CyberCultura

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  • Pace
    L'evento organizzato a Roma da Michele Serra

    I sostenitori del riarmo e quelli della pace si sono dati appuntamento in piazza in nome dell'Europa

    "L'Europa deve riarmarsi, è finito il tempo della melassa", ha detto Carlo Calenda. Tantissimi pacifisti si sono dissociati da questa manifestazione. Su PeaceLink è stato lanciato un appello contro il piano europeo di riarmo. Chi firmerà fra quelli che hanno aderito alla manifestazione di oggi?
    15 marzo 2025 - Alessandro Marescotti
  • Pace
    Molte nuove adesioni in risposta all'appello di Michele Serra su Repubblica

    Una manifestazione per questa Europa? Noi non ci saremo

    “Dobbiamo riarmarci urgentemente”, ha detto Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea. Non possiamo accettare un'Europa che alza il budget militare cancellando le vere conquiste europee. Ci siamo sempre battuti per l'Europa. Ma per un'Europa di pace, di diritti, di democrazia.
    15 marzo 2025 - Lettera collettiva
  • Pace
    Cronaca kafkiana

    La piazza surreale di Michele Serra e le sagge parole di Adelmo Cervi

    Per la prima volta nella storia del movimento pacifista i pro-pace e i pro-guerra si daranno appuntamento nella stessa piazza. Chi si oppone alla guerra si troverà accanto a chi la sostiene, in una rappresentazione degna di Pirandello. O di Kafka. O del teatro dell'assurdo.
    12 marzo 2025 - Alessandro Marescotti
  • Laboratorio di scrittura
    Incontro con gli studenti del Liceo Aristosseno di Taranto

    Nei loro occhi si leggeva una voglia di quel "buon futuro" che non siamo in grado di dare

    Dovevo parlare dell'Agenda ONU 2030. E ho dovuto dirlo ai ragazzi: la nostra generazione ha fallito. I nostri genitori ci hanno lasciato un modo migliore di quello che avevano ereditato. Oggi invece rischiamo di lasciare ai nostri figli un mondo peggiore di quello che abbiamo ereditato.
    12 marzo 2025 - Alessandro Marescotti
  • Conflitti
    Ai media e alle università

    Lettera dal Congo in guerra

    I giovani congolesi sono più che coscienti della situazione. Trent'anni di guerra, aggravatasi nel 2025. Vogliono lanciare un appello, un grido. Hanno scritto il testo che vi allego.
    12 marzo 2025 - Giovanni Piumatti (sacerdote missionario)

Forum: Disinformatica

24 settembre 2003

Hacker: difendi cosi' il tuo PC

Autore: Francesco Iannuzzelli

La loro filosofia si chiama Open World e il loro obiettivo è distruggere i muri di protezione delle principali reti informatiche di tutto il mondo, per dimostrare che qualsiasi sistema di difesa, anche il più sofisticato, ha almeno un punto debole. Gli hacker vogliono una rete libera, senza padroni, accessibile a tutti, sono dei tecnoanarchici in grado di compiere veri e propri attentati. Ne sa qualcosa il Pentagono, quando meno di un anno fa un ragazzo poco più che maggiorenne riuscì a bucare la rete e a introdursi nella banca dati della Cia.
Quel ragazzo fu arrestato, ma come lui ce ne sono a migliaia, tutti collegati alla setta Open World. Comunicano su speciali chat line private e usano messaggi in codice. Condividono ogni software, ogni scoperta, che possa contribuire a rendere più forte la setta degli hacker.

