Globalizzazione

Analizzando la "dottrina dello shock"

Recensione del nuovo libro di Naomi Klein, "Shock Economy: l’ascesa del capitalismo dei disastri"
30 dicembre 2008
Justin Podur
Tradotto da per PeaceLink

Naomi Klein, "Shock Economy", copertina del libro Sembra che io abbia visto la dottrina dello shock in opera durante la mia intera vita politica senza rendermene conto. Proprio come Naomi Klein, sono nato negli anni '70, che lei indica come gli inizi della dottrina. Avevo appena finito il liceo quando la mia provincia, la provincia canadese dell'Ontario, elesse un governo della dottrina del mini-shock, che si impegnò in quelle che Naomi Klein chiama "le tre assi dell'aspetto economico dello shock", "la Scuola di Chicago", "l'approccio alla Milton Friedman": privatizzazione, deregolamentazione, tagli ai programmi e alle protezioni sociali.

In seguito ho visto la dottrina dello shock - e persone che la contrastavano - a Chiapas, dove, nel 2000, le comunità zapatiste erano accerchiate da decine di migliaia di soldati, che giravano costantemente e visibilmente intorno alle loro comunità in segno di forza, con camion e jeep pieni di soldati con le armi in pugno. L'ho poi rivista in Colombia, nel 2001, nel Putumayo controllato da forze paramilitari, dove una serie di spettacolari massacri avevano portato i contadini sotto il controllo del governo e dei paramilitari e shoccati nell'accettazione forzata dell'avvelenamento delle loro terre a causa delle disinfestazioni aeree.

Poi, ancora, in Palestina nel 2002, ho assistito allo shock più attentamente calibrato: terrorizzare bambini e genitori con carri armati, bulldozer e proiettili. Un amico, un reporter, che viaggiava attraverso Gaza ha recentemente descritto l'ingresso attraverso un tunnel lungo e buio. Lo stavano osservando, lo sapeva, ma non poteva vedere nulla, per dozzine di metri lungo i quali ha camminato in una vera e propria deprivazione sensoriale. La stessa Gaza ha vissuto una deprivazione sensoriale su larga scala, da quando gli aerei da guerra israeliani hanno distrutto la sua centrale elettrica lo scorso anno. Due aerei, è stato raccontato allo stesso reporter, fecero un'incursione, lanciarono i loro missili, tornarono indietro e aprirono di nuovo il fuoco per essere sicuri. Gli staff di emergenza palestinesi che stavano accorrendo sul luogo furono intercettati da elicotteri israeliani di costruzione americana e rispediti indietro. Un torturatore israeliano disse ad un bambino palestinese suo prigioniero: "Il tuo mondo ora sembra grande, ma metterò questo cappuccio sulla tua testa e allora il tuo mondo diventerà molto piccolo, e allora ne riparleremo." (Confronta il libro "Stolen Youth" ["Gioventù Rubata", n.d.t.] per maggiori informazioni sul trattamento dei bambini palestinesi da parte di Israele).

Ad Haiti nel 2005, ho visto lo shock di un altro colpo di stato, progettato per somigliare ad uno shock precedente del 1991, con alcuni degli stessi protagonisti, calibrato ancora una volta per umiliare e degradare. Forze militari e di polizia, con stretti legami di addestramento con USA e Canada, cooperarono con un'élite locale per distruggere il governo democratico a base popolare. Il colpo di stato ebbe luogo nel bicentenario dell'indipendenza del Paese, un'ulteriore umiliazione inflitta all'intera società da aggiungere allo shock fisico e politico. Se nelle dittature del Cono Meridionale, scrive Naomi, l'elettroshock e le scomparse erano i simboli della tortura, ad Haiti l'arma era lo stupro. Dal 1991 al 1994, il primo colpo di stato, oltre ai massacri di alto rango e gli omicidi che uccisero migliaia di persone, i paramilitari adoperarono ripetutamente lo stupro contro gli oppositori politici. Lo stesso schema ebbe luogo fin dal 2004, con uno studio di Athena Kolbe e Royce Hutson che stima 35000 stupri e 8000 omicidi sotto il regime susseguente al colpo di stato più recente.

