Usa: asciugare la biancheria diventa uno spreco di energia
In un articolo dal titolo: “Warming the world to dry out our socks” (Scaldare il mondo per asciugare i nostri calzini), l’autore invita i cittadini americani a provvedere all’acquisto di 15 metri di cavo e procedere all’operazione di asciugatura della biancheria mediante la loro esposizione al sole ed al vento.
Secondo l’autore la famiglia media americana dedica alla asciuga biancheria una percentuale compresa tra il 5 ed il 6 per cento dei propri consumi elettrici totali, una vera enormità. Significativo il passaggio in cui l’autore sottolinea che gli americani dovrebbero superare i loro tabù ed asciugare la biancheria in modo naturale perché tanto l’underwear si vede anche per strada o su MTV.
Voi lettori potreste chiedervi dove sia il punto inquietante in questo discorsetto, eccolo: se gli americani usassero gli stendi biancheria verrebbero risparmiati consumi di energia per un totale di 30 milioni di tonnellate di carbone all’anno, oppure si potrebbero spegnere 15 centrali nucleari, e sottolineo l’enormità di questa cifra.
15 centrali nucleari.
Allo scopo di creare un confronto vi ricordo che le centrali nucleari della Francia, paese che dipende in misura sostanziosa dal nucleare, sono appena 23, incluso il celebre Phenix, come dire che se gli americani non si vergognassero di stendersi le mutande ad asciugare si potrebbero spegnere centrali nucleari per un totale quasi pari al complesso delle centrali esistenti in Francia.
L’autore di questo articolo sottolinea, inoltre, come sia vietata tale incivile pratica in molti quartieri delle astute città americane, dove, evidentemente, il disturbo di vedere una tovaglia stesa al sole nel giardinetto posteriore è maggiore di quello di avere una bella fornace nucleare sullo sfondo della Main Street.
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