"Julio Antonio Mella e Tina Modotti CONTRO IL FASCISMO"
VENERDI’ 27 MAGGIO ’05, ore 19,00
Scuola media statale Benedetto XIII,
Largo Vito D’Agostino (nei pressi di P.zza della Repubblica)
GRAVINA IN PUGLIA
60° DELLA LIBERAZIONE DAL NAZIFASCISMO
memoria e attualità della Resistenza
PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI
Adys Cupull - Froilán González
“Julio Antonio Mella
e Tina Modotti
CONTRO IL FASCISMO”
(Edizioni Achab Verona)
MUSSOLINI VOLEVA CUBA
PRIMO STATO FASCISTA AMERICANO
Relazione di
Froilan Gonzales, scrittore cubano
Interventi di
Mimmo Colaninno, Ass. “Karl Marx”
Carlo De Santis, Consigliere regionale, Puglia (PdCI)
Riccardo Messina, Direzione naz. FGCI
Maurizio Nocera, Centro Gramsci
Sarà presente il sindaco di Gravina, Rino Vendola
sarà proiettato il film documentario di Elio Scarciglia
“Gli occhi di Tina”
Performance di musica resistenziale
a cura del gruppo “Mufla” e
dei musicisti Carmine Calia, Achille Granieri,
Saverio Paternoster e Loredana Savino
Organizzano:
Ass. “Karl Marx”, Centro Gramsci di Educazione e Cultura, F.G.C.I. (Fed. Giovanile Comunisti Italiani) Col patrocinio del Comune di Gravina
‘Julio Antonio Mella e Tina Modotti. Contro il fascismo’.
Adys Cupull e Froilàn Gonzàlez, due scrittori e storici cubani, nel ricostruire la vita dei due rivoluzionari, Mella e Modotti, cubano il primo e italiana famosa la seconda, hanno trovato negli archivi messicani, cubani e italiani una serie di documenti classificati come segreti che parlano di una storia assolutamente inedita.
Cupull e Gonzàlez la riassumono così: ‘Siamo rimasti molto sorpresi nel leggere che i seguaci di Mussolini lavorarono intensamente per stabilire a Cuba il primo stato fascista in America Latina’.
I metodi utilizzati dei fascisti caraibici per i loro propositi sono stati: ‘Propaganda attraverso trasmissioni radiofoniche, un giornale e l’idea di fondare all’Avana la più grande e moderna casa editrice dell’America Latina. Una rete di agenti fascisti e i loro rapporti con i loro compari negli Stati Uniti e nel Messico. Diversi modi per influenzare le altre sfere politiche, gli intellettuali cubani e i capi della polizia’.
L’inedito capitolo del tentativo mussoliniano di fare di Cuba uno stato fascista si svolge attraverso la storia di Antonio Mella, rivoluzionario cubano fatto uccidere dal presidente Machado, e di Tina Modotti.
Troviamo il nome di Tina Modotti fra nomi dell’arte sudamericana, come il pittore David Alfaro Siquerios, Clemente Orozco e Xavier Guerrero, Marlaux, Gorkij, Neruda, Rafael Alberti, Antonio Machado, Augusto César Sandino e suo fratello Socrates.
La storia delle mire del Cavaliere su Cuba inizia con l’arrivo della nave da crociera ‘Italia’ in visita di cortesia nel porto dell’Avana il 2 settembre 1924 sotto la guida del marchese Francesco De Pinedo. In realtà si trattava dell’ex nave tedesca ‘Koenig Albert’, presa alla Germania come bottino della prima guerra mondiale. A protestare per l’arrivo del prestigioso biglietto da visita fascista, nonché per la sfilata di camice nere capeggiate da De Pinedo nelle strade de L’Avana, c’era proprio Antonio Mella.
Mussolini contava sulla presenza di mafiosi e di agenti segreti italiani nell’isola per irradiare il fascismo nell’intera America Latina.
Il referente principale dei nostri fascisti a Cuba si chiamava Orestes Ferrara, amico di Machado, futuro presidente dell’isola.
Il libro di Adys Cupull e Froilàn Gonzàlez ci dà un’idea più completa di come il Cavaliere in camicia nera avesse mire più ambiziose di quelle note: se a Oriente mirava alla gelida Mosca, a Occidente mirava al mare caldo di Cuba, base di partenza per l’intero Sud America.
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