esterne contro eventuali incidenti aerei, mentre in Slovacchia le centrali acquisite dall’Enel ne sono sprovviste (non hanno guscio protettivo).

Greenpeace International inoltre ha presentato ricorso alla Commissione europea contro "i sussidi di stato illegali e le distorsioni del mercato che condizionano il progetto di completamento della centrale nucleare di Mochovce, in Slovacchia". Secondo Greenpeace, il Governo slovacco "ha garantito particolari condizioni a Enel sulle somme da accantonare per lo smantellamento futuro delle centrali e la gestione delle scorie". Tali condizioni "si configurano come aiuti di stato illegali per convincere la compagnia elettrica Slovenske Elektrarne (Se), controllata al 66% da Enel, a partecipare a un progetto altrimenti irrealizzabile e non interessante economicamente".

I reattori slovacchi stranamente sono di tipo russo e simili a quelli di Chernobyl. Anche Tremonti sul principio di delocalizzare gli investimenti sull’energia vuole realizzare in Albania centrali nucleari, dove le procedure di via sono molto più tolleranti di quelle italiane, a soli 80 km in linea d’aria da Bari, ossia facciamo all’estero quello che i cittadini non permettono di fare in Italia?I privati dal canto loro non investiranno mai in una simile forma di energia, ricordate la Fiat Nucleare ai tempi dell’era dell’atomo, appena capirono che solo con i fondi statali si sarebbe realizzato il business mollarono l’iniziativa.

Se conviene produrre energia con il nucleare pensate forse che le aziende più intraprendenti non avrebbero investito di tasca propria come fanno invece nell’eolico e nel solare ? Le aziende impiantistiche italiane del nucleare spingono sui parlamentari del partito dell’atomo per spillare soldi al governo, diversamente non avrebbero motivo di esistere. Il decommisisoning italiano di Sogin è fermo nemmeno al 10% mentre sono oltre quattro anni che gli italiani versano una tassa in bolletta elettrica sulla messa in sicurezza delle scorie italiane.

Il nucleare civile è un grosso nascondiglio per quello militare, i militari con il segreto di stato fanno quello che vogliono e grazie ai fondi per la difesa, alla ricerca nucleare e agli armamenti spillano soldi ai cittadini che devono stringere la invece la cinghia per comprare il pane alla fine del mese, mentre loro costruiscono armi che possono distruggere l’umanità.

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