Lettera a Napolitano

Signor Presidente, sono un obiettore di coscienza alle spese militari

Con la Dichiarazione IRPEF 2000 ho voluto sottrarre alle spese per armamenti l’allora somma di £ 100.000 versandole comunque allo Stato per finanziare la partecipazione di giovani a interventi di pacificazione e cooperazione tra i popoli e a missioni umanitarie, a titolo di opzione fiscale per spese di Pace. Eppure lo Stato mi considera un evasore fiscale.
8 novembre 2010
Preneste Anzolin (obiettore fiscale alle spese militari)

Logo campagna OSM (obiezione spese militari)

Lettera aperta al Presidente della Repubblica On. Giorgio NAPOLITANO

 

 

Sig. Presidente

 

È la stima ed il rispetto personale che nutro nei Suoi confronti che mi induce a scriverLe di questa “piccola storia ignobile”.

 

Sono stato docente nella scuola statale per 27 anni, oggi sono al mio 7° anno di Dirigenza Scolastica: sono sempre stato un contribuente onesto e leale, nonostante la plateale e continuata violazione del Principio Costituzionale della progressività della contribuzione.

 

Militante da sempre – tra l’altro - del Movimento Ambientalista e Pacifista,  ho aderito sin dal  1998 alla ““Campagna per l’Obiezione Fiscale alle Spese Militari in quanto:

  • contrario alla follia degli armamenti che espone l’intera Umanità al pericolo di autodistruzione  e condanna a morte, ogni anno, decine di milioni di persone  sterminate dalla fame;
  • contrario in maniera assoluta ad ogni guerra e, quindi, ad ogni sua preparazione;
  • giudico, non solo inutile alla difesa, ma anzi attentato alla Pace, il militarismo sempre crescente anche in uno Stato come l’Italia che – stando all’art. 11 della Costituzione – ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri Popoli  e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali;

avvertendo il dovere (che è anche diritto sancito dall’art. 21 della Costituzione) di manifestare liberamente il proprio pensiero, non solo a livello di propaganda, per la Pace universale e la nonviolenza e la non proliferazione delle armi;””

 

Quasi sempre in credito al momento della dichiarazione dei redditi, ho versato volontariamente un contributo aggiuntivo per le finalità di Pace e Solidarietà poste a base della Campagna OSM.

Con la Dichiarazione IRPEF 2000,   invece, essendo a   debito,   ho   “obiettato” l’allora somma di £ 100.000 versandole comunque allo Stato, ma con diversa destinazione e precisamente come “Contributo al Fondo Nazionale per il servizio civile istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri (art. 11 L 64/2001) per finanziare la partecipazione di giovani uomini e donne in servizio civile a interventi di pacificazione e cooperazione trai popoli (art. 9 comma 1 L 64/2001) e/o a missioni umanitarie fuori dal territorio nazionale  (art. 9 comma 10 L 330/1998), a titolo di opzione fiscale per spese di Pace”.

 

Il 30 luglio 2001 ricevevo la nota di risposta e  gratitudine prot.15223/IV/1 a firma del Direttore Generale dell’U.N.S.C., Dott. Guido Bertolaso.   Ma il 29.12.2004 mi veniva notificata la cartella esattoriale con l’iscrizione a ruolo l’imposta IRPEF di €  51,65 più sanzioni ed interessi, essendo considerato dallo Stato un evasore!

 

Pur avendo impugnato la Cartella Esattoriale e chiesto ad Equitalia di sospenderne l’esecuzione, la procedura è andata avanti sino all’epilogo, che ritengo oltremodo offensivo e ingiustamente vessatorio,  del “fermo amministrativo” della mia auto.  Una modalità ritenuta già illegittima dalla Giurisprudenza, tanto più per somme di tale entità. E per questa ragione, oltre che per una sacrosanta questione di principio, che l’impugnerò.

Ma intanto, poiché anche l’impugnativa comporta lunghi mesi di attesa, mentre l’uso dell’auto è indispensabile per motivi familiari e di lavoro, ho deciso di pagare: la Cartella esattoriale, intanto lievitata con spese ed interessi ad €  335,42, oltre le spese al PRA.

