Babbo Natale porta la vittoria a Taranto: l'Ilva adotterà le migliori tecnologie antidiossina
La notizia è di queste ore e viaggia sulle parole di un comunicato stampa con il quale la dirigenza dell'Ilva - obtorto collo - dichiara di aver scelto la tecnologia per scendere sotto i limiti europei.
Ciò che l'Ilva aveva dichiarato più volte irraggiungibile (l'obiettivo europeo di scendere sotto il valore di 0,4 nanogrammi di diossina a metro cubo) diventa finalmente raggiungibile. Dicevano che non sarebbero riusciti a scendere sotto 3,5 nanogrammi! Basta andare a prendere tutta la rassegna stampa dell'inizio di quest'anno e anche quella del 2008. E' stato un continuo braccio di ferro sui numeri, con PeaceLink che diceva che ERA POSSIBILE per l'Ilva scendere sotto i limiti europei e con l'Ilva che dichiarava l'esatto contrario.
A Roma all'inizio de 2009 la ministra Prestigiacomo si stava strappando i capelli e diceva che la legge regionale che imponeva questo limite avrebbe fatto chiudere l'azienda. Un macello!
Leggete qui:
http://www.agoramagazine.it/agora/spip.php?article3969
"L’Ilva chiede per Taranto un limite di diossina a 3,5 nanogrammi a metro cubo"
E ora si scopre che le migliori tecnologie antidiossina applicate in Europa fin dall'inizio del secolo ora si possono anche applicare nel Sud Italia, nell'Ilva di Taranto.
La vignetta che Michele De Benedetto rappresenta bene questo importante "regalo di Natale" strappato con la lotta e con ben due cortei a Taranto di oltre 20mila persone organizzati da Altamarea nel 2008 e nel 2009.
Su Taranto Babbo Natale, si vede nella vignetta, lancia invece sull'Ilva i "regali" sgraditi: la mobilitazione imponente di Altamarea (il coordinamento di cittadini e associazioni che sta riscrivendo la storia della città), la legge antidiossina della Regione Puglia che diventa applicativa nei suoi aspetti più delicati e impegnativi, la consultazione referendaria con cui i cittadini potranno esprimersi sul futuro dell'Ilva e su questioni stringenti ad esempio come la chiusura dell'area a caldo.
La legge antidiossina, fortemente voluta da PeaceLink e da altre associazioni ambientaliste fin dal 2007, ha adesso imboccato la "volata finale" e ora l'Ilva dovrà adeguarsi nel "secondo step della legge" a scendere sotto i limiti europei entro la fine del 2010.
Un risultato impensabile sino all'anno scorso. Adesso occorre il controllo continuativo dei fumi: il "campionamento continuo" previsto dalle legge regionale antidiossina (articolo 3). La dirigenza Ilva dice che non è tecnicamente realizzabile. Ma è solo una scusa, sappiamo bene quanta resistenza abbia fatto in passato sul limite di 0,4, ora la storia si ripete e la nostra prova di forza si deve imporre di nuovo per strappare il successo e sgomberare il campo dai pretesti.
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