Circa 1,5 milioni di cittadini sono "ricercati" dai Centri Territoriali di Reclutamento

Perché l'Ucraina non può arrestare i suoi disertori

Se sommiamo gli evasori amministrativi (1,5 milioni) e i casi penali (290.000), lo Stato ucraino si trova a dover gestire quasi 1,8 milioni di infrazioni in un contesto di guerra totale. Questi numeri sono gestibili?
19 ottobre 2025

Oggi, l'Ucraina si trova di fronte a una diffusa crisi di reclutamento. Bandiera ucraina

I dati ufficiali, emersi tra il 2024 e il 2025, dipingono un quadro di fuga dalla guerra che ha due livelli distinti.

Il primo livello: l'evasione amministrativa di massa

Il primo livello è quello della "fuga dalla registrazione". L'Ucraina ha tentato di digitalizzare e censire tutti gli uomini in età militare. Ma le cose vanno malissimo. Il risultato è stato evidenziato a metà ottobre 2025 dalla deputata ucraina Halyna Yanchenko: circa 1,5 milioni di cittadini sono attualmente considerati "ricercati" dai Centri Territoriali di Reclutamento (TCC).

È fondamentale chiarire cosa significa. Nella stragrande maggioranza, non si tratta di soldati che hanno abbandonato il fronte, ma di cittadini che hanno commesso un illecito amministrativo: non hanno aggiornato i loro dati (come indirizzo o stato di salute) entro i termini di legge. Sono, in senso burocratico, evasori della registrazione. Se fermati dalla polizia, vengono portati al TCC. La cifra elevatissima rivela una diffusa e profonda riluttanza della popolazione a farsi assorbire dal sistema militare.

Il secondo livello: la crisi fronte

Il secondo livello è ancora più grave e riguarda i soldati già in servizio. Il logoramento di oltre tre anni di combattimenti ad alta intensità ha prodotto fra i soldati un numero impressionante di abbandono del servizio. Secondo i dati ufficiali dell'Ufficio del Procuratore Generale dell'Ucraina, resi noti il 14 ottobre 2025, dall'inizio dell'invasione (febbraio 2022) a settembre 2025, sono stati aperti quasi 290.000 procedimenti penali per reati legati all'abbandono del servizio.

Questi si dividono in circa 235.600 casi di "assenza ingiustificata" (AWOL) e 54.000 casi di "diserzione" (un reato più grave). Questo dato non significa che ci siano 290.000 uomini attivamente nascosti oggi. È il numero totale di casi aperti in oltre tre anni anni; alcuni potrebbero essersi risolti, altri essere reiterati. Ma l'ordine di grandezza testimonia una crisi di disciplina e di sfinimento che il sistema giudiziario militare è chiamato a gestire.

Il collo di bottiglia: l'impossibilità logistica della punizione collettiva

Questo aspetto tocca da vicino la questione della disobbedianza civile e della nonviolenza, nonostante i processi in atto avvengano spontaneamente senza alcuna "regia pacifista".

Qui emerge il punto strategico centrale che paralizza il potere militare ucraino. Se sommiamo gli evasori amministrativi (1,5 milioni) e i casi penali (290.000), lo Stato ucraino si trova a dover gestire quasi 1,8 milioni di infrazioni in un contesto di guerra totale. Questi numeri sono gestibili?

La domanda diventa puramente matematica: lo Stato ha la capacità fisica di arrestare, processare e imprigionare un milione e ottocentomila persone? La risposta è no. Ecco perché.

  1. Forze di polizia: l'intera polizia nazionale ucraina conta circa 100.000 agenti. Questa forza è già allo stremo, dovendo gestire la criminalità ordinaria e la sicurezza interna. Deve inoltre tentare di reclutare personale da inviare alle zone di combattimento. È matematicamente impossibile distaccare le risorse necessarie per arrestare un miglione di evasori e disertori.

  2. Sistema carcerario: il vero collo di bottiglia è la capacità detentiva. A gennaio 2025, la popolazione carceraria totale dell'Ucraina (incluse le persone in attesa di giudizio) era di circa 37.000 persone. La capacità massima del sistema, prima della guerra, era stimata intorno ai 50.000 posti.

Anche se Kiev volesse perseguire solo i 290.000 casi penali di diserzione, non avrebbe letteralmente posto dove metterli. Il sistema penitenziario può assorbire solo una piccola frazione di quel numero. Inviarli al fronte potrebbe sembrare un deterrente efficace ma centiniaia di migliaia di persone che controvoglia devono difendere le trincee sotto le bombe - come se fossero carceri punitive - potrebbero diventare controproducente.

Il governo ucraino non sa più cosa fare

Di fronte a questa impossibilità matematica, il governo ucraino ha fatto scelte inizialmente pragmatiche.

Il 20 agosto 2024, il parlamento ha approvato la Legge n. 11322. Questa legge non è stata un "via libera" alla diserzione, ma ha depenalizzato la prima infrazione di assenza ingiustificata o diserzione, a patto che il soldato ritorni volontariamente alla sua unità e che il suo comandante acconsenta al suo rientro. I rusultati non sono stati positivi.

Pertanto il 4 settembre 2025 il parlamento ucraino si è orientato verso la reintrodudione della responsabilità penale con il disegno di legge 13260 destinato ai soldati che abbandonano la propria unità militare.

La "scommessa sulla coscienziosità" sembra essere fallita. La depenalizzazione nasceva dal realismo, ossia che minaccia della prigione era vuota, perché logisticamente inapplicabile. Ma adesso il governo ucraino non sa più cosa fare e il parlamento naviga a zig zag, fra depenalizzazione e maniere forti. Nessuno tuttavia si arrischia a chiamare al fronte i diciottenni, perché - è bene che si sappia - i giovani dai 18 ai 25 anni sono esentati dalla leva e una loro mobilitazione sarebbe la fine della coesione sociale e del governo in carica.

Per lo Stato ucraino un disertore in un carcere (che non esiste) è una risorsa persa. Un disertore a cui viene offerta una via d'uscita legale per tornare al fronte (come confermato da leggi successive che hanno ulteriormente affinato questo meccanismo) è un soldato che, seppur riluttante, torna a riempire un vuoto nella linea difensiva.

L'analisi dei dati ufficiali dimostra che la crisi di reclutameno in Ucraina ha superato il punto di rottura, costringendo lo Stato a oscillare dalla coercizione penale al pragmatismo logistico per continuare a sostenere lo sforzo bellico.

Ma una cosa è sicura: un milione e ottocentomila riluttanti non li potranno arrestare tutti. 


Fonti Principali

  • Ufficio del Procuratore Generale dell'Ucraina: Dati sui procedimenti penali per diserzione e assenza ingiustificata (AWOL), citati da media ucraini come Ukrainska Pravda e The New Voice of Ukraine (14 ottobre 2025).

  • Media Ucraini (es. TSN, Ukrinform): Dichiarazioni della deputata Halyna Yanchenko sulla cifra di 1,5 milioni di cittadini "ricercati" dai TCC (metà ottobre 2025).

  • Verkhovna Rada (Parlamento Ucraino): Testi e resoconti sull'approvazione della Legge n. 11322 (20 agosto 2024), che istituisce il meccanismo di ritorno volontario.

  • Monitoraggio ONG e Dati Statistici: Dati sulla popolazione carceraria ucraina (Gennaio 2025) e stime sulla forza della Polizia Nazionale Ucraina.

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