Educazione civica europea

Democrazia - L'ABC dell'Europa di Ventotene

La voce D di democrazia del dizionario illustrato "L'ABC dell'Europa di Ventotene" (Ultima Spiaggia, Genova-Ventotene 2022, seconda edizione). Quest’opera è stata rilasciata con la Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale.
13 marzo 2022

di Roberto Castaldi*

Democrazia

Democrazia diretta e rappresentativa

La parola democrazia deriva dal greco demos popolo e cratos potere, e stava ad indicare una forma di governo in cui il potere era esercitato direttamente dal popolo. Questo perché in una piccola città le persone potevano tutte riunirsi in una grande piazza. In realtà, anche nell’antichità, ciò era possibile solo perché molte persone erano escluse dalla partecipazione alla vita pubblica: donne, schiavi, ecc.

Nella modernità si sono affermate unità statali molto più grandi e un’assemblea di tutto il popolo sarebbe impossibile. Così la democrazia ha assunto la forma di una democrazia rappresentativa, in cui il popolo sceglie periodicamente e pacificamente, mediante le elezioni, i propri governanti e ha quindi la possibilità di confermarli o di sostituirli alle elezioni successive. Per questo le forme di governo dei regimi democratici si dividono secondo la modalità con cui i cittadini sono chiamati a scegliere i governanti. Nei sistemi parlamentari i cittadini eleggono direttamente il Parlamento, che poi deve dare la fiducia al governo, che quindi non è eletto direttamente dal popolo, ma risponde al Parlamento. Nei sistemi presidenziali eleggono direttamente un Presidente, che dispone di poteri esecutivi di governo; ed anche un Parlamento, che esercita il potere legislativo. Nei sistemi semi-presidenziali eleggono un Presidente - che di solito ha poteri rilevanti di governo, specialmente in materia di politica estera e di sicurezza e spesso ha un potere di veto sulla legislazione – ma accanto ad esso vi è anche un governo, che si occupa soprattutto di temi interni, che deve avere la fiducia del Parlamento, anch’esso eletto dai cittadini, come nei sistemi parlamentari.

I principi fondanti della democrazia

Il valore fondamentale della democrazia è l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, che si ottiene mediante una serie di principi e di istituzioni specifiche. Il primo è il suffragio universale, ovvero la possibilità di tutti i cittadini maggiorenni – che in Italia significa con più di 18 anni, ma ci sono Paesi con soglie più basse o più alte – di partecipare alle elezioni. Cioè di votare e di candidarsi alle elezioni, talvolta con alcune specifiche limitazioni d’età o legate al non essere incorsi in certi reati. Oggi il suffragio universale sembra scontato, ma ci sono volute grandi lotte per affermarlo e applicarlo a tutti, incluse le donne, indipendentemente dal ceto o ricchezza o dall’essere maschi. Un secondo principio è che il voto deve essere libero e segreto, in modo da non rischiare alcuna conseguenza negativa a causa del proprio voto. Un terzo è che le elezioni devono essere libere, periodiche e competitive. Cioè deve esserci una regolarità nello svolgimento delle elezioni ad intervalli regolati, con procedure che garantiscano la libertà di voto ed evitino imbrogli, e con la partecipazione di diversi partiti in competizione tra loro. Ciò implica anche la libertà di associazione in partiti, associazioni, ecc., la libertà di esprimere le proprie opinioni e fare campagna elettorale. Ma naturalmente tutto questo può essere regolamentato in vario modo per garantire equità di opportunità ai vari candidati e forze politiche.

