La vicenda di Taranto può considerarsi un simbolo

E allora come è possibile che papà-Stato lasci accadere una vicenda così feroce? Come è possibile che finalmente non pensi alla messa a norma di quello stabilimento? Forse perché è operazione costosa? E quanto costa la vita di un solo bambino? E perché in Germania, in Svezia, in Austria, per fare solo qualche esempio, convivono felicemente accanto all'acciaieria? Perché il padre-Stato decide che l'aria che respirano i suoi figli di Genova e di Trieste è più cancerogena di quella di Taranto e chiude lì le aree a caldo di quegli stabilimenti e non quelle di Taranto? Ci sono figli dell'oca bianca e figli dell'oca nera?
Io credo davvero che la vicenda di Taranto possa considerarsi un simbolo.
Lì l'eterno conflitto tra interesse economico e salute pubblica è ben rappresentato. Un conflitto che vede spesso soccombere la salute di fronte al soldo, che oggi è un dio, uno scopo, soprattutto con questo capitalismo delle banche e dei titoli di borsa, ma che ieri era solo un mezzo. E credo che questa sfida di poter trasformare il virus in una occasione di resettaggio attraverso cui creare una nuova economia solidale, ecologica, circolare, sia una sfida che dovrebbe raccogliere la sinistra, ma che non è vietato raccolgano pure altri. In Germania e Spagna , per esempio, i Verdi comandano, qui invece, con gli italiani, sono colori buoni per i semafori...
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Il Ponte n.2 anno 2011
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