Prima di leggere il libro, avevo inteso questi conflitti come inerenti il razzismo e il capitalismo, l'imposizione di un modello economico e sociale per avvantaggiare pochi e tutta la violenza necessaria per infilare quel modello giù nella gola delle persone. Nel mio caso, il libro ha messo enormemente a fuoco le lenti che avevo sviluppato, svelando aspetti dei conflitti e dei problemi sociali a cui è altrimenti difficile dare un senso. Organizzato cronologicamente, il libro racconta la storia della dottrina dello shock: l'idea che la violenza, o shock, può essere usata per distruggere le persone, o le società, e riscrivere nuove regole, più favorevoli per i potenti, su una tabula rasa. Di contro Naomi promuove un sistema più reale, impuro, non idealizzato: la democrazia confusa, che porta, se le persone hanno davvero voce in capitolo, ad una progressivamente maggiore uguaglianza economica.

A coloro che credono nella dottrina dello shock, la realtà, piena di gente con le proprie preferenze e idee sul bene comune, è impura. E solo la violenza può ripristinare la purezza su cui possa essere inserita una soluzione perfettamente capitalistica. Naturalmente quella visione capitalistica non è la perfezione matematica dei testi di economia, bensì un mondo di corruzione e impunità, in cui una manciata di persone diventano straordinariamente ricche e vivono al di sopra delle regole e delle leggi, mentre gli altri vengono affamati, bombardati, torturati e minacciati.

Il libro mi ha fatto vedere cose che avevo visto e fatto negli ultimi cinque anni sotto una nuova luce. Il libro fa lo stesso per i viaggi dell'autrice stessa. Lei descrive come il libro ha avuto inizio quando passò circa un anno in Argentina (a cavallo del 2003) e vide gli echi della dittatura del 1976-83, i duraturi effetti dello shock che la tortura e le sparizioni di 30000 persone avevano inflitto alla società. In questi anni ha viaggiato in tutta l'America Latina, in Sud Africa, nel Sud Est asiatico afflitto dallo tsunami, nell'Iraq occupato, e nella New Orleans post-Katrina.
Laddove altri avrebbero potuto scrivere un diario di viaggio, il genio di Naomi scorgeva, in ciascuna di queste situazioni, un differente stadio del processo di shock e ripristino. L'Argentina usciva da uno shock inflitto decenni prima. I sudafricani si stavano riprendendo da uno shock economico inflitto mentre stavano ancora cercando di riprendersi dai tanti shock dell'apartheid, non tanto in là nel processo di ripristino. In Iraq avevano luogo esperimenti di shock a livelli completamente nuovi, e New Orleans fu il luogo in cui quanto imparato da quegli esperimenti venne applicato. Questa abilità di costruire una narrazione da ciò che sarebbe altrimenti stato visto come tragedie o orrori casuali e disparate, è la vera forza del libro. E' anche, come lei stessa sottolinea, uno dei modi migliori per difendersi dallo shock, che si fonda sulla sorpresa.

Il libro ha 7 parti. La Parte 1 descrive le basi della dottrina dello shock attraverso la storia di Ewen Cameron, uno psichiatra di Montreal che portò avanti per la CIA degli esperimenti su pazienti non consenzienti negli anni '50, distruggendo la loro personalità con le scariche elettriche, con la deprivazione sensoriale e del sonno e con farmaci. Cameron è il dottore dello shock fisico.

