Conflitti

Nuove ondate di arresti in Etiopia

Attuata la repressione dei movimenti di opposizione politica etiopici
21 dicembre 2005


In considerazione delle nuove ondate di arresti in Etiopia,
l'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) ha accusato il Primo
Ministro etiope Meles Zenawi di voler eliminare l'opposizione politica
nel suo paese. L'arresto sistematico di dissidenti, studenti critici,
giornalisti indipendenti e collaboratori di organizzazioni non
governative e il sistematico disprezzo per l'indipendenza della
giustizia vanificano ogni speranza per la democratizzazione del paese.

Dal 10 novembre 2005 sono stati arrestati oltre 1.000 appartenenti al
popolo degli Oromo. Da allora almeno dieci Oromo sono stati uccisi
durante la sanguinosa repressione delle manifestazioni a Ambo, Dedessaa,
Jeldu; Kofele, Laloe Tukur-Inchinni, nelle quali i manifestanti
chiedevano la liberazione di quattro collaboratori dell'organizzazione
di beneficenza Oromo Mecha Tulema Association (MTA). Le autorità hanno
ripetutamente ignorato le disposizioni giudiziarie che da maggio 2004
ordinavano la liberazione dei quattro detenuti. La scorsa settimana
Zenawi ha annunciato l'istituzione un processo contro 3.000 incarcerati,
tutti membri del movimento di opposizione "Coalizione per l'Unità e la
Democrazia" (CUD), per aver protestato contro la manipolazione delle
elezioni parlamentari del maggio 2005. Durante le proteste per i brogli
elettorali morirono almeno 88 persone.

Il 17 dicembre un primo gruppo di 131 politici dell'opposizione,
giornalisti e collaboratori di organizzazioni non governative sono stati
accusati di alto tradimento e genocidio. Le accuse sono assurde e
contribuiranno solo ad aumentare le tensioni tra i molteplici popoli del
paese, e poiché il governo non riconosce l'indipendenza dei tribunali
non ci si possono aspettare iter giudiziari corretti. Già da anni tutti
i presunti membri di organizzazioni degli Oromo sono stati accusati di
genocidio e condannati a lunghe pene detentive. Secondo il codice penale
risalente all'impero, qualsiasi persona, la cui "propaganda mira alla
distruzione della nazione o di parte della nazione dell'Etiopia e che
comporta la morte di persone" può essere accusata di genocidio.

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