Ddl. 3491/12 Sallusti val bene una mossa?!

La mordacchia di Damocle

Schizzi (e scazzi) per disegni di pittori in conflitto d'interessi nostri, ma perfetti per i loro...
27 ottobre 2012

Il disegno di legge 3491/12 -cd. sulla diffamazione nonché  “proSallusti”- è fermo in Senato. Sarà ripreso lunedì prossimo. Nel disegno schizzato, pur tenuto conto che tra i pittori ci sono gli onorevoli Gasparri e Ghedini, già s’intravedono macchie che mal s’armonizzano con il soggetto della tela. Come dice il prof. Rodotà, autorevole conoscitore della filosofia del diritto: “Purtroppo è fatale che quando si scrivono leggi ad personam si legifera male”.

Il disegno fu concepito, cogliendo il pratico attimo della vicenda Sallusti, pur menzionata nel testo,  per l’indispensabile bisogno di modificare le nostre disposizioni penali del ’48 non più allineate alle europee (queste peraltro sempre buone per coglier attimi favorevoli al legislativo): no, il carcere giammai (giusto)! A tal fine sarebbe stato sufficiente abrogare solo la pena detentiva. La scelta, invece, d’interagire nella ratio (ad personam) legis dei reati “a mezzo stampa”, così com’è ormai d’abitudine (cfr. ddl intercettazioni, privacy e quant’altro possibile), fa si che per l’ennesima volta  siamo attaccati dalla mordacchia di Damocle. la mordacchia di Damocle

 

Gli è che un tempo la rete (vero e proprio tramaglio) era corporea prerogativa in uso ai censori di governo che, con le buone o le cattive, sapevano imbrigliare  le principali testate tv e cartacee e quel poco che riusciva a fuggire se lo filavano in pochissimi. Oggi, ma già da un bel po’, la rete eterea e incorporea ha surclassato quell’altra perché, per sua natura, possiede spazi senza confini (e confino). I nostri legislatori, a quanto pare, non ne vogliono sapere e perciò proseguono nella parte d’improbabili “guastatori”. A parte legiferare condanne pecuniarie volte a condannare i più alla pena capitale, visto che tutte ‘ste pene commutate in palate d’euro impedirebbero loro di mangiare, va aggiunto il fatto che la rete telematica (fatta quotidianamente di miliardi d’opinioni in proprio e/o raccolte d’altrettanti miliardi d’info) non può materialmente riportare le smentite dei (sempre più) troppi individui che, per il solo fatto di ritenersi “ingiuriati e/o offesi nell’onore” pretendono la smentita e, dunque, in assenza di questa potranno ritenersi liberi di arrogarsi (giudiziari) risarcimenti pecuniari. E’ palese, in questo disegno, la totale assenza del giudizio, inteso propriamente secondo sua natura: ratio appunto.

la mordacchia di Damocle

I diritti e i doveri d’informare stanno nel riportare fatti (ovviamente accaduti) d’interesse pubblico. La libertà d’espressione consiste nel dichiarare la propria opinione su quei fatti. La nostra Costituzione è chiarissima anche sulla libertà d’informare (d’infornare non s'occupa...). Il 3° C. dell’art.21 si riferisce al “sequestro di stampa” non già a disposizioni artatamente arbitrarie su ciò che è “buono” e “non buono”! “…Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili”.

 

Giudizio e ragione, così come dettati dalla natura del diritto, in quel disegno sono impossibili a trovarsi. A scanso di “equivoci” osiamo sostenere che s’attagliano neppure tecnicamente. Sicché è indispensabile che almeno sulla seconda sia il caso di riflettere…

Articoli correlati

  • Editoriale
    I miei pensieri mentre stavo andando in piazza contro una legge che complica le intercettazioni e ne vieta la pubblicazione

    Cittadini allo sbavaglio

    Ora capisco a fondo il perché ero in quella piazza assediata da gente con i capelli bianchi, che da casa s’era portata lo sgabello, e da ragazzi con i post-it sulla bocca. Ed ora ho capito che ci sarò anche il 29 luglio, giorno in cui il DDL sarà portato in Senato.
    2 luglio 2010 - Teresa Manuzzi
  • Tanti gli italiani contro la legge bavaglio
    MediaWatch
    Secondo i dati di Berlusconi il 95% della popolazione la pensa come lui.

    Tanti gli italiani contro la legge bavaglio

    Lo scorso primo luglio in 22 piazze italiane, persino a Parigi e Londra, molti cittadini hanno manifestato contro il ddl sulle intercettazioni e la Fnsi conferma lo sciopero per il 9 luglio.
    4 luglio 2010 - Giancarlo Briguglia
  • Gli editori si mobilitano contro il ddl sulle intercettazioni
    MediaWatch
    Promossa anche la “Piccola Biblioteca della libertà”

    Gli editori si mobilitano contro il ddl sulle intercettazioni

    Una raccolta firme per protestare contro la legge-bavaglio è stata promossa al Salone del Libro di Torino da Laterza, Minimum Fax, Feltrinelli e da centinaia di piccole e medie case editrici.
    3 luglio 2010 - Giancarlo Briguglia
  • MediaWatch
    LE TV E LE TESI DI DEBENEDETTI

    Se Mediaset rischia non è colpa della (mia) legge

    e le Tesi di Debenedetti
    29 marzo 2007 - Paolo Gentiloni
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)