Lo strano "suicidio" di Daniela: Mimo
La procura del Sud sta indagando sulla morte di una trentaseienne, trovata impiccata domenica scorsa (20 ottobre, NdT) in una terra desolata vicino al parco "André Jarlan", nel comune di Pedro Aguirre Cerda, nella regione metropolitana.
Si tratta di Daniela Carrasco, conosciuta a tutti col nomignolo di "Mimo", il cui corpo è stato trovato da un uomo che ha effettuato una registrazione durante la quale dichiarava i propri sospetti a carico di carabineros che, stando al racconto, si sarebbero trovati nelle vicinanze del posto.
Sul luogo del delitto si è recato il personale della Polizia Investigativa Cilena (PDI) e del Servizio di Medicina Legale che ha effettuato l’autopsia il giorno successivo e consegnato il referto allafamiglia di Daniela mercoledì. La notizia è stata confermata a BioBioChile dal Servizio stesso.
Le accuse nei social network
Dal coordinamento di "Ni Una menos" (Non una di meno, (organizzazione transfemminista che ha il suo corrispettivo italiano in “Non Una di Meno” NdT), gravi accuse, attraverso post sui social media in riferimento al caso: "Daniela è stata violentata, torturata, si sono accaniti su di alei ancora, fino al punto di toglierle la vita".
Nel frattempo, la Rete delle Attrici Cilene, accusano che Daniela "è stata rapita dalle forze militari nei giorni della protesta il 19 ottobre".
E lo stupro?
Tuttavia, fonti dell'ufficio del procuratore, affermano che la scoperta del corpo è stata etichettata in primo luogo come un suicidio, poiché il rapporto del medico legale ha stabilito che la causa della morte è "soffocamento" dovuto dall'impiccagione, escludendo la partecipazione di terzi.
Allo stesso modo, il rapporto della polizia ha stabilito che il corpo non ha registrato lesioni fisiche attribuibili a una violenza sessuale.
Al momento attuale l’Instituto Nacional de Derechos Humanos (Istituto Nazionale per i Diritti Umani) non ha ricevuto una denuncia formale per questo caso, che viene indagato dalla Procura della Repubblica del Sud.
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