Sit-in contro l'inquinamento cancerogeno dell'ILVA e per la chiusura dell'area a caldo

La tessera rossa in piazza Gandhi

Alzando la tessera dell'ANPI, ho invitato tutti alla nostra Resistenza: pacifica, civile, contro tutto ciò che è ingiusto, contro ciò che ci opprime, che ci toglie la vita e ci ruba il futuro.
22 luglio 2025

Sit-in del 22 luglio 20025 in piazza Gandhi a Taranto contro l'inquinamento ILVA e per la chiusura dell'area a caldo

Ieri, 23 luglio 2025, eravamo tantissimi davanti alla Prefettura di Taranto. Una folla intergenerazionale: madri, bambini, ragazzi, nonne. Nessuna bandiera a dividere, una sola a unire: un tricolore che ondeggiava sulla piazza. Avvicinandomi, ho visto che sul bianco del tricolore c’era scritto ANPI. La bandiera dell’Associazione Nazionale Partigiani Italiani.

Quella bandiera mi ha ispirato. Ho infilato la mano nel portafogli e ne ho tirato fuori la mia tessera rossa dell’ANPI, con la scritta RESISTENZA.
Non c’era palco, né microfono: l’amplificatore non funzionava. Così sono salito su un cornicione della Prefettura. Come mi avevano insegnato tanti anni fa al corso allievi ufficiali ho gridare forte, perché ti sentano fino a cento metri. Un grido pacifico però, di indignazione civile, non militare.

Ho mostrato un foglio bianco: la pagina dell’Accordo di Programma di Genova, che più di vent’anni fa fermò l’altoforno e le cokerie dell’ILVA. Ho letto alcuni passaggi — quelli che parlano di bonifiche, di ricollocazione dei lavoratori — per ricordare che una giusta lotta può unire cittadini e lavoratori.

Sventolavo quel foglio bianco come un esempio. Facebook

Poi ho puntato il dito verso la bandiera dell’ANPI che era arrivata fin lì, nella nostra piazza, piazza Gandhi. E allora ho alzato la mia tessera rossa al cielo. E ho pensato a mio padre, alla sua Resistenza, in Romagna, tra il 1943 e il 1945.

Alzando la tessera dell'ANPI, ho invitato tutti alla nostra Resistenza: pacifica, civile, contro tutto ciò che è ingiusto, contro ciò che ci opprime, che ci toglie la vita e ci ruba il futuro.

E in quel momento, con la tessera rossa in mano, mentre la piazza applaudiva, ho sorriso.
Perché quell’applauso mi ricongiungeva a tutto ciò che di buono e di positivo riesco ancora a immaginare di poter fare per gli altri.

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