Il dottore dello shock economico del libro è Milton Friedman e i suoi "Chicago Boys" ["Ragazzi di Chicago" n.d.t.], il cui tentativo di imporre il "puro" capitalismo su economie socialiste o miste offre una precisa analogia ai tentativi di Cameron di cancellare le personalità tramite la tortura. Gli esperimenti di Cameron risultarono in manuali di tortura che guidarono alla distruzione dei corpi di molte persone nei Paesi poveri. Le dottrine di Friedman risultarono in documenti sulla politica economica che guidarono alla distruzione delle economie di quegli Stati. I primi laboratori della dottrina dello shock furono le dittature del Cono Meridionale del Sud America - Argentina, Chile, Brasile, Uruguay (e Indonesia).
Questi laboratori sono descritti nella Parte 2, insieme, nella Parte 3, alla rappresentazione di come la dottrina dello shock fu adottata in Occidente, a partire dal Regno Unito della Thatcher agli Stati Uniti di Reagan.
Nella Parte 4, Naomi illumina aspetti di storia che quasi non hanno avuto abbastanza attenzione. Mostra come la rivolta e il massacro di Piazza Tianammen in Cina riguardarono tanto la violenta imposizione del capitalismo quanto la violenta soppressione della democrazia citando il libro "China's New Order" ["Il Nuovo Ordine della Cina" n.d.t.] dell'autore Wang Hui. I lavoratori della Polonia, come quelli della Russia, non sognavano il capitalismo ma una democrazia socialista e videro infrangere quei sogni dalla violenza e la terapia dello shock economico. I Sudafricani, dopo aver combattuto l'apartheid per decenni e aver definito la loro visione economica in un documento chiamato "Freedom Charter" ["Carta della Liberta" n.d.t.], furono tagliati fuori dall'élite che mantenne la disuguaglianza economica dell'apartheid presentando le questioni economiche come "tecniche" e dalle istituzioni finanziarie degli Stati Uniti e quelle internazionali che minacciarono un collasso economico. Le economie della "Tigre" del Sudest Asiatico furono fuse e vendute a prezzi stracciati alle corporations americane nel contesto di una crisi totalmente artefatta.

Le parti 5 e 6 definiscono il libro come un importante e solido documento di una storia che inizia a svolgersi. Quando le vittime dello shock economico iniziarono a riprendersi dal disorientamento e ad organizzare il movimento "anti-globalizzazione", di cui Naomi fu partecipante e cronista, oltre i confini nazionali, ebbero luogo nuove ed ancor più devastanti serie di shock, e furono sfruttate per portare il capitalismo del disastro a un nuovo livello. L'undici settembre, l'invasione e l'occupazione dell'Iraq, lo tsunami asiatico e Katrina, vengono tutti analizzati in termini del loro uso da parte dei capitalisti del disastro.

Nella Parte 7, Naomi usa gli stessi metodi utilizzati nel libro, la sua conoscenza e i collegamenti ai movimenti in diverse parti del mondo, per mostrare come le persone resistano, risvegliandosi dallo shock. Questa sezione è molto più potente di una chiamata alle armi - è un rapporto su cosa la gente stia effettivamente facendo.
Il movimento dei contadini brasiliani senza terra, le fabbriche argentine occupate, il movimento bolivaro in Venezuela, quello libanese, stanco dello shock, che ha rifiutato di farsi spingere nella guerra civile nel 2006, quello spagnolo, stanco della dittatura, che rifiutò una soluzione autoritaria all'attentato dinamitardo di Madrid nel 2004.
Oltre ad illuminare aspetti nascosti di storia recente e presentare un nuovo modo di considerarli, la "Shock Economy: l’ascesa del capitalismo dei disastri" fornisce una struttura per analizzare tempi e luoghi differenti. L'Afghanistan, ad esempio, è una società che è stata sottoposta a shock continuo dal 1979: prima 10 anni di occupazione della URSS, seguiti da una guerra civile, seguiti dai Talebani, seguiti da un'occupazione di 6 anni da parte di NATO/USA. Il risultato è un Paese privo di infrastrutture di base, alcuni tra i peggiori parametri salutari e nutrizionali del mondo, povertà totale, milioni di mine anti-uomo, e, durante la stesura di questo testo, centinaia di persone vengono uccise nella guerra anti-insorgenza degli USA ogni settimana. Proprio come succede con gran parte dell'Africa, i Paesi ricchi non discutono su come fermare gli shock, ma su come dividersi il compito di torturare ulteriormente il Paese.

