Nel 1960 esisteva un piano per un massiccio first strike nucleare contro l’URSS. Prevedeva di colpire per primi Mosca. Il bilancio previsto? Oltre 600 milioni di morti di cui 375 all'istante. Rubel, dopo aver visto quelle cifre, le paragonò apertamente alla logica dello sterminio nazista.
Oggi è il 6 agosto. Esattamente ottant’anni fa, nel 1945, gli Stati Uniti d’America sganciarono la bomba atomica che ridusse in macerie la città giapponese di Hiroshima e in polvere gran parte dei suoi abitanti.
6 agosto 2025 - Mauro Carlo Zanella
Ma il generale Eisenhower, futuro presidente USA, scrisse che non era necessario colpire
Questa posizione è giustificata principalmente con il motivo che le bombe atomiche furono ritenute necessarie per porre fine alla Seconda guerra mondiale e evitare ulteriori perdite di vite, sia americane sia giapponesi, in una possibile invasione del Giappone.
6 agosto 2025 - Alessandro Marescotti
Prossimamente si svolgerà la Steadfast Noon, l’esercitazione NATO che simula la guerra nucleare
Oggi ricorre l’anniversario della prima bomba atomica usata contro un centro abitato. Una strage di civili, mostruosamente giustificata come necessaria e che ancora oggi chiede giustizia. Soprattutto ci impone una domanda: può accadere di nuovo?
Il video in streaming che NHK, la principale emittente nipponica, ha trasmesso e posto nel web e che rimarrà online per tutto l'anno prossimo. Una testimonianza per mantenere viva l'attenzione e gli sforzi di tutti noi "operai della pace" perché l'incubo atomico possa finalmente cessare.
Un appello urgente al Vertice G7 di Hiroshima (19-21 Maggio 2023) dalla Rete dei Cittadini che si Oppongono all'uso di armi all’Uranio Impoverito DU in Ucraina
4 maggio 2023
ICAN e un futuro senza armi nucleari, tre giorni di formazione a Hiroshima per giovani attivisti
Il Giappone rinforza spesa militare e basi USA sul suo territorio mentre parla di pace e disarmo nucleare. Gli Hibakusha: "Perché il nostro governo non firma il TPNW? La nostra Costituzione confida in chi ama la pace"
22 febbraio 2023 - Maria Pastore
Dall'enciclica "Pacem in terris" di papa Giovanni XIII
Il Papa scriveva nel 1963: "Giustizia, saggezza ed umanita' domandano che venga arrestata la corsa agli armamenti, si riducano simultaneamente e reciprocamente gli armamenti gia' esistenti, e si mettano al bando le armi nucleari".
Il guaio grave e' che negli Stati Uniti ancora prevale la tesi ufficiale che giustifico' accanitamente le bombe di Hiroshima e Nagasaki. Clinton disse: "Truman ha fatto quel che si doveva fare". La maggioranza degli americani riteneva che gli Usa non dovessero presentare scuse al Giappone.
6 agosto 2021 - Peppe Sini
Comunicato del MIR nell’anniversario delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki
Anche quest’anno tutti quanti ripetono: “Non deve mai più succedere”. Ma la minaccia atomica permane, perché ancora 13.000 testate nucleari sono pronte a distruggere le città come fu per Hiroshima e Nagasaki. Per questo sosteniamo il Trattato dell’ONU di proibizione delle armi nucleari (TPAN).
6 agosto 2021 - Pierangelo Monti
Ma la storia continua, come i danni e le sofferenze per tutti i test nucleari succeduti negli anni.
Una piccola notizia che passa in secondo piano, mentre commemoriamo il bombardamento di Hiroshima il 6 agosto di 76 anni fa. Che però ribalta l’anniversario al di là del solo ricordo storico e lo riporta ancora una volta alla sua concretezza.
6 agosto 2021 - Roberto Del Bianco
In occasione dell’anniversario dei bombardamenti atomici sul Giappone
“L’intestazione di una via ad Hiroshima e Nagasaki - dichiara il portavoce della Consulta della pace Francesco Lo Cascio - è ancor più importante vista la partecipazione del sindaco e della città alla rete internazionale di 'Mayors for Peace', promossa dal sindaco di Hiroshima".
Questa bambina, sopravvissuta al bombardamento atomico di Hiroshima del 6 agosto 1945, all'età di undici anni fu colpita da una grave forma di leucemia, conseguenza delle radiazioni della bomba atomica. Con la tecnica dell'origami realizzò tante gru con qualsiasi carta
Partecipò allo sgancio della bomba di Hiroshima nel 1945. Negli anni successivi visse nell'angoscia e, dopo aver rifiutato una elevatissima pensione offerta dal governo americano, scrisse una lettera di scuse ai superstiti di Hiroshima.
Filosofo e scrittore tedesco impegnato contro il riarmo nucleare. Celebre la sua corrispondenza con Claude Eatherly, il pilota americano pentitosi per il bombardamento su Hiroshima
Peppe Sini
Vista l'attualità da vari punti di vista, segnaliamo una nostra pubblicazione nella collana dei Quaderni Satyagraha (n. 29) di Centro Gandhi Edizioni di Pisa
Il 71° anniversario del bombardamento atomico di Hiroshima è stato ricordato a Roma ieri con una cerimonia bella ma in gran parte dimentica delle guerre odierne in cui l'Italia sta disseminando morte e distruzione. A ricordare ai partecipanti che la pace richiede un impegno attivo costante – qui ed ora – ci hanno pensato invece alcuni attivisti di Rete NoWar-Roma.
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Nell'imminenza della visita di Obama a Hiroshima e al suo mausoleo, la testimonianza di una sopravvissuta sottolinea come le parole del Presidente non hanno mai dato seguito ai fatti.
Nell'imminenza della visita di Obama nella città di Hiroshima, un appello a tutti gli operatori di pace: un invito a spedire un messaggio alla Casa Bianca perché il suo viaggio non porti solo parole.
Presidente Obama, non vada a Hiroshima a mani vuote!
Domenica prossima, 17 agosto, alle ore 10:00, al campo di arruolamento di Haifa, Yona Roseman, una ragazza di 19 anni di Haifa, rifiuterà di arruolarsi per protestare contro il genocidio a Gaza e probabilmente sarà processata e mandata in prigione.
Quest'articolo nasce da una conversazione con Giovanna Gagliardi, attivista/militante di “Un ponte per… “, Ong nata durante la prima guerra in Iraq per dare solidarietà umana e materiale alla martoriata popolazione civile, vittima dei bombardamenti su Baghdad degli USA e dei suoi Stati vassalli.
“Quella firmata ieri è stata una sapiente operazione pubblicitaria confezionata da esperti di comunicazione, ma che non avvita neanche un bullone del nuovo stabilimento decarbonizzato. È una bolla di convinzioni, una sorta di atto di fede in attesa di un Salvatore che forse non arriverà mai”.
Oggi Giustizia per Taranto e PeaceLink hanno annunciato ufficialmente il proprio ricorso contro la nuova Autorizzazione Integrata ambientale che autorizza l'uso del carbone per altri 12 anni a Taranto. Raccolti in 48 ore oltre cinquemila euro per pagare le spese del ricorso.
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