 

Vede, Sig. Presidente, quello che rende ancor più odiosa ed inaccettabile questa ingiustizia è la lettura, ogni giorno, dei quotidiani, con la quotidiana rabbia nel leggere dei tanti grandi e piccoli evasori  (125 miliardi di euro, come ben sa, la stima ufficiale raggiunta dall’evasione fiscale) e delle tante truffe e corruzioni. E’ proprio di questi giorni la notizia, nella mia Puglia, di 17 arresti “eccellenti” e decine di altri indagati tra giudici,avvocati, commercialisti ed imprenditori perché compravano le Sentenze per le evasioni fiscali!

 

Sig. Presidente, io sono indignato, per me e per i tanti cittadini onesti,  a vedermi messo sullo stesso piano di questi mascalzoni! Mi permetto deferentemente di chiederLe: Le sembra giusto questo trattamento? Le sembra giusto e costituzionalmente corretto che in Italia sia consentito “obiettare” l’8 per mille in favore delle confessioni religiose, o il 5 per mille per azioni di solidarietà, volontariato, ecc. e sia considerata evasione fiscale destinare una piccola parte della propria IRPEF ad analoghe iniziative di Pace e Solidarietà verso i Popoli, nel rispetto della propria coscienza civile?

 

            Mi perdoni se Le ho rubato un po’ del Suo prezioso tempo.

 

            Con immutata stima.

                                                                                                          Preneste Anzolin

Note: Giovedì 11 novembre conferenza stampa ore 11 novembre conferenza stampa a Taranto presso SPI CGIL, via Aristosseno. Per contatti preneste.anzolin@virgilio.it cell. 3337445083.

Articoli correlati

  • Boicottare l'industria bellica israeliana
    Disarmo
    L'Italia sta per acquistare altra tecnologia militare da Israele con il programma Gulfstream G-550

    Boicottare l'industria bellica israeliana

    Siamo in tempo per mobilitarci. Infatti la Commissione Difesa del Senato non ha ancora espresso il parere sullo schema di decreto del Ministro della Difesa relativo alla prosecuzione dei programmi di ammodernamento e rinnovamento SMD 03/2020 e SMD 37/2021, con scadenza fissata al 26 maggio 2025.
    Redazione PeaceLink
  • Bonelli: "Il governo vuole comprare tecnologia militare da Israele"
    Disarmo
    Soldi pubblici all'industria militare israeliana

    Bonelli: "Il governo vuole comprare tecnologia militare da Israele"

    Tre miliardi di euro del bilancio pubblico destinati all'acquisto di tecnologia militare israeliana. Entro il 26 maggio la Commissione Difesa del Senato deve esprimere il parere sul programma di acquisto. Partecipa anche tu al boicottaggio avviato da Peacelink.
  • Tre miliardi per aerei-spia: che cosa ci stanno facendo comprare?
    Disarmo
    Gulfstream G550 e la tecnologia militare israeliana

    Tre miliardi per aerei-spia: che cosa ci stanno facendo comprare?

    Il programma italiano è diviso in tre fasi, partite nel 2020. Le attività di trasformazione degli aerei si svolgono a Pratica di Mare. Questi aerei saranno un banco prova volante per sperimentare nuove tecnologie militari di comando, sorveglianza e attacco elettronico.
    7 maggio 2025 - Redazione PeaceLink
  • Il nuovo rapporto SIPRI sulla spesa militare: toccata la cifra record di 2.718 miliardi di dollari
    Disarmo
    I Paesi NATO hanno speso 1.506 miliardi di dollari, oltre metà del totale mondiale

    Il nuovo rapporto SIPRI sulla spesa militare: toccata la cifra record di 2.718 miliardi di dollari

    È quanto emerge dal rapporto 2025 del SIPRI (Stockholm International Peace Research Institute), che fotografa la spesa militare del 2024. Emerge una realtà inquietante: siamo di fronte al più rapido aumento annuale dalla fine della Guerra Fredda.
    6 maggio 2025 - Redazione PeaceLink
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.8.9 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)