Studio OMS sull'impatto dell'ILVA di Taranto sulla salute
Lo studio è stato richiesto dalla Regione Puglia ed è del giugno 2021.
E' uno studio predittivo volto ad affiancare la Valutazione Danno Sanitario.
Nello studio si legge che lo stabilimento siderurgico di Taranto è noto da diversi decenni "per i suoi impatti ambientali negativi", con "notevoli emissioni di vari inquinanti che interessano una vasta area", comprese "aree densamente popolate" della città di Taranto.
Lo studio conferma quelli già noti: "Gli impatti sulla salute umana sono stati ampiamente studiati nel corso degli anni. La presenza di eccessi di numerose malattie e mortalità è stata più volte documentata, mostrando un profilo sanitario preoccupante della popolazione locale".
Gli impatti sulla salute dell'acciaieria sono stati quantificati in modo affidabile per le emissioni nell'aria e questo studio confermano le stime già effettuate.
"Gli impatti prevedibili di mortalità e morbilità stimati e i costi associati sono una funzione dei cambiamenti previsti nelle concentrazioni di inquinanti nei diversi scenari", si legge.
Si prendono in considerazione diversi scenari, dal meno favorevole al più favorevole, tutti comunque con impatti significativi in termini di mortalità e morbilità.
Si specifica che questo impatto sanitario è solo un punto di vista parziale dell'impatto complessivo sulla salute e andrebbero considerati anche altri fattori come la contaminazione del suolo, dell'acqua, dei rifiuti e del cibo.
Nelle conclusioni dello studio si legge: "Le stime della presente relazione sono pienamente in linea con le precedenti valutazioni, effettuate da autorità regionali e altri ricercatori".
I coordinatori dello studio sono:
- Marco Martuzzi, Head of Office, WHO Asia-Pacific Centre for Environment and Health in the Western
Pacific Region, World Health Organization, Seoul, Republic of Korea - Francesca Racioppi, Head of Office, WHO European Centre for Environment and Health, World Health
Organization, Bonn, Germany
Project team:
- Piedad Martin-Olmedo, professor of Environmental Health at Escuela Andaluza de Salud Pública (Granada, Spain), and president of the European Public Health Association-Health Impact Assessment Section (EUPHA-HIA). Expert in Health Impact Assessment (HIA) for exposure to environmental hazards and Human Health Risk Assessment (HHRA).
- Andrea Ranzi, senior scientist, human exposure assessor and epidemiologist at Centre for Environmental Health and Prevention, Regional Agency for Prevention, Environment and Energy of Emilia-Romagna, Modena (Italy)
- Joseph V. Spadaro, environmental Research Scientist at the Basque Centre for Climate Change, expert in integrated environmental HIA, burden of diseases and economic characterisation of the relationship between environment and human health.
- Chris Portier (advised on first stage), former director of the National Center for Environmental Health at the Centres for Disease Control and Prevention in Atlanta and the Director of the Agency for Toxic Substances and Disease Registry (USA); expert in the design, analysis, and interpretation of environmental health data with a focus on carcinogenicity
- Neal Pearce (advised on first stage), professor of Epidemiology and Biostatistics at London School of Hygiene and Tropical Medicine.
Allegati
Studio OMS
Marco Martuzzi e Francesca Racioppi4480 Kb - Formato pdf"Health Impact Assessment of the steel plant activities in Taranto as requested by Apulia Region" (giugno 2021)
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