Esce l’edizione 2025 di “Top 200”

Il dossier sulle multinazionali che dominano l’economia globale

Il dossier completo è allegato a questa pagina web e può essere scaricato e consultato liberamente. Un’occasione per docenti, studenti, attivisti e cittadini di dotarsi di uno strumento di analisi indipendente, utile a sviluppare pensiero critico e capacità di lettura del mondo contemporaneo.
1 ottobre 2025
Redazione PeaceLink

Top 200

È uscita l’edizione 2025 di “Top 200”, il dossier che analizza l’impatto delle prime 200 multinazionali mondiali sull’economia, sulla società e sull’ambiente.

Il lavoro è stato realizzato dal Centro Nuovo Modello di Sviluppo, fondato da Francuccio Gesualdi, già allievo di don Lorenzo Milani, ed è da anni uno strumento prezioso per capire le logiche di potere che si celano dietro la globalizzazione.

Oltre alla classifica delle principali corporation mondiali, il dossier dedica ampi approfondimenti a due temi di grande attualità:

  • la crescente presenza dei privati nella scuola, con il rischio di subordinare l’istruzione pubblica a interessi commerciali;

  • il riarmo europeo, che vede le multinazionali del settore difesa giocare un ruolo decisivo nelle scelte politiche dell’Unione Europea.

Uno strumento di consapevolezza

“Top 200” non è solo una raccolta di dati economici, ma un invito a leggere criticamente la realtà, a interrogarsi sui legami fra finanza, politica e vita quotidiana. Comprendere chi controlla le leve dell’economia è il primo passo per costruire alternative basate sulla giustizia sociale, la pace e la sostenibilità.

Il dossier completo è allegato a questa pagina web e può essere scaricato e consultato liberamente. Un’occasione per docenti, studenti, attivisti e cittadini di dotarsi di uno strumento di analisi indipendente, utile a sviluppare pensiero critico e capacità di lettura del mondo contemporaneo.

Note: Il Centro Nuovo Modello di Sviluppo nasce dall’urgenza di capire perché in un mondo tanto ricco esista ancora tanta povertà. L’analisi dell’economia mondiale porta a una conclusione netta: la miseria non è una fatalità, ma il risultato di un sistema costruito per favorire pochi e penalizzare i molti, attraverso meccanismi come lo scambio ineguale, il debito e lo sfruttamento del lavoro.
Ma il Centro non si limita alla ricerca: concepisce il sapere come strumento di azione e cambiamento. Da qui l’attenzione agli stili di vita, intesi come leve politiche quotidiane. Ogni scelta di consumo, di risparmio, di tempo libero può rafforzare un’economia ingiusta oppure alimentare un modello solidale, equo e sostenibile.
Per questo l’attività del Centro si concretizza in guide per i consumatori, campagne e percorsi educativi, con l’obiettivo di trasformare la coscienza individuale in pratica collettiva. L’idea di fondo è che un consumo consapevole e responsabile possa incrinare le basi del potere economico e spingere verso regole nuove, più giuste e rispettose dei diritti e dell’ambiente.

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