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Gremita la sala dell’assemblea che ha chiesto di non archiviare l’inchiesta sulle presunte patologie da cromo

«In quella fabbrica il triplo di morti per tumore»

Rispetto alla media del Veneto: lo sostiene il medico Merler, che ha operato per lo Spisal. Era gremitissima la sala per la riunione organizzata dal "Comitato per la difesa del diritto alla salute nei luoghi di lavoro e nel territorio" e che per tema aveva "No all'archiviazione dell'inchiesta Tricom-Pm Galvanica".
29 gennaio 2008
Pio Brotto
Fonte: Il Gazzettino di Vincenza

- Tezze sul Brenta - "Domani al tribunale di Bassano - anticipa Emanuele Bonin responsabile del comitato - si terrà l'udienza, probabilmente a porte chiuse, in cui il giudice deciderà se archiviare il caso cromo, oppure dare atto alle motivazioni delle opposizioni presentate da tre nuclei familiari i cui capifamiglia hanno lavorato alla galvanica, quelle di Domenico Bonan e di Ugo Conte deceduti, e la terza di Dino Brotto ancora vivente ma malato.

Noi del comitato saremo in piazza davanti al tribunale non solo per dimostrare solidarietà alle famiglie, ma anche per far capire alla gente che vogliamo chiarezza, che non vogliamo che succeda come per i passati procedimenti quando tutto si è risolto nel nulla. Se la questione fosse stata affrontata in modo corretto e chiaro a suo tempo, forse ora non saremmo qui a parlare di morti e di ammalati di cromo 6, probabilmente non per un numero così alto e poi non sarebbero da spendere tutti quei soldi di euro per la bonifica, siamo nell'ordine di 20 milioni, oltre a quelli già spesi. Quindi invito tutta la gente che può, coloro che in qualche modo sono inetressati, gente comune, persone sensibili al problema a essere in piazza davanti al tribunale, mercoledì alle 10".

All'assemblea di venerdì c'erano relatori di tutto riguardo. Hanno parlato il chimico Curzio Bettio del Soccorso Popolare, il medico Enzo Merler del Registro Mesoteliomi del Veneto, il dottor Paolo Sarto dello Spisal e il Correr del Coordinamento Comitati Ambientalisti della Lombardia. Bettio ha presentato la pericolosità del cromo sul fisico delle persone.

"Il cromo esavalente - ha precisato - ha il potere di 'bucare' la membrana cellulare, soprattutto se inalato a causa dei vapori emanati per esempio da vasche di cromatura. Le particelle emesse ricadono nelle 'nanopatologie', cioè hanno il potere di andare in giro per il corpo umano e fermarsi nei vari organi in 60 secondi. Una volta perforata la cellula si formano granulomi, che possono diventare tumori".

Bettio ha ricordato come le concentrazioni alla galvanica di via Tre case fossero elevatissime rispetto alle soglie stabilite per legge, anche se quest'ultime hanno valore relativo in quanto l'assunzione di cromo esavalente, inesistente in natura, non deve avvenire, soprattutto tramite aerosol. Merler, che ha fatto delle indagini per lo Spisal sugli operai della Tricom, ha ricordato che gli accertamenti sono stati fatti analizzando sangue e urine degli operai prima e dopo il lavoro.Dal confronto riguardante un determinato periodo tra la mortalità per tumore tra gli operai della Tricom e la mortalità dello stesso tipo nel Veneto (che ha già mortalità molto alta), ha evidenziato sempre Merler, la Tricom è risultata avere una mortalità tripla. E non si può puntare il dito solo sulla causa fumo da sigaretta per un tale aumento.

È intervenuto anche Paolo Sarto dello Spisal che ha ricordato le difficoltà nell'eseguire determinati controlli negli anni '80.Gabriella Milani, dopo aver ricordato la sua storia di bevitrice di acqua al cromo esavalente con una concentrazione pari a 170mcg/litro (50mcg/l sono quelli consentiti) ha lamentato come l'indagine epidemiologica abbia interessato solo alcuni operai della Tricom Pm Galvanica e non tutta la gente comune come la sua famiglia e quanti del Cittadellese e del Fontanivese sono stati toccati dall'inquinamento.

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