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20 maggio 2024

Ancora, ancora e ancora... DONNE IN TRAPPOLA.

Analisi dellintreccio e dei legami culturali tra specie viventi considerate deboli.
Autore: Serena Sartini

Ancora, ancora e ancora...
DONNE IN TRAPPOLA.

Un topo. Passerà attraverso un topo l'affrancamento delle donne e di ogni altro indifeso dalla violenza psicofisica perpetrata su loro.
Le sistematiche morti di donne assassinate dagli uomini sono la punta dell'iceberg di società intrise di sangue.
Ipocrisia o inconsapevolezza o entrambe le cose insieme, nascondono la verità: i sistemi dei rapporti culturali, economici e politici sono permeati di violenza che si abbatte sulla catena dei deboli.
Ipocrita o colpevolmente inconsapevole è chi non riconosce la legittimazione della cultura della sopraffazione (su cui si formano le nostre esistenze).
I più deboli sono vittime della forza del più forte: donne, bambini, animali, natura.
I serbi addestravano i bambini ad uccidere i maialini da latte perché superassero la pena e l'istintivo orrore e diventassero "soldati" spietati. Le mafie iniziano i ragazzi all'assassinio attraverso la pratica di uccisione dei puledri.
Viviamo con indifferenza accanto ad allevamenti lager dove la tortura è il legittimato sistema produttivo. Abitiamo non lontano da macelli dove scorrono fiumi di sangue di creature che, insieme alla sofferenza, conoscono la paura e l'angoscia della morte.
Il dibattito sui diritti degli altri animali è universale. Le eco-femministe d'oltre oceano condannano con forza la cultura imperante che definiscono androcentrica. Affermano altresi che non ci sarà liberazione per le donne che non passi attraverso la liberazione della natura, tutta, dominata dal comune oppressore.
È indispensabile smettere di fingere di non sapere, di non vedere, di non riconoscere che respiriamo e mangiamo violenza.
E quando a scuola, per sfuggire al freddo, entrerà un topolino e un'insegnante, uomo o donna che sia, ma illuminato/a, farà notare la sua paura, la sua aspirazione a vivere, la sua fragilità e, nel contempo, affermera' che anche ad un topo si deve rispetto e riconoscimento del diritto ad una vita senza sofferenza, ecco che allora sarà l'educazione alla considerazione morale per un topo a sovvertire principi, concetti e concezioni che violano la vita, TUTTA.

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