Usando la dottrina dello shock per analizzare il passato, bisogna considerare che la dottrina militare nazista della "Blitzkrieg" ["guerra lampo", n.d.t.] fu una specie di dottrina dello shock: potenza aerea e un'avanzata rapida, concentrata e corazzata verso la capitale nemica prima che una difesa potesse essere organizzata e avviata. Tutto ciò non è affatto diverso da ciò che Naomi chiama dottrina americana "dello Shock e della Soggezione", che serve a "prendere il controllo dell'ambiente e paralizzare o sovraccaricare a tal punto le percezioni dell'avversario e la sua comprensione degli eventi... in modo da rendere l'avversario completamente impotente". Lo storico militare Liddell Hart analizzò la Seconda Guerra Mondiale in termini di rapporto "spazio-forza". La "Blitzkrieg" funzionò in Francia, ma non nell'URSS, dove i nazisti furono sovraccaricati ed infine sconfitti, al tremendo costo delle loro vittime.

Come potrà fallire l'attuale "dottrina dello shock"? L'ideale della dottrina dello shock è uno "Stato vuoto" che, piuttosto che fare effettivamente delle cose, si comporta come un bancomat per le corporations che realizzano super-profitti ma, di fatto, in molti casi non inviano nemmeno i beni. I "buchi" degli Stati vuoti sono stati riempiti nell'America Latina da operai organizzati e movimenti di contadini e indigeni. Essi sono riusciti, in alcuni casi, a disfarsi dei governi della "dottrina dello shock" e stanno cercando di capire come proseguire. Nel Medio Oriente, i buchi lasciati dallo Stato vuoto - nella fornitura di aiuti sanitari, scuole, sicurezza, soccorso d'emergenza - sono stati riempiti da movimenti a sfondo religioso, come gli Hezbollah in Libano o l'Esercito Mahdi a Baghdag. Questi movimenti si svilupparono in un contesto di shock, e non saranno cancellati facilmente (gli israeliani ci hanno certamente provato in Libano nel 2006, così come gli americani in Iraq con l'"ondata"). A casa, il "Sicko" di Michael Moore svela, tanto eloquentemente quanto i capitoli di Naomi su Katrina, il vuoto del sistema sociale americano. Se un movimento organizzato potesse riempire quel buco e gli altri buchi degli Stati Uniti ormai al collasso sociale (come alcune persone stanno cercando di fare a New Orleans, riporta Naomi) potrebbe essere possibile per noi sopravvivere ai prossimi shock che sono all'orizzonte.

Un messaggio centrale di "Shock Economy: l’ascesa del capitalismo dei disastri" è che il potere dello shock, della tortura e della guerra è travolgente e disorientante per le vittime, impedendo loro di vedere gli interessi e i programmi che ci sono sotto. Quando parlò con i sopravvissuti alle torture, Naomi scoprì che quelli che capivano questi progetti politici ed economici, che erano in grado di capire il significato dell'apparente nonsenso e della violenza totale, avevano più possibilità di farcela. Partendo dallo shock, Naomi espone abilmente e pazientemente questi disgustosi programmi, facendo nomi e fornendo prove degli enormi crimini. Col fare ciò potrebbe anche aiutare il nostro mondo shockato a sopravvivere - e a combattere meglio.

Note: Justin Podur è un attivista e scrittore che risiede a Toronto. Può essere contattato all'indirizzo: justin@killingtrain.com.

Tradotto dall'inglese da Ivan Flammia per PeaceLink.
Il testo e' liberamente utilizzabile a scopi non commerciali citando la fonte [Associazione PeaceLink, www.peacelink.it], l'autore e il traduttore.

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