GURU CONVERTITI
Alcuni guru di Open World si sono convertiti e hanno fatto i soldi, come Linus Torvall, l'ideatore del sistema operativo Lynux (distribuito a prezzi stracciati per fare concorrenza a Windows Xp); o come i ragazzi di Napster, che, dopo avere messo in crisi le corti di giustizia americane con la musica gratis via Internet, hanno raggiunto un accordo con una casa discografica, la Bertlesmann, per diffondere musica in rete a prezzi concorrenziali.
Ma, oltre agli hacker buoni, c'è un popolo di giovani e agguerriti tecnoterroristi, pronti a tutto pur di danneggiare le reti con virus sempre più sofisticati e difficili da distruggere. Recentemente, la rete centrale della Microsoft è stata bloccata da un maxivirus: era la risposta di Open World alla pretesa invulnerabilità del nuovo sistema operativo Windows Xp. Ogni giorno, gli uffici di tutto il mondo vengono colpiti da virus di ogni tipo e solo una piccola parte viene bloccata dai normali software antivirus installati sui pc.

ANTIVIRUS COME CIPOLLE
I due software più diffusi sono prodotti da McAfee e da Symantec, che produce il famoso Norton Antivirus. Tuttavia, questi sistemi hanno bisogno di aggiornamenti continui e rappresentano uno scudo molto sottile contro la pirateria informatica. Immaginiamo che i nostri dati siano il cuore di una cipolla e i software antivirus installabili sul singolo pc il primo strato della cipolla,: ebbene, tutto il resto è vulnerabile.

COME FUNZIONA UN FIREWALL
Come difendersi allora dall'aggressività degli hacker (alcuni offrono servizi su richiesta anche alle organizzazioni no global, o addirittura al terrorismo islamico)? Il primo sistema serio di difesa di una rete è il Firewall (muro di fuoco) e consiste in un sistema di monitoraggio costante dei profili predefiniti di chi entra e chi esce dalla rete. Qualsiasi utente non registrato o non rispondente ai requisiti stabiliti dalla rete viene «bruciato», in termine tecnico, e lasciato incenerito fuori dalla rete. Qualsiasi file sospetto viene bloccato e controllato in una camera asettica di compensazione, che elimina qualsiasi virus o tentativo di sabotaggio della rete. I profili degli utenti sono soggetti a verifiche cicliche e continuamente aggiornati dall'interno.
Una macchina in grado di ospitare un Firewall professionale e di massima efficacia parte da un prezzo minimo che si aggira attorno ai 3 mila euro e richiede l'attenzione costante di un tecnico specializzato. Questo tipo di protezione è adatta dunque a difendere i dati di un'azienda o di uno studio professionale, più che il pc di un'abitazione. I principali sistemi Firewall sono prodotti dalla Cisco e dalla Sun Microsystems.

UNA SOLUZIONE ALTERNATIVA
Resta però il rischio di danno fisico alla rete o di distruzione del sistema. Un esempio per tutti: l'11 settembre la Morgan Stanley, i cui uffici erano situati nelle Torri Gemelle, ha subito la perdita di milioni di gigabyte importantissimi. Ma danni non meno importanti per una piccola impresa possono essere causati da una perdita d'acqua o un incendio. Per escludere anche questi rischi, e per ottimizzare la spesa per la sicurezza di un server aziendale, riducendo i costi di gestione, una soluzione, disponibile anche in Italia, si chiama Asp: Application service provider. È un vero e proprio ufficio di intelligence che ospita un sofisticatissimo data-center (composto dai migliori computer sul mercato) e che offre alle aziende la possibilità di archiviare in area remota l'intero sistema e i dati dell'impresa, nonché le applicazioni comuni per ufficio (come Microsoft Office ecc.) o create su misura per l'attività specifica. Il pacchetto è completo e si paga un canone.
Sui pc aziendali resta così solo un leggerissimo programma di connessione alla banca dati asp, che gestisce, protegge e aggiorna dati e software. In America l'Asp è una soluzione molto diffusa e adottata dalle maggiori banche d'affari e compagnie di assicurazioni o di credito.
In Italia si sta lentamente affermando come soluzione nuova, anche se permangono resistenze per il timore che la riservatezza dei dati non sia garantita.
Un'offerta seria di Asp e di sicurezza dei server la offre per esempio una giovane società partecipata da Telecom Italia, la Netesi.

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