Da Selma a Montgomery. I filmati originali delle marce per la libertà
L'emozionante filmato di Stefan Sharff, che documentò la marcia nonviolenta Selma - Montgomery partita ll 21 marzo 1965 da Selma, negli Stati Uniti, per difendere il diritto di voto. Più avanti, il filmato del corteo del 7 marzo caricato dalla polizia.
Negli Stati del Sud, come l'Alabama, l'eguaglianza degli afroamericani era lontana, e ad ogni richiesta di scrizione ai registri elettorali veniva opposta ogni possibile forma di ostruzionismo.
I fatti del 7 marzo - giornata poi indicata come "Bloody Sunday" - avevano destato grande impressione nel paese. La polizia locale e federale aveva caricato e inseguito a cavallo cittadini inermi che manifestavano tra cui donne e bambini, usando lacrimogeni, ferendo 58 persone e accanendosi in particolare contro donne come l'attivista locale Amelia Boyton Robinson. Poco dopo quella domenica la situazione si aggravò con l'uccisione del giovane Jimmie Lee Jackson, che aveva partecipato con la famiglia ad una pacifica dimostrazione tenutasi lontano dalle telecamere.
Martin Luther King, che quel giorno non era presente, raggiunse Selma e tenne un discorso nella Brown Chapel, invitando tutto il paese a reagire. Chi aveva premuto il grilletto non lo aveva fatto da solo, disse il reverendo King, chiedendo a bianchi e neri di accorrere a Selma: non si poteva non intervenire a sostegno dei diritti umani e della giustizia.
In pochi giorni a Selma si raccolsero 2500 persone. Ma non fu facile arrivare alla marcia del 21 marzo, attraversare quell'Edmund Pettus Bridge dove in una seconda occasione ci si era nuovamente fermati, questa volta per i timori dello stesso Luther King.
Ma infine la marcia Selma - Montogomery partì.
La strada per ottenere l'eguaglianza fu ancora lunga. Prima dell'inizio della marcia e poche ore dopo l'arrivo a Montgomery e il discorso conclusivo, la rabbia razzista uccise un sacerdote e Viola Gregg Liuzzo, entrambi bianchi accorsi dopo l'appello di M. L. King. Ma quella marcia di 80 chilometri si svolse e i cittadini furono protetti dallo Stato, così come richiesto e ottenuto grazie ad una sentenza e infine all'intervento del Presidente degli Stati Uniti. Si svolse con migliaia di partecipanti e un eccezionale spiegamento di forze, ma quei cinque giorni rappresentarono comunque un evento straordinario. Qualche mese dopo, Lyndon Johnson firmò il Voting Rights Act (6 agosto 1965), che vietava in modo esplicito ogni discriminazione razziale contro il diritto di voto.
- FURIO COLOMBO ricorda il contributo di Jessie Jakson, Joan Baez, Bob Dylan
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02/12/selma-quello-che-il-film-non-puo-dare/1416120/
- Il lungo lavoro di Amelia Robinson a Selma
http://www.movisol.org/15news053.htm
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