L'intrattenimento è radicale

A Barcellona, «The influencers», rassegna di mediattivisti e artisti dell'informazione
30 giugno 2006
Miriam Tola
Fonte: Il Manifesto (http://www.ilmanifesto.it)


A inizio luglio 2004 un uomo alto, vestito di bianco e dai capelli biondo platino si aggirava per le strade di Barcellona. Il collare da prete lo identificava come religioso. Seguito da un gruppo di giovani, entrava in uno Starbucks e, sotto gli occhi esterrefatti dei commessi, cominciava a leccare tutto, macchine del caffè, vetrine e le infinite riproduzioni del logo multinazionale del cappuccino. La performance dell'americano Reverend Billy, fondatore della Church of Stop Shopping, è uno dei momenti memorabili di The Influencers (http://www.d-i-n-a.net/influencers), il festival di intrattenimento radicale di Barcellona. La terza edizione è in programma dal 6 all'8 luglio 2006. Cosa hanno in comune dj Spooky, artista del sampling e teorico della scienza del ritmo noto nei quattro angoli del pianeta e un tassista argentino di nome Oscar Brahim? Apparentemente nulla. Lo stesso vale per Vincenzo Sparagna e le Chicks on Speed. Ma ecco le parole chiave tratte dalla presentazione dell'evento che svelano dei punti di convergenza: comunicazione guerriglia, interferenza culturale, plagiarismo, do it yourself...
« The Influencersè un progetto di ricerca ideato da D-I-N-A (Digital Is Not Analog), un gruppo di cinque artisti, attivisti e ricercatori sparsi tra Barcellona, Bologna e New York. In particolare, è curato da Eva e Franco Mattes di 0100101110101101.ORG e da me, Bani (i nomi vanno presi col benificio del dubbio, ndr). Fin dalla prima edizione collaboriamo con il Centro di cultura contemporanea di Barcellona, una città in cui le istituzioni fanno a gara per intercettare le nuove tendenze culturali», spiega uno dei curatori. «Investighiamo forme d'arte innovative che usano come materia prima i flussi di informazioni e intervengono in modo dirompente nella macchina mediatica» continua Bani. La formula è quella del talk show in diretta: gli artisti hanno a disposizione un'ora per presentare il lavoro. Il pubblico, formato da studenti, artisti e attivisti, fa domande e discute.
Dj Spooky The Subliminal Kid ha rubato il nome al protagonista di Nova Expressdi William Burroughs, tecnico ribelle che cerca di sviare il corso di quell'allucinazione collettiva chiamata realtà. Sostenitore del diritto al peer-to-peer, nel 2004 Spooky ha pubblicato per Mit Press, il libro Rhythm Science, sintesi di 10 anni di attività. Di recente ha scritto sulla rivista Usa The Nation: «Mentre l'industria musicale vive nella paura dei media scaricabili, vorrei che gli artisti facessero sapere alla gente che un altro mondo è possibile, e i media digitali sono parte della cassetta degli attrezzi per ridisegnare la psiche collettiva di un paese bombardato con American Idol, la reality tv».
Oscar Brahim è lontanissimo dall'immagine dell'artista e dell'intettuale. Ogni giorno, per 12 ore, guida un taxi nelle infernali strade di Buenos Aires. Insofferente all'inquinamento psichico procurato dall'overdose di affissioni pubblicitarie, interviene sui manifesti e li modifica. Durante la campagna elettorale del 1999 trasformò in Hannibal Lecter il candidato Fernando de la Rua, lo stesso che nel 2001 avrebbe decretato lo stato d'assedio in Argentina.
L'operazione di The Influencersè ambiziosa: rintracciare le affinità non evidenti tra artisti che provengono da contesti geopolitici diversi, lavorano con media differenti e spesso neppure si conoscono. «Anno dopo anno - dice Snafu, altro animatore di D-I-N-A - emerge una sorta di storia segreta delle nuove avanguardie che scompongono e ricompongono i codici della comunicazione guerriglia e spostano la percezione del rapporto tra estetica e politica».
È possibile, per esempio, che le Chicks On Speed, trio femminile di performer e designer non abbiamo mai sentito parlare di Sparagna, animatore instancabile della cultura underground in Italia, fondatore di Il Malee Frigidaire, maestro della parodia, del rovesciamento e dell'arte del falso. Tra la fine degli anni 70 e gli anni 80, Sparagna ha realizzato falsificazioni profetiche come il celebre numero della rivista Stella Rossa, organo dell'esercito sovietico, che dichiaravano la fine dell'Urss. E anche il progetto Chicks On Speed, può essere visto come un falso che si autoavvera. Lanciata nel 1997 con dischi e interviste inesistenti, la band è accreditata come madre dell'electro-clash e gestisce un'etichetta di successo.
A Lubiana, negli stessi anni in cui Sparagna seminava il panico nell'Armata Rossa, il collettivo di artisti visuali Irwin animava insieme ai Laibach e altri gruppi il network Neue Slowenische Kunst (Nsk), esperimento radicale di uso dell'estetica totalitaria che il filosofo Slavoj Zizek ha chiamato «sovraidentificazione». Non è la parodia ma la mimesi fanatica con l'ordine del discorso che svela l'idelogia al lavoro, o, per dirla con Zizek, l'osceno super-io del sistema.
Dalla stessa città, Lubiana, viene anche anche Vuk Cosic, l'artista che ha coniato il termine net.art. La leggenda (raccontata nel libro Net.Art, L'arte della connessionedi Marco Deseriis e Giuseppe Marano, pubblicato da Shake nel 2003) vuole che una mattina del 1995 Cosic abbia ricevuto via posta elettronica un messaggio composto di caratteri illeggibili in cui l'unico frammento sensato recitava J8 ~g#|;Net. Art{-^s1 . Da qui il nome di un insieme di pratiche estetiche che usavano Internet come «modello di relazione sociale». Da allora, Cosic ha tentato di convertire tutto l'immaginario in caratteri Ascii (Codice Standard americano per lo scambio di informazioni) a partire da alcune sequenze di Gola profonda.
Infine, il gruppo più giovane del festival: gli italiani di Molleindustria (l'età media è sotto i 30 anni), ormai noti creatori di videogiochi politici animati in Flash. Dal 2003 a oggi hanno realizzato video-game in cui chi gioca assume di volta in volta l'identità di un lavoratore precario, di amanti queer o di una scienziata in lotta contro la legge 40 (fecondazione assistita). L'ultima creazione (www.molleindustria.it) è McDonald's Videogame dove il giocatore gestisce ogni fase della catena: dall'allevamento di animali al marketing. Perde chi rifiuta di assumere gli effetti collaterali dell'impresa: dagli avvelenamenti alimentari alla precarizzazione selvaggia del lavoro. Ultima nota: un'ottima risorsa per chi vuole saperne di più sulle tecniche di interferenza culturale rimane il libro Comunicazione guerrigliadi autonome a.f.r.i.k.a. gruppe, Luther Blisset e Sonja Brünzels (DeriveApprodi).

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