"Ma cosa c'entri col 25 aprile?"
In questi giorni, nell'avvicinarsi delle celebrazioni del 25 aprile, mi ha colpito una frase o meglio una domanda che mi è stata rivolta. A tale domanda inizialmente ho fatto fatica a rispondere, forse perché non me l'aspettavo o perché non aveva senso o forse perché mi sono sentita offesa ed esclusa:
"Ma tu cosa c'entri con il 25 aprile?"
La risposta poi è arrivata velocemente e spontaneamente:
Ma cosa dici? Il 25 aprile è anche mio, io sono Italiana, non perché ho la cittadinanza, non sono italiana di sangue, ma sono italiana con il cuore, nell'anima, sono italiana perché condivido i valori ed i principi di questo Paese e di chi si è sacrificato perché ci potesse essere un 25 aprile, immolando la vita per tutti noi e per i nostri figli.
Da donna curda, mi sento orfana, orfana di libertà e di pace da parte della mia patria natia, ho vissuto in prima persona la dittatura, la paura e la negazione della libertà personale e per tutto questo sono particolarmente legata a questa celebrazione.
Se non ci fosse stato il 25 aprile, io non sarei qui ora, non avrei potuto avere l’accoglienza che mi è stata data e godere di questa libertà e democrazia di cui beneficiamo tutti, anche tu che mi poni tale domanda! Tutti noi e le future generazioni dobbiamo percorrere e seguire il cammino della resistenza partigiana, le sue conquiste e i suoi ideali di libertà e giustizia!
Ancora una riflessione da un'amica di lunga data, Gulala che conobbi 15 anni fa, compagna di viaggio assieme alla delegazione dei "Sindaci per la pace" nel Kurdistan iracheno.
Donna forte e coraggiosa, e italiana a tutti gli effetti. Italiana "non di sangue" ma con il cuore e nell'anima. E che proprio per il suo passato nei teatri di guerra è in grado ancor più di comprendere e valorizzare il significato della nostra lotta per la liberazione.
Roberto Del Bianco
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