La Corte di Cassazione ribalta le precedenti sentenze

"Accade in Sicilia" è nuovamente libero

E' un blog: non può essere equiparato ad un giornale
Giacomo Alessandroni11 maggio 2012
Giacomo Alessandroni (segretario di PeaceLink)

Carlo Ruta Ieri è stata scritta la parola fine alla vicenda che ha visto come protagonista Carlo Ruta (storico, giornalista e - come si dice nel gergo tecnico - blogger) ed il suo blog "Accade in Sicilia". I Giudici della Corte di Cassazione hanno scritto l'ultima pagina di una delle più brutte storie italiane legate al difficile rapporto tra regole e informazione in rete.

L'accusa era semplice: Carlo Ruta doveva chiedere ed ottenere la registrazione della sua "testata giornalistica", il suo blog, in Tribunale come previsto dalla vecchia legge sulla stampa, scritta - una tra le poche leggi ancora vigenti - direttamente dai padri costituenti.

Un autentico cavallo di Troia quello creato dal Giudice del Tribunale di Modica, prima e dai Giudici della Corte d'appello di Catania poi che avevano condannato Carlo Ruta per "stampa clandestina". Non solo: un autentico attentato alla libertà di informazione in rete. Se deve registrarsi Carlo Ruta allora devono farlo tutti i blogger . Ma Carlo Ruta è un giornalista e lui - tecnicamente - poteva pure farlo. Ma che dire di tutti gli altri che scrivono sull'internet sapendo bene che costa meno che scrivere sui muri?

Centinaia di blogger avrebbero certamente rinunciato a scrivere, pubblicare e condividere informazioni se per farlo avessero dovuto confrontarsi con anacronistiche formalità previste dalla preistorica legge sulla stampa. E' una vittoria importante per l’informazione in rete.

Purtroppo, vinta la battaglia, non si può archiviare la guerra. Il quadro normativo è ancora fosco e di là dall'essere chiaro. La maggior parte dei politici parla dell'internet senza avere la più vaga idea di cosa sia realmente.

Imporre ai bit percorsi e regole equivale a imporre strade all'aria che respiriamo. Così come l'aria non è responsabile dei suoni che trasporta, alla stessa stregua non esistono bit positivi o bit negativi. La rete è uno strumento, l'uso che se ne fa è altro.

Non è possibile chiudere la rete telefonica perché ci sono cretini che fanno telefonate oscene. Lo stesso vale per la rete. Esistono gli strumenti per combattere questi fenomeni, primi tra tutti il codice civile ed il codice penale. Non servono modifiche ne migliorie, serve consapevolezza (da parte del legislatore) di quello che va dicendo, scrivendo e firmando.

Il caso di Carlo Ruta, purtroppo, è solo la punta dell'iceberg.

Note: Speriamo di ritrovare a breve on-line il sito accadeinsicilia.net.

Articoli correlati

  • Quello che Peppino Impastato ci ha lasciato in eredità
    CyberCultura
    Tre prompt a ChatGPT e tre risposte dell'Intelligenza Artificiale generativa

    Quello che Peppino Impastato ci ha lasciato in eredità

    "Oggi, la sua eredità è ancora molto viva e può dare un senso alla vita di un giovane. Peppino Impastato rappresenta un'alternativa alla criminalità organizzata e alla corruzione. La sua storia è un richiamo alla responsabilità individuale e alla necessità di impegnarsi attivamente".
    16 marzo 2024 - Redazione PeaceLink
  • È costituzionale limitare la moderazione dei contenuti?
    MediaWatch
    La Corte Suprema degli Stati Uniti decide sul futuro dei contenuti sui social media

    È costituzionale limitare la moderazione dei contenuti?

    Quali contenuti si possono rimuovere dai social media? La legge del Texas, firmata nel 2021 dal governatore Greg Abbott, rende illegale per qualsiasi grande social media “bloccare, bandire, rimuovere, negare l'uguale accesso o visibilità, o altrimenti discriminare”.
    25 febbraio 2024 - Brian Fung
  • Oggi parliamo di Borsellino
    Sociale
    Il 19 luglio 1992 Paolo Borsellino veniva ucciso dalla mafia nella strage di via D'Amelio

    Oggi parliamo di Borsellino

    Salvatore Borsellino, fratello minore di Paolo Borsellino, si è dedicato attivamente alla sensibilizzazione delle coscienze e alla mobilitazione contro la mafia. «Non vogliamo che ci siano avvoltoi in via D’Amelio – ha detto –, ipocriti che portino corone e onori fasulli».
    19 luglio 2023 - Riccardo Orioles
  • L'Ucraina blocca i giornalisti dal fronte con una censura crescente
    MediaWatch
    The Intercept

    L'Ucraina blocca i giornalisti dal fronte con una censura crescente

    “È incredibile quanto poco di ciò che sta accadendo venga raccontato. Ho seguito quattro guerre e non ho mai visto un tale divario tra la drammaticità del conflitto e l’esiguità della sua documentazione da parte della stampa dall’altro”, ha dichiarato Luke Mogelson, collaboratore del New Yorker.
    4 luglio 2023 - Alice Speri
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)