Disarmo

Così l’uranio inquina la Terra. Per sempre

21 settembre 2006
Stefania Divertito

Lo scoppio di un proiettile a uranio impoverito genera temperature elevatissime e quindi un aerosol di particelle dalle dimensioni nanometriche. Sono queste, secondo gli ultimi studi, le responsabili delle malattie dei soldati di ritorno dalle missioni di pace. Ma c'è di più: Stefano Montanari, nanopatologo di fama internazionale, ha studiato la contaminazione ambientale dovuta alle guerre. «Le polveri super sottili dovute a queste armi che generano temperature superiori ai 300 gradi - ha spiegato a Metro - si comportano come gas, restano sospese e possono essere portare a chilometri di distanza dal vento». Insomma, una contaminazione ambientale a tutto campo. «E' l’inquinamento globalizzato», afferma lo specialista che sta presentando i suoi studi in molti Paesi del mondo. Ad agosto è stato a Hiroshima, dove Metro era presente, alla terza conferenza per la messa al bando dell’uranio impoverito.

Allegati

Articoli correlati

  • Il male al servizio del bene? Hiroshima, Nagasaki, Rubel e l’ombra lunga dell’apocalisse atomica
    Editoriale
    L’importanza educativa della memoria di John Rubel, l’esperto del Pentagono che si dissociò

    Il male al servizio del bene? Hiroshima, Nagasaki, Rubel e l’ombra lunga dell’apocalisse atomica

    Nel 1960 esisteva un piano per un massiccio first strike nucleare contro l’URSS. Prevedeva di colpire per primi Mosca. Il bilancio previsto? Oltre 600 milioni di morti di cui 375 all'istante. Rubel, dopo aver visto quelle cifre, le paragonò apertamente alla logica dello sterminio nazista.
    7 agosto 2025 - Alessandro Marescotti
  • A Kiev un crimine di guerra
    Pace

    A Kiev un crimine di guerra

    Oggi è il 6 agosto. Esattamente ottant’anni fa, nel 1945, gli Stati Uniti d’America sganciarono la bomba atomica che ridusse in macerie la città giapponese di Hiroshima e in polvere gran parte dei suoi abitanti.
    6 agosto 2025 - Mauro Carlo Zanella
  • Gli Stati Uniti ancora oggi non chiedono scusa per Hiroshima e Nagasaki
    Storia della Pace
    Ma il generale Eisenhower, futuro presidente USA, scrisse che non era necessario colpire

    Gli Stati Uniti ancora oggi non chiedono scusa per Hiroshima e Nagasaki

    Questa posizione è giustificata principalmente con il motivo che le bombe atomiche furono ritenute necessarie per porre fine alla Seconda guerra mondiale e evitare ulteriori perdite di vite, sia americane sia giapponesi, in una possibile invasione del Giappone.
    6 agosto 2025 - Alessandro Marescotti
  • 80 anni dopo Hiroshima: la memoria che ci chiede di agire
    Editoriale
    Prossimamente si svolgerà la Steadfast Noon, l’esercitazione NATO che simula la guerra nucleare

    80 anni dopo Hiroshima: la memoria che ci chiede di agire

    Oggi ricorre l’anniversario della prima bomba atomica usata contro un centro abitato. Una strage di civili, mostruosamente giustificata come necessaria e che ancora oggi chiede giustizia. Soprattutto ci impone una domanda: può accadere di nuovo?
    6 agosto 2025 - Alessandro Marescotti
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.8.18 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)