CyberCultura

Big Brother, l'Argentina ci ripensa

Il presidente Kirchner interviene personalmente per bloccare la legge sulla data retention, quella che obbliga alla conservazione dei log per dieci anni
14 aprile 2005
Punto Informatico

Buenos Aires (Argentina) - Tale è lo scalpore suscitato dalla singolare normativa argentina sulla data retention che il presidente argentino Nestor Kirchner ha deciso di intervenire per bloccarla. Si tratta di una legge che, come noto, obbliga dal prossimo 31 luglio i fornitori di servizi internet a conservare i dati di traffico per dieci anni.

Stando a quanto riportato dagli organi di stampa locali, infatti, Kirchner ha già comunicato di volersi avvalere delle proprie prerogative presidenziali per sospendere l'efficacia della legge che per la sua portata anti-privacy è finita nel ciclone delle polemiche.

A spingere Kirchner a questa decisione è stata, a quanto pare, la constatazione che la formulazione della normativa consentirebbe la conservazione di troppi dati sugli utenti, non solo quelli relativi al mero traffico internet, ma anche quelli riguardanti i loro comportamenti in rete nonché i contenuti visitati e via dicendo.

Quando la prossima settimana tornerà da una visita in Germania, il presidente dovrebbe quindi firmare un decreto che costringerà il Parlamento argentino a rivedere la normativa o a bocciarla definitivamente.

Da parte sua il Governo ha voluto sottolineare che la legge, ancorché "difettosa", proveniva da un'esigenza avvertita dalle forze dell'ordine, quella di monitorare il traffico internet, e non dal desiderio di esplorare anche i suoi contenuti.

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