"Gli esseri umani vivono sotto l'incubo di un uragano atomico"
Papa Giovanni XXIII, nella Pacem in terris (1963), dedicava al disarmo queste parole: "Ci e' pure doloroso costatare come nelle comunita' politiche economicamente piu' sviluppate si siano creati e si continuano a creare armamenti giganteschi (...). Gli armamenti, come e' noto, si sogliono giustificare adducendo il motivo che se una pace oggi e' possibile, non puo' essere che la pace fondata sull'equilibrio delle forze. Quindi se una comunita' politica si arma, le altre comunita' politiche devono tenere il passo ed armarsi esse pure. E se una comunita' politica produce armi atomiche, le altre devono pure produrre armi atomiche di potenza distruttiva pari. In conseguenza gli esseri umani vivono sotto l'incubo di un uragano che potrebbe scatenarsi ad ogni istante con una travolgenza inimmaginabile. (...) Giustizia, saggezza ed umanita' domandano che venga arrestata la corsa agli armamenti, si riducano simultaneamente e reciprocamente gli armamenti gia' esistenti; si mettano al bando le armi nucleari; e si pervenga finalmente al disarmo integrato da controlli efficaci. (...) [E' necessario] che al criterio della pace che si regge sull'equilibrio degli armamenti, si sostituisca il principio che la vera pace si puo' costruire soltanto nella vicendevole fiducia. Noi riteniamo che si tratti di un obiettivo che puo' essere conseguito. Giacche' esso e' reclamato dalla retta ragione, e' desideratissimo, ed e' della piu' alta utilita'. (...) I rapporti fra le comunita' politiche, come quelli fra i singoli esseri umani, vanno regolati non facendo ricorso alla forza delle armi, ma nella luce della ragione; e cioe' nella verita', nella giustizia, nella solidarieta' operante".
Articoli correlati
- L’importanza educativa della memoria di John Rubel, l’esperto del Pentagono che si dissociò
Il male al servizio del bene? Hiroshima, Nagasaki, Rubel e l’ombra lunga dell’apocalisse atomica
Nel 1960 esisteva un piano per un massiccio first strike nucleare contro l’URSS. Prevedeva di colpire per primi Mosca. Il bilancio previsto? Oltre 600 milioni di morti di cui 375 all'istante. Rubel, dopo aver visto quelle cifre, le paragonò apertamente alla logica dello sterminio nazista.7 agosto 2025 - Alessandro Marescotti A Kiev un crimine di guerra
Oggi è il 6 agosto. Esattamente ottant’anni fa, nel 1945, gli Stati Uniti d’America sganciarono la bomba atomica che ridusse in macerie la città giapponese di Hiroshima e in polvere gran parte dei suoi abitanti.6 agosto 2025 - Mauro Carlo Zanella- Ma il generale Eisenhower, futuro presidente USA, scrisse che non era necessario colpire
Gli Stati Uniti ancora oggi non chiedono scusa per Hiroshima e Nagasaki
Questa posizione è giustificata principalmente con il motivo che le bombe atomiche furono ritenute necessarie per porre fine alla Seconda guerra mondiale e evitare ulteriori perdite di vite, sia americane sia giapponesi, in una possibile invasione del Giappone.6 agosto 2025 - Alessandro Marescotti - Prossimamente si svolgerà la Steadfast Noon, l’esercitazione NATO che simula la guerra nucleare
80 anni dopo Hiroshima: la memoria che ci chiede di agire
Oggi ricorre l’anniversario della prima bomba atomica usata contro un centro abitato. Una strage di civili, mostruosamente giustificata come necessaria e che ancora oggi chiede giustizia. Soprattutto ci impone una domanda: può accadere di nuovo?6 agosto 2025 - Alessandro Marescotti
Sociale.network