Un sistema perfettibile

Un principio fondamentale della democrazia è che si decide “a maggioranza”. Il fatto che una maggioranza preferisca una certa scelta ad un’altra non garantisce che tale scelta sia “giusta” – da un punto di vista scientifico, dell’efficienza o anche della morale. Ma a maggior ragione questo vale anche per una scelta che non è preferita dalla maggior parte delle persone. In passato la politica e le decisioni collettive si fondavano sulla forza: il gruppo più forte, meglio armato, più violento, imponeva il proprio volere agli altri. Il voto a maggioranza una sorta di prova di forza pacifica: dato che ciascuno è uguale, e quindi conta come un altro, si adotta la decisione preferita dalla maggioranza. La democrazia non si propone come un sistema infallibile, o in grado di fare sempre la scelta giusta, ma come un sistema in grado di migliorarsi continuamente, di fare tesoro di eventuali errori. Perché se una scelta non funziona, alle elezioni successive i cittadini probabilmente sceglieranno un’altra via. Proprio perché riconosce di non essere infallibile la democrazia prevede che alcune decisioni particolarmente importanti, che possono incidere profondamente nelle libertà fondamentali di tutti, non possano essere prese mediante una semplice maggioranza, ma richiedano una maggioranza speciale, qualificata, più difficile da raggiungere. Inoltre, ad ulteriore tutela, i sistemi democratici hanno solitamente anche una serie di norme fondamentali, racchiuse nella Costituzione, che possono essere modificate solo con procedure complicate, con tempi lunghi e maggioranze qualificate, e talvolta anche con referendum di ratifica, cioè un voto esplicito dei cittadini per approvare o respingere la modifica della Costituzione.

Inoltre, la Costituzione funge da strumento per assicurare un controllo da parte di un’istituzione non politica, ma giuridica, come una Corte Costituzionale, sulle leggi approvate dai Parlamenti e sugli atti dei governi. Se vengono approvate norme che vanno contro la Costituzione, la Corte Costituzionale le annulla, almeno per la parte contraria alla Costituzione.

Allo stesso modo, per quanto riguarda la scelta delle persone chiamate a svolgere un ruolo di governo, la democrazia non pretende di essere un sistema perfetto, o di essere in grado di scegliere le persone “migliori”. Perché la scelta si svolge sempre in base alle opzioni disponibili in un dato momento. Perciò è stato detto che la democrazia sia la scelta del meno peggio, o che sia “la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle altre forme che si sono sperimentate finora”, che è un altro modo per dire che è la migliore tra quelle che abbiamo provato.

La democrazia multilivello

In sostanza la democrazia è un modo per permettere ad una collettività, ad un gruppo di persone, di decidere e agire insieme in modo pacifico rispetto a delle questioni o dei problemi che li riguardano collettivamente. Per questo i sistemi democratici si stanno sempre più organizzando in una forma multi-livello, in modo da gestire diversi problemi al livello più adatto, insieme a tutte le persone coinvolte da quel problema. Ed è questa la ragione per cui avremmo bisogno di costruire anche una democrazia mondiale per poter affrontare insieme i problemi globali, come i cambiamenti climatici (→ ZERO EMISSIONI DI CARBONIO), la → PACE, ecc. Per ora, viviamo in un sistema democratico di governo multi-livello che va dal quartiere o circoscrizione fino all’Unione europea, il cui Parlamento è eletto direttamente dai cittadini europei, così come il Parlamento italiano da quelli italiani, o i Consigli regionali dagli elettori di quella regione. Perché ci sono problemi e questioni locali, che non avrebbe senso gestire a livello nazionale o europeo, ed altri che richiedono invece soluzioni nazionali o sovranazionali. Il mondo oggi è talmente complesso che spesso molte questioni richiedono azioni a più livelli di governo: per contrastare i cambiamenti climatici serve un’azione globale, ma non abbiamo istituzioni democratiche mondiali. Dunque è attraverso il livello europeo che proviamo a individuare le politiche della transizione ecologica in termini di obiettivi e di priorità, che poi però richiedono un’attuazione a livello nazionale, regionale e locale per poter davvero raggiungere i loro obiettivi.

* ROBERTO CASTALDI. Professore associato di Filosofia politica all’Università eCampus; direttore del Centro studi, formazione, comunicazione e progettazione sull’Unione europea e la Global Governance (CesUE) e di EURACTIV.IT, portale gratuito di informazione europea; co-editor di Perspectives on Federalism. Vincitore del Premio Altiero Spinelli per la sensibilizzazione europea.

Note: Per approfondire:
Bobbio Norberto, Il futuro della democrazia, Einaudi, 2014.
Urbinati Nadia, Democrazia in diretta, Feltrinelli, 2013.

Democrazia è una voce de "L'ABC dell'Europa di Ventotene. Piccolo dizionario illustrato" a cura di Nicola Vallinoto e illustrazioni di Giulia Del Vecchio (Ultima Spiaggia, Genova-Ventotene 2022, seconda edizione). Quest’opera è stata rilasciata con la Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale.

L'indice completo del dizionario:
https://www.peacelink.it/europace/a/48970.html

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