Disarmo

Tante parole nessuna azione?

Nell'imminenza della visita di Obama a Hiroshima e al suo mausoleo, la testimonianza di una sopravvissuta sottolinea come le parole del Presidente non hanno mai dato seguito ai fatti.
20 maggio 2016

Setsuko Thurlow

Una finestra di verità e di critica si apre su milioni di cittadini degli Stati Uniti. Il prestigioso giornale New York Daily News ha ospitato il 19 maggio scorso, nel suo "opinion editorial", la testimonianza viva di Setsuko Thurlow, sopravvissuta all'olocausto di Hiroshima. Un racconto orribile nei dettagli ma preciso nel ricordo e puntuale nella critica al Presidente Obama nell'imminenza della visita a Hiroshima e al suo mausoleo, nel corso del suo viaggio della prossima settimana in Estremo Oriente.

 

"Per me, e per molti sopravvissuti, questa storica occasione presenta un conflitto di emozioni. Naturalmente apprezziamo il coraggio necessario per venire a Hiroshima, soprattutto in considerazione del clima politico negli Stati Uniti. Ma siamo ancora frustrati dalla propensione eloquente di Obama nel dire una cosa e farne un'altra.

Obama, presidente Usa Nel suo famoso discorso a Praga, nel 2009, disse: ''Come unica potenza nucleare ad aver usato un'arma nucleare, gli Stati Uniti hanno la responsabilità morale di agire. Non possiamo avere successo da soli in questo sforzo, ma possiamo guidarlo, possiamo avviarlo''. Perché allora il governo degli Stati Uniti, sotto l'amministrazione Obama, s'è impegnato a una spesa di 1 miliardo di dollari nei prossimi 30 anni per modernizzare il proprio arsenale nucleare? Dov'è la responsabilità morale e la leadership in tutto questo?

Se il presidente fosse coerente sulle questioni del disarmo, avrebbe dovuto inviare una delegazione alle Nazioni Unite a Ginevra, dove questo mese i rappresentanti di quasi 100 Paesi hanno discusso le prospettive di un trattato di divieto nucleare."


All'inizio del mese Setsuko è intervenuta alla prima giornata dell’OEWG, l’Open-ended Working Group taking forward multilateral nuclear disarmament negotiations, che in questa seconda sessione ha visto ospiti a Ginevra i governi di quasi 100 Nazioni ma con l'assenza in blocco dei nove Nuclear States.

 


 

Se basta un solo sottomarino per causare la fine

Alcune considerazioni di Tilman Ruff, co-presidente di IPPNW, nel corso del suo intervento all'OEWG di Ginevra descrivono dettagli che convalidano la concretezza del rischio. Il riferimento alle conseguenze climatiche globali segue quanto il dottor Ira Helfand ha descritto in precedenza alla Conferenza.

"Gli effetti distruttivi delle armi nucleari non sono legati in modo lineare alla loro resa esplosiva. Le cosiddette armi a basso rendimento (low-yield weapons), con una resa da 10 a qualche centinaio di Kiloton, mirati verso le città, hanno un'efficienza per Kiloton 100 volte maggiore, nel provocare vittime e nella produzione di ceneri, rispetto alle armi ad alto rendimento. Fino a 144 testate nucleari possono essere trasportate da un sottomarino USA della classe Ohio, ciascuna 6-30 volte più potente della bomba di Hiroshima. Anche se "low-yield", se mirate su città cinesi, le testate di un sottomarino produrrebbero 23 milioni di tonnellate di ceneri. Gli Stati Uniti possiedono 14 di tali sottomarini, la Russia un numero simile. Ciascuno di essi ospita una catastrofe climatica globale in attesa di innescarsi."

 

Vedi https://peaceandhealthblog.com/2016/05/18/more-we-know/

Note: La pagina del New York Daily News: http://www.nydailynews.com/opinion/setsuko-thurlow-obama-talk-no-action-nukes-article-1.2641800
Lo Statement di Setsuko Thurlow all'OEWG: http://www.psr.org/assets/pdfs/setsuko-thurlow-oewg.pdf

Articoli correlati

  • Il male al servizio del bene? Hiroshima, Nagasaki, Rubel e l’ombra lunga dell’apocalisse atomica
    Editoriale
    L’importanza educativa della memoria di John Rubel, l’esperto del Pentagono che si dissociò

    Il male al servizio del bene? Hiroshima, Nagasaki, Rubel e l’ombra lunga dell’apocalisse atomica

    Nel 1960 esisteva un piano per un massiccio first strike nucleare contro l’URSS. Prevedeva di colpire per primi Mosca. Il bilancio previsto? Oltre 600 milioni di morti di cui 375 all'istante. Rubel, dopo aver visto quelle cifre, le paragonò apertamente alla logica dello sterminio nazista.
    7 agosto 2025 - Alessandro Marescotti
  • A Kiev un crimine di guerra
    Pace

    A Kiev un crimine di guerra

    Oggi è il 6 agosto. Esattamente ottant’anni fa, nel 1945, gli Stati Uniti d’America sganciarono la bomba atomica che ridusse in macerie la città giapponese di Hiroshima e in polvere gran parte dei suoi abitanti.
    6 agosto 2025 - Mauro Carlo Zanella
  • Gli Stati Uniti ancora oggi non chiedono scusa per Hiroshima e Nagasaki
    Storia della Pace
    Ma il generale Eisenhower, futuro presidente USA, scrisse che non era necessario colpire

    Gli Stati Uniti ancora oggi non chiedono scusa per Hiroshima e Nagasaki

    Questa posizione è giustificata principalmente con il motivo che le bombe atomiche furono ritenute necessarie per porre fine alla Seconda guerra mondiale e evitare ulteriori perdite di vite, sia americane sia giapponesi, in una possibile invasione del Giappone.
    6 agosto 2025 - Alessandro Marescotti
  • 80 anni dopo Hiroshima: la memoria che ci chiede di agire
    Editoriale
    Prossimamente si svolgerà la Steadfast Noon, l’esercitazione NATO che simula la guerra nucleare

    80 anni dopo Hiroshima: la memoria che ci chiede di agire

    Oggi ricorre l’anniversario della prima bomba atomica usata contro un centro abitato. Una strage di civili, mostruosamente giustificata come necessaria e che ancora oggi chiede giustizia. Soprattutto ci impone una domanda: può accadere di nuovo?
    6 agosto 2025 - Alessandro Marescotti
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.8.17 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)