Tributo al mito De André allo Spazio Gloria
Chi riconosce la grandezza di Fabrizio De André non ha bisogno che si aggiungano molte altre parole: sono già state scritte migliaia di pagine, anche troppe. Molto meglio ripassare i suoi dischi e lasciarsi andare alla crudele fantasia delle domande senza risposte. Come quella che in molti si fanno da oltre 20 anni ogni volta che riascoltano il suo ultimo disco, Anime salve: “Quante canzoni si è portata via la morte?”.
Dovrebbe consolarci il fatto di avere avuto in dono Crêuza de mä, Rimini, Storia di un impiegato, Non al denaro non all’amore né al cielo, una vita fatta di canzoni che non moriranno mai? Forse sì, ma nel caso di De André (nella foto), che se ne è andato a soli 59 anni, e che domani avrebbe compiuto 80 anni, resta l’amaro in bocca di non sapere quali frutti ci avrebbe ancora portato l’ultima stagione di un artista che musicalmente non aveva ancora conosciuto l’inverno. Quell’ultimo tour, con i figli Luvi e Cristiano, spezza ancora il cuore.
Sabato 18 gennaio, alle 21, va in scena al Gloria di Como in via Varesina 72la 14esima edizione del tributo a Fabrizio De André: “Dai diamanti non nasce niente”. Sul palco troveremo innanzitutto Alessio Lega (insieme a Guido Baldoni), Targa Tenco 2019 con l’album Nella corte dell’Arbat per la categoria “Interpreti di canzoni non proprie”. Poi una lunga lista di artisti: i Brocantage, Those, Laura Matarazzo, Luca Sassi&Giuseppe Magnelli, Renato Franchi & Orchestrina del Suonatore Jones. E ancora libri, parole, presenze e racconti con Sonia Bellini, giornalista e critica musicale, Walter Pistarini, scrittore, Paolo Finzi, giornalista e scrittore, Laura Tussi e Fabrizio Cracolici della rete internazionale per il Premio Nobel per la Pace a Ican. A condurre la serata Alessio Brunialti, giornalista che sta portando il suo meticoloso racconto di Faber, disco per disco, all’Officina della Musica. Una serata in cui ripercorre 30 anni di musica: dalla prima canzone del 1966, La ballata dell’amore cieco, che apriva Tutto Fabrizio De André, fino all’ultima del 1996, Smisurata preghiera, che chiudeva il già citato e prematuro commiato di Anime Salve. Un tributo a uno dei più grandi artisti italiani del Novecento che si presenta, inoltre, come una nuova occasione per sostenere il Gloria, l’unica sala indipendente rimasta in città tra mille fatiche.
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