Giornata Mondiale del Rifugiato
Articolo di Laura Tussi e Fabrizio Cracolici
Il giorno 20 giugno 1951, l’ONU ha stabilito la Giornata Mondiale del Rifugiato. Attualmente il Giorno del Rifugiato si celebra in memoria delle innumerevoli morti in mare, delle molteplici vittime donne, uomini e soprattutto bambini assassinati dalle guerre e da governi guerrafondai, razzisti e nazisti. Si tratta di un bilancio troppo drammatico: non una statistica, ma una tragedia umanitaria.
E' più che mai necessario fare memoria e denunciare questi orrori alla vigilia della Giornata Mondiale del Rifugiato, pensando alle migliaia di persone deportate e imprigionate nei centri di detenzione in Libia e nei campi profughi di Lesbo.
La Giornata Mondiale del Rifugiato esiste per non dimenticare che il diritto d’asilo, il diritto a un rifugio, il diritto alla migrazione sono imprescindibili e impliciti nelle costituzioni dell’umanità. La dichiarazione dei diritti umani del 1948 e la costituzione italiana e le costituzioni nate dall’antifascismo prevedono l’abbattimento dei muri, dei limiti e dei confini per creare un dialogo tra le nazioni e per stabilire il diritto e il dovere di accogliere vicendevolmente tutte le persone che fuggono da terrorismo, guerre, disastri ambientali, manovre economiche e che cercano assistenza, accoglienza e solidarietà in modo legale e sicuro nei territori che dovrebbero essere ospitanti.
La Giornata Mondiale del Rifugiato costituisce un monito alto per questi ideali e valori imprescindibili nelle carte costitutive dell’umanità. Al contrario, purtroppo, i vari governi non ottemperano i diritti dei rifugiati, ma perseguono in politiche guerrafondaie, in azioni violente di riarmo e di corsa agli armamenti. Infatti le spese militari nel mondo sono in continuo incremento e nel contempo aumentano la miseria e i pericoli per l’intera Umanità come il rischio di una guerra nucleare, che potrebbe avvenire anche per errore. Per gli errori dei computer preposti al controllo radar dei cieli delle varie nazioni belligeranti che applicano il principio altamente rischioso della deterrenza nucleare.
Per quale motivo le Nazioni Unite si vedono costrette ad instituire giornate mondiali per i diritti fondamentali?
Il diritto di movimento e mobilità e migrazione alla ricerca di condizioni vivibili di Pace è una salvifica opportunità per milioni di persone costrette a lasciare tutto ciò che hanno di più caro nei paesi di origine dove sussistono condizioni di vita drammatiche e disastrose.
La storia certamente non è maestra perché se l’umanità imparasse a non commettere più gli orrori del passato e del presente più attuale vivremmo tutti liberi, certamente non schiavi del potere mercificatorio che contrappone uomo a uomo, fratello a fratello in un calvario che non ha mai fine, ma che non può e non deve più avvenire.
Un esempio universale di accoglienza è rappresentato dal piccolo borgo jonico di Riace che è un fiorire di incontri e interscambi tra genti, etnie, popoli, minoranze che provengono da lontano e dai più disparati angoli di mondo, di terra e cielo, portati dal vento...
Articoli correlati
- La strage di migranti a Crotone
Gli stragisti e i marinai
Servitori fedeli la Repubblica ne ha ancora: l’ufficiale che contesta la sommaria ricostruzione, l’ammiraglio che ricorda come le sue navi si dimostrarono perfettamente in grado di uscire con ogni tempo, i magistrati che aprono inchieste sulla catena di comando che impedì il salvataggio.6 marzo 2023 - Riccardo Orioles - Peacelink Common Library
Siamo una società di pace? La criminalizzazione della solidarietà
Mi sono avvicinata allo studio delle migrazioni, alla complessità delle storie che ogni rifugiato, richiedente asilo o migrante porta con sé. Perché le stragi delle frontiere marittime e terrestri sono catastrofi umanitarie. Qual è la nostra responsabilità? Qual è oggi il ruolo della società civile?21 giugno 2022 - Carmen Zaira Torretta - Alex Zanotelli interviene sulla decisione del governo di "sbarco selettivo e parziale" a Catania
“Sono indignato come essere umano e come missionario davanti questo indecente spettacolo”
In 144 hanno potuto lasciare la nave Humanity 1, ma 35 sono dovuti rimanere a bordo. Dalla Geo Barent, nave di soccorso di Medici Senza Frontiere, sono state fatte sbarcare 357 persone, mentre restano a bordo in 215. Il livello di tensione è altissimo.6 novembre 2022 - Adnkronos - Si sopravvive ma si continua a morire, non può essere un lavoro
Ogni stupro è una bomba atomica che devasta l’anima
Anni di impegno, denuncia e testimonianza di sopravvissuta allo stupro a pagamento e al fianco di ogni vittima, Liliam Altuntas è attivista preziosa. Ha donato tantissimo e ora la generosità umana e civile è doverosa.15 maggio 2022 - Alessio Di Florio
Sociale.network