Il kaki di Nagasaki
Il 9 agosto 1945, Nagasaki
veniva bombardata con un ordigno atomico. Sembrava che qualsiasi
creatura vivente fosse morta, invece, sotto le macerie, ci si è accorti
che erano sopravvissute alcune piante tra cui alcuni alberi di kaki,
anche se piuttosto malconci. Uno di questi, molto indebolito, è
ritornato in buona salute dopo essere stato curato del botanico
Masayuki Ebinuma. Questo albero appartiene alla varietà locale della
zona di Nagasaki detta “Tongo”.
Dai frutti di questo albero di kaki
sopravvissuto al bombardamento si sono ottenuti alcuni semi. Sono così
nate le “pianticelle di kaki di seconda generazione”.
Nel 1994 Ebinuma
ha iniziato ad affidare le pianticelle ai bambini in visita alla città,
chiedendo loro di farle crescere perché diventassero simboli di pace.
Nell’agosto 1995, grazie al contributo dell’artista Tatsuo Miyajima,
nasce il progetto “Revive time – Il progetto dell’albero del kaki” (http://kakitreeproject.com/eng/): il kaki cerca genitori adottivi per poter
svolgere nel mondo la sua missione di testimonianza e di custodia della
memoria. Le pianticelle di kaki sono divenute il simbolo del
superamento delle barriere dello spazio e del tempo, nonché della
rinascita della vita e della speranza.
È con grande onore che il Conservatorio botanico “I giardini di Pomona” riceve questa pianta che
dedica ai bambini pugliesi perché diano un segnale vivo e concreto di
pace, piantandola insieme.
Per accogliere degnamente “il kaki di
Nagasaki” è stato creato un labirinto con 600 lavande. L’alberello
verrà posto al centro. Un percorso simbolico per evidenziare che alla
pace si arriva dopo un lungo cammino imboccato con volontà e
determinazione.
Aspettiamo insieme agli alunni delle elementari, tutti
i bambini e gli adulti che vorranno stare insieme a noi in questo
momento di pace.
Saranno presenti alla cerimonia di piantumazione i
professori Ebinuma e Araki venuti espressamente dal Giappone.
Da giorni è arrivata da Nagasaki la pianta di kaki in ottima salute. Sulla
prima pagina del manuale di piantumazione si legge “please grow your
kaki with great care and love” .
Siamo felici di piantare questo
simbolo al centro della Puglia perché tutti quelli che lo desiderano
abbiano un luogo di riferimento in cui meditare per la pace.
Da Cisternino: sulla Cisternino-Locorotondo seguire l’indicazione per
Sisto. (I a sin. Dopo il confine di provincia BR-BA) Proseguire fino a
vedere il cartello di entrata a “Sisto”. Cinquanta metri prima del
cartello imboccare la stradina sulla destra dove ci sarà l’
indicazione per il conservatorio botanico.
Da Martina Franca: imboccare la strada per Cisternino, dopo 100m. girare a
sinistra passando davanti alla Stazione Equina, scendere in valle e
girare alla prima a destra in direzione di Sisto, seguire le
indicazioni stradali fino al Conservatorio.
Da Locrotondo: prendere la
Cisternino Locorotondo e seguire le indicazioni stradali sulla destra.
Articoli correlati
- Il trattato TPAN ha raggiunto la sua attuazione
Nucleare civile e militare: una bomba!
Il trattato ONU TPAN per la proibizione delle armi nucleari il 22 gennaio 2021 entra in vigore, anche se ha dei limiti perché non è stato ancora né firmato, né ratificato da nessuno dei paesi che detengono l’arma nucleare17 gennaio 2021 - Laura Tussi - A 75 anni dalla bomba di Nahasaki
Un'altra nazione ha ratificato oggi il trattato per la proibizione delle armi nucleari
E' la nazione caraibica di Saint Kitts e Nevis. Il suo ministro degli Esteri ha dichiarato: "Il bombardamento di Nagasaki è stato l'apogeo della crudeltà". Il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, non ha toccato il problema ma a suo tempo firmò per il bando delle armi nucleari.9 agosto 2020 - Redazione PeaceLink - il settore militare non solo inquina, ma contamina, trasfigura e rade al suolo
Militarismo e cambiamenti climatici - The Elephant in the Living Room
“E’ stato stimato che Il 20% di tutto il degrado ambientale nel mondo è dovuto agli eserciti e alle relative attività militari”31 ottobre 2019 - Rossana De Simone - Misterioso incidente in Russia
La nuova corsa al riarmo atomico… e all’Artico
Un'esplosione vicino a un sito di test di missili nucleari balistici nel Mar Bianco, con rilascio di radiazioni nell'ambiente, apre inquietanti interrogativi sulle crescenti attività di riarmo nucleare e sulla parallela corsa ad appropriarsi dell'Artico30 agosto 2019 - Francesco Iannuzzelli
